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L'ultimo film della regista islandese Sólveig Anspach purtroppo scomparsa nel 2015, parla di un amore nato a bordo piscina. Il film, che si situa a metà fra la terra natìa della regista, l'Islanda, e quella scelta come luogo delle sue creazioni come regista, la Francia, si connettono qui in un flusso continuo che permea il film dall'inizio alla fine.

Nella banlieu di Montreuil si incontrano un uomo ed una donna: il protagonista di origini algerine Samir Guesmi, che si innamora dell'istruttrice di nuoto, Agathe, impersonata dall'attrice Florence Loiret Caille, è per lei che comincerà a prendere quelle lezioni di nuoto che non gli servono che a sedurla. Scoperto il trucco, Agathe parte per un convegno sulle piscine in Islanda, lasciandolo in malo modo: lui però, tenace, non ci rinuncerà e nella patria di Solveig Anspach incontreranno Didda Jonsdottir nella parte di Anna, presente anche nel film di Anspach del 2003, Stormy Weather, ed in Queen of Montreuil del 2013. Presenza alternativa e felice, fa coppia col più giovane Frosti Jón Rùnòlfsson (alias Frosti nel film).

Film tenero e delicato nella sua visione di un amore dopotutto semplice, con gli ovvi scossoni dovuti allo stabilirsi del sentimento ed alla sua consapevolezza, perde un po' morsa nella seconda parte acquistando però in ironia soprattutto con la presenza “spontanea” di Anna. In fondo è un film leggero, che scorre appunto come l'acqua, in cui la storia prende vita e si arricchisce di sentimenti freschi, come quelli di Samir per Agathe, la sua insegnante in piscina.

Una tradizione poi dell'uomo che insegue la donna che gli sfugge, anche se molto a nord! E gaelotta  fu la conferenza mondiale sul nuoto dell'amica di Agathe, ed è proprio quassù che si testerà l'amore dell'una per l'altro, visto che Agathe all'inizio è quantomeno restia.
La regia è semplice ma ritmata, i protagonisti molto adatti e la storia si fa seguire con agio. Un film per tutti, famiglie con adolescenti compresi.