Odoya. I leggendari super robot giapponesi

Articolo di: 
Elena Romanello
Jacopo Nacci

La casa editrice Odoya presenta nella sua collana dedicata al genere fantastico in tutte le sue forme e accezioni il saggio Guida ai super robot, di Jacopo Nacci,  dedicato ad alcune icone ben note a chi era bambino o adolescente negli anni Settanta: i robottoni animati giapponesi.

L'autore si concentra sui giganti d'acciaio dal 1972 al 1980, partendo dai primissimi, che oggi appaiono fuori dal tempo, come Astroganger e Super robot 28, guidati a distanza dai giovanissimi piloti, parlando dell'unica e fondamentale stagione dei personaggi di Go Nagai, che spopolarono anche in Occidente dove sono ancora oggi popolarissimi, presentando l'unione uomo e macchina all'interno, per poi arrivare alle produzioni Tatsunoko e Sunrise, che capovolsero archetipi e vicende, fino all'altra grande rivoluzione, quella di Gundam, dove il robot non era più un samurai invincibile e mistico, ma una normale macchina da guerra in uno scontro galattico tra esseri umani.

Jacopo Nacci organizza il suo libro, corredato da sedici pagine di immagini a colori per lo più inedite, che portano veramente in un passato eroico, su due piani: da una parte ci sono le schede con le storie delle singole serie, dove si scoprono finali e eventuali cross over, e dall'altro gli approfondimenti tematici su contenuti che tutto sono tranne che ripetitivi.

Il Giappone mise in questi anime il trauma di essere stato oggetto di un bombardamento atomico, con al centro di tutto eroi non perfetti, dai non pochi lati oscuri (non sappiamo fino in fondo cosa è successo a Actarus Daisuke mentre combatteva contro Vega sul suo pianeta Fleed prima di venire sulla Terra né conosciamo i legami di Aran Banjo con i Meganoidi), che spesso nella lotta contro gli avversari compiono un viaggio negli abissi, per poi cercare di emergerne, in maniera mai indolore e spesso tragica, visto che negli anime robottici si moriva e ci si disperava.

Nelle pagine del libro c'è spazio comunque per i beniamini di una generazione, e chi era allora davanti allo schermo troverà il suo preferito, tra Mazinga Z, il Grande Mazinga, Ufo robot Grendizer noto da noi come Goldrake, Jeeg robot d'acciaio, Zambot 3, Triger G7, Vultus V, Daltanious, Getter Robot, Gundam e rivelazioni come l'inedito tutto da scoprire Ideon. I toni però non sono nostalgici, ma raccontano un genere dell'immaginario che ha avuto pecularietà di storie, riti, archetipi, ha suscitato passioni ancora oggi presenti e ha aperto una finestra su un nuovo mondo, ideato da una cultura millenaria dove antiche leggende e tradizioni di mostri si sono unite alla tecnologia e alla paura dell'annientamento totale.
Interessante per chi c'era allora, interessante per chi è arrivato dopo, interessante per chi vuole comunque sapere di più di un filone travolgente, archiviato troppo presto nel nostro Paese di fronte a polemiche immotivate che non hanno impedito al fandom di crescere, ma hanno stranamente bloccato queste presenza sulle nostre reti televisive.

Pubblicato in: 
GN26 Anno IX 28 aprile 2017
Scheda
Autore: 
Jacopo Nacci
Titolo completo: 

Guida ai Super Robot, L’animazione robotica giapponese dal 1972 al 1980, Odoya, € 20, p. 304

Anno: 
2017