Hunger Games Prequel. Il fascino del Leviatano

Articolo di: 
Teo Orlando
Hunger Games

Chi non conosce la saga di Hunger Games, in quest'ultimo film della serie (che in realtà è un prequel: Hunger Games. La ballata dell'usignolo e del serpente/The Hunger Games: The Ballad of Songbirds and Snakes), si trova, già dalle prime scene, di fronte a un protagonista che avrebbe tutte le caratteristiche per essere il classico "eroe buono" della saga, almeno nelle prime sequenze ben impostate dal regista, Francis Lawrence.

In realtà siamo di fronte a un giovanissimo Coriolanus Snow (magistralmente interpretato da Tom Blyth), decenni prima di diventare il presidente-tiranno del distopico paese di Panem. Il diciottenne rappresenta l’ultima speranza per salvare l'onore e riportare al rango sociale che le compete la sua casata in declino economico: un’orgogliosa famiglia caduta in disgrazia nel dopoguerra di Capitol City, la capitale dello Stato. Si avvicina la decima edizione degli Hunger Games, una terrificante lotta all'ultimo sangue tra i giovani dei cosiddetti "distretti", ossia le zone periferiche, abitate da un proletariato oppresso e incline a ribellioni represse dal potere centrale autoritario manu militari: il giovane Snow teme per la sua reputazione perché viene nominato mentore (ossia supervisore e consigliere) di Lucy Grey Baird, la "ragazza-tributo" del Distretto più povero, quello contrassegnato dal numero 12. Ma Lucy Grey riesce a magnetizzare l’intera nazione di Panem cantando con aria di sfida alla cerimonia della mietitura (reaping, ossia la grottesca cerimonia in cui vengono scelte le vittime designate dei giochi, dette anche "tributi"), sicché Snow comprende che potrebbe ribaltare la situazione a suo favore. Fondendo i loro istinti per lo spettacolo e una buona dose di astuzia politica, Snow e Lucy mireranno alla sopravvivenza dando vita a una corsa contro il tempo che decreterà chi è l’usignolo e chi il serpente.

All'origine della saga c'è l'incredibile fenomeno editoriale rappresentato dalla trilogia di Hunger Games di Suzanne Collins, scrittice specializzata in romanzi per young adults. Dopo quindici anni dalla prima "puntata" della serie, ora si viene proiettati alle "origini" del mondo post-apocalittico (pur senza nessuna spiegazione esaustiva sull'evento che lo ha generato) e del suo dominus, Coriolanus Snow, che già nel nome rimanda a un personaggio storico dell'antica Roma, insieme grande condottiero e traditore della sua gente, consacrato da una tragedia di William Shakespeare e dalla musica di Ludwig van Beethoven.

All'interno di un contesto molto ampio, la pellicola scandaglia il dualismo interiore, ed esteriore, che caratterizza tutti gli esseri umani, simboleggiato dalla coppia usignolo & serpente: tutti noi siamo luce e tenebre, bene e male, gioia e dolore: una fusione di piume e squame. Ogni decisione che prendiamo ci spinge lungo un percorso che rivela il nostro vero io. Ecco perché, come emergerà pian piano nel plot del film, non esiste nessun personaggio che sia veramente da annoverare tra i "buoni": no good ones. E non a caso il romanzo della Collins contiene all'inizio un esergo multiplo, ossia varie citazioni di scrittori e filosofi, il primo dei quali è Thomas Hobbes, il grande teorico inglese del contrattualismo, sostenitore di una sorta di pessimistica antropologia negativa (vi si aggiungono poi John Locke, Jean-Jacques Rousseau, William Wordsworth e Mary Shelley):

“Da ciò, appare chiaramente che quando gli uomini vivono senza un potere comune che li tenga tutti in soggezione, essi si trovano in quella condizione chiamata guerra: guerra che è quella di ogni uomo contro ogni altro uomo" (“Hereby it is manifest, that during the time men live without a common Power to keep them all in awe, they are in that condition which is called Warre; and such a warre, as is of every man, against every man").
Thomas Hobbes, Leviatano, 1651.

Dal canto nostro, potremmo aggiungere la seguente citazione del "nostro" Niccolò Machiavelli, forse ancora più pertinente:

"Come dimostrano tutti coloro che ragionano del vivere civile, e come ne è piena di esempli ogni istoria, è necessario a chi dispone una republica, ed ordina leggi in quella, presupporre tutti gli uomini rei, e che li abbiano sempre a usare la malignità dello animo loro, qualunque volta ne abbiano libera occasione; e quando alcuna malignità sta occulta un tempo, procede da una occulta cagione, che, per non si essere veduta esperienza del contrario, non si conosce; ma la fa poi scoprire il tempo, il quale dicono essere padre d’ogni verità".
Niccolò Machiavelli, Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio, 1531.

In uscita nelle sale il 15 novembre 2023, nel film figura un cast del tutto nuovo, che comprende Tom Blyth, la vincitrice del Golden Globe® Rachel Zegler, il vincitore di quattro Emmy® Peter Dinklage, Hunter Schafer (Euphoria) e il Premio Oscar® Viola Davis (2016, Miglior attrice non protagonista per Barriere). La nuova storia della Collins estende all'indietro la linea temporale degli Hunger Games, rappresentando i difficili esordi della sensazionalistica trasmissione dei "Giochi della fame", ideati al tempo della ristrutturazione postbellica di Panem (il nome del paese, intriso di nomi e simboli tipici dell'antichità romana, allude all'espressione latina panem et circenses, ma non è da escludere che la m finale dell'accusativo panem abbia a che fare con altri significati simbolici), allorché il suo governo autoritario doveva tenere sotto controllo tutti i sottoposti, attraverso crudi rituali che creano una società obbediente.

Il film ripercorre la storia del giovane Coriolanus Snow e i suoi giorni da studente, apprendista, mentore, soldato/poliziotto e infine scienziato, mentre inizia il percorso che molti anni dopo lo porterà alla presidenza di Panem. La produttrice Nina Jacobson commenta: "Ero molto presa dal tentativo di comprendere i motivi per cui un persona come il giovane Snow possa essere affascinato dall'autoritarismo e sceglierlo. Non si nasce così, ci si diventa. Ho capito come un Paese possa orientarsi verso l'autoritarismo quando le persone decidono che si sentono più sicure quando lo Stato ha il pieno controllo".

La linea temporale del film ha offerto ai produttori una prospettiva diversa su Panem.  "Vedere Panem attraverso gli occhi di un giovane Snow è stato per noi un completo cambiamento di punto di vista", ha sostenuto la produttrice Jacobson: il punto di vista inedito è quello che pemette di osservare le influenze formative e vedere come Snow viene plasmato da quelle persone e dalla sua inaspettata relazione con Lucy Gray Baird: per chi conosce l'intero ciclo, sarà inevitabile un confronto con l'altra grande protagonista femminale della saga, ossia Katniss Everdeen, qui assente per motivi cronologici.

Il libro della Collins e il nuovo film esplorano anche la genesi della spettacolarità nascente degli Hunger Games, spiegando come quella tradizione possa avere origini sorprendenti, in cui la tecnologia viene ridimensionata e armi e vestiti somigliano in modo inquietante a quelli dei ludi gladiatorii dell'antica Roma.

Tra gli attori spicca ovviamente Tom Blyth che interpreta il giovane Coriolanus, con fattezze e atteggiamenti che devono volutamente alludere a un prototipo umano a metà tra l'antico Romano e l'ufficiale nazista, ossia la "bestia bionda" di nietzscheana memoria. Nel suo ruolo di mentore di Lucy Gray, si rende conto che l’enigmatica astuzia e il calore della ragazza hanno la capacità non solo di affascinare la folla, ma forse anche quella di sollecitare le persone a superare le misere condizioni in cui vivono. I due intraprendono una storia d'amore inattesa e, mentre i Giochi iniziano, corrono rischi e infrangono regole per affascinare il pubblico di Capitol, conquistando alla fine i cuori e le menti degli abitanti di Panem. Sebbene inizi nell’Arena, la loro relazione cresce rapidamente, molto oltre ciò che gli spettatori possono vedere, ponendo Coriolanus in conflitto con sé stesso, mentre inizia a compiere scelte che lasciano presagire l'uomo che diventerà. Alla fine del viaggio, il ragazzo scompare e inizia a sorgere il tiranno. Snow raggiunge la vetta, secondo il motto per cui  "il male corrompe e l'odio, come la neve [snow], si posa silenziosamente sulle vette". Lo vediamo passare dal ruolo di un giovane uomo tormentato e in lotta per la sua famiglia a una personalità glaciale, con un'ambizione forte e oscura. Non è da sottovalutare il fatto che la storia si apra con la sua famiglia sull'orlo della fame: dopo la fine della guerra, la sua famiglia sta cercando di recuperare una parvenza di vita all'interno di una città che è stata distrutta. Coriolanus farà di tutto per portare via da quel luogo la nonna e la cugina Tigris. Ma questo lo porta a diventare una persona disposta a tutto pur di arrivare sulla vetta: si trova oscillante tra il suo desiderio di potere e la sua bussola morale, che alla fine lo porta a fare scelte difficili e impossibili.
 
Quando la cosiddetta Mietitura ha inizio, Snow conoscerà il suo Tributo: Lucy Gray Baird del Distretto 12, interpretata magnificamente dalla ventiduenne Rachel Zegler nel ruolo di Lucy Gray Baird. È un personaggio enigmatico che brilla sopra tutti gli altri: inizialmente, Lucy Gray rappresenta la speranza di un futuro migliore e il suo talento incanta Snow e le folle che assistono ai Giochi. Snow diventa suo alleato e, mentre i due affrontano i giochi mortali, si rende presto conto che c'è di più nella vita che vincere a tutti i costi. Lucy Gray è un'abile musicista e ammaliatrice che mostra un coraggio senza precedenti nei Giochi, offrendo conforto a Coriolanus in un mondo brutale e devastato dalla guerra, che rende la loro storia d'amore bella e tragica allo stesso tempo. Dai testi delle sue canzoni, dal sapore country e folk, siamo portati a credere che abbia subito torti da molte persone, in particolare dagli uomini. Quindi, esita a fidarsi e sfida Snow a salire al suo livello di intimidazione. Con un atto di sfida, Snow inizia a conquistarla, ma quando lei inizia a vedere in Coriolanus tratti che non ritiene degni di fiducia, deve mettere sé stessa al primo posto e prendere decisioni impossibili, fino all'ambiguo e tragico epilogo.

Tra gli altri personaggi, una menzione particolare va alla dottoressa Volumnia Gaul, interpretata dal premio Oscar Viola Davis: è l'istruttrice dell'Accademia e supervisore dei Giochi: sotto il suo occhio vigile, sono state introdotte le prime tipologie di scommesse, sponsorizzazioni e Mentori per rendere i Giochi più divertenti, assicurandosi così che continuassero a servire il loro scopo: i Giochi sono necessari ogni anno, sostiene, per mostrarci chi siamo veramente: è il vero villain del film, senza ambiguità e ripensamenti: si presenta come una figura di sconfinata crudeltà ed è la mente dietro il reparto di armi sperimentali di Capitol. Il suo laboratorio ospita un orribile serraglio di animali geneticamente modificati chiamati ibridi, tra cui vari serpenti velenosi. Un'altra figura significativa nella vita di Snow è il moralmente combattuto decano dell'Accademia, Highbottom, interpretato da Peter Dinklage: su di lui grava anche il senso di colpa per aver dato il via ai Giochi, insieme al defunto padre di Snow, una figura un tempo potente a Capitol City. Ora i giochi sono fuori dal suo controllo: il genio è stato estratto dalla lampada e sta impazzendo e lui non riesce a farlo rientrare. A ideale suggello del film, ben si presta la citazione di William Wordsworth posta all'inizio del libro: “Sweet is the lore which Nature brings;/Our meddling intellect/Misshapes the beauteous forms of things;/— We murder to dissect" (“Dolce è la scienza che insegna la Natura;/Il nostro invadente intelletto/Deforma la bellezza delle cose:/Con l’analisi noi uccidiamo".
(William Wordsworth, “The Tables Turned,” Lyrical Ballads, 1798. "Il rovescio della medaglia", in Ballate liriche, 1798).

Pubblicato in: 
GN3 Anno XVI 17 novembre 2023
Scheda
Titolo completo: 

Hunger Games - La ballata dell'usignolo e del serpente

Titolo originale:    The Hunger Games: The Ballad of Songbirds and Snakes
Lingua originale:    inglese
Paese di produzione:    Stati Uniti d'America
Anno:    2023
Durata:    157 minuti
Genere:    avventura, azione, fantascienza, thriller
Regia:    Francis Lawrence
Soggetto:    dal romanzo La ballata dell'usignolo e del serpente di Suzanne Collins
Sceneggiatura:    Michael Lesslie, Michael Arndt
Produttore:    Francis Lawrence, Nina Jacobson, Brad Simpson
Produttore esecutivo:    Suzanne Collins, Jim Miller, Tim Palen, Mika Saito
Casa di produzione:    Color Force, Good Universe, Scholastic
Distribuzione in italiano:    Medusa Film
Fotografia:    Jo Willems
Montaggio:    Mark Yoshikawa
Musiche:    James Newton Howard

Interpreti e personaggi
Tom Blyth: Coriolanus Snow
Rachel Zegler: Lucy Gray Baird
Peter Dinklage: Decano Casca Highbottom
Hunter Schafer: Tigris Snow
Josh Andrés Rivera: Seianus Plinth
Jason Schwartzman: Lucretius "Lucky" Flickerman
Viola Davis: Dr.ssa Volumnia Gaul
Burn Gorman: Comandante Hoff
Fionnula Flanagan: Signoranonna
Ashley Liao: Clementia Dovecote