MACRO. Bill Viola The Innocents. Gli spiragli della percezione

Articolo di: 
Livia Bidoli
Bill Viola The Innocents

Vi è un’opera al MACRO di Via Reggio Emilia a Roma, in comodato dalla collezione di Claudia Gian Ferrari che andrebbe attentamente osservata mentre si ascolta l’Opening di Mishima di Philip Glass (1985): The Innocents di Bill Viola (1951). Il trillio dei frammenti di vetro che perdurano nel November 25: morning, creano un clima rarefatto che apre alla mistica dello svanimento dei due adolescenti ritratti nel video del 2007.

Dilungarsi e cogliere i dettagli delle lentissime movenze di questi due giovani, - un ragazzo con una maglietta nera di qualche gruppo metal con il teschio stampato in bianco, ed una giovane con una vestitino di organza beige con il seno che traspare sopra gli slip neri -, è un tratto pindarico da ricomporre dentro di sé per affermare con i sensi quanto William Blake componeva con i corrosivi (gli acidi in cui bagnava la miniatura a rilievo):

L’uomo non ha un Corpo distinto dall’Anima; perché ciò che chiamiamo Corpo non è che una porzione dell’Anima percepita dai cinque sensi, le principali insenature dell’Anima in questa epoca. 2. L’energia è l’unica sorgente di vita e proviene dal Corpo e la Ragione è il legame oppure la circonferenza esterna dell’energia. 3. L’energia è la gioia eterna.” (traduzione mia, ho mantenuto le maiuscole come nell’originale: "The Voice of the Devil. Plate 4: 1. Man has no Body distinct from his Soul; for that call'd Body is a portion of Soul discern'd by the five Senses, the chief inlets of Soul in this age. 2. Energy is the only life and is from the Body and Reason is the bound or outward circumference of Energy. 3. Energy is Eternal Delight". William Blake, The Marriage of Heaven and Hell, 1789-90, cfr. con l'edizione della SE con le incisioni e la traduzione di Giuseppe Ungaretti).

Le minime mosse dei due adolescenti, per situarne l’età potremmo dire si tratti intorno ai 15 massimo 16 anni, ritraggono ciò che Blake ha mostrato attraverso la penna e sua moglie Catherine Boucher insieme a lui nelle miniature di quest’opera, appunto The Marriage of Heaven and Hell, che propone un filo conduttore con l’essenza nietzschiana dell’energia e le sue posizioni antidualistiche tra mente e corpo, insieme a quell’unità anarchica e riflessiva di un uomo potente ed in grado di esprimere la totalità di sé stesso che è il Siegfried di Richard Wagner.

In termini junghiani si potrebbe parlare di integrazione animus-anima in senso prospettico sulla trascendenza: i due fanciulli sono come due fantasmi che appaiono all’inizio e svaniscono alla fine, proprio come una visione olistica dell’uomo e della donna, colpiti da un’acqua primordiale non soltanto cristiana, bensì pagana nel senso primitivo del termine, ovvero rappresentativa di un archetipo compreso ontologicamente.

Il senso della trascendenza colpisce in ogni anfratto di questa visione di Viola: in quelli che Blake chiamava “gli spiragli della caverna” ("the chink of his caverns", ibid) che impediscono all’uomo di vedere “ogni cosa come è, infinita” ("If the doors of perception were cleansed every thing would appear to man as it is, infinite. For man has closed himself up, till he sees all things thro' narrow chinks of his cavern". Se le porte della percezione fossero forbite ogni cosa apparirebbe all’uomo come veramente è, infinita. Poiché l’uomo finché sarà chiuso in sé stesso, vedrà tutte le cose attraverso gli spiragli della sua caverna. Trad. mia. Ibid). Attraverso la visione del video pittorico di Bill Viola si ha invece l'impressione che quegli spiragli si siano spalancati, che la caverna sia mutata in cielo, che l’acqua continuerà a scorrere dentro e fuori di noi, tempestandoci di vita e di energia, compenetrandosi(ci) all’infinito.

Pubblicato in: 
GN20 Anno II 3 settembre 2010
Scheda
Titolo completo: 

MACRO

Via Reggio Emilia 54 Roma

Aperto da martedì a domenica dalle 9 alle 19.   

MACROTICKET: MACRO + MACROFUTURE: Ingresso Unico, 4.50 intero, 3.00 ridotto

Letture consigliate
William Blake
The Marriage of Heaven and Hell (1790)
Il matrimonio del cielo e dell'inferno
Edizioni SE - Milano
Traduzione e note di Giuseppe Ungaretti