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Molto più dark del capostipite, compresa l'Arcadia, la sua nave pirata che guida attraverso le galassie, Capitan Harlock 3D di Shinji Aramaki dal fumetto del giapponese Leiji Matsumoto, è un pirata ribellatosi alla Coalizione Gaia (Gaia è il nome antico della Terra) che combatte da quando il pianeta Terra è diventato inabitabile per gli esseri umani. Il capitano della flotta di Gaia, invierà una spia da Harlock che nel film è conosciuto come Yama.

Il manga capostipite di Matsumoto è di fantascienza e di genere shōnen (少年,? traduzione letterale: ragazzo; indirizzato, per essere preponderatamente un action movie, soprattutto ad un pubblico maschile), ed infatti questo primo film su Capitan Harlock in particolare, è stato lodato per la spettacolarità delle azioni proprio da James Cameron (Avatar) e presentato a Venezia 70. In effetti il faceware (che cattura le espressioni del volto degli attori) per il CGI (computer animation) in 3D ha una buona resa e traduce sia le espressioni piuttosto torve di Harlock quanto quelle più dolci di Kei, la ragazza che insieme a Mimay accompagna Harlock nella sua conquista dello spazio.

Comparso anche in un'altra serie tv – perchè Harlock ha visto la luce come serie animata televisiva nel 1978 grazie alla Toei Animation, poi esportata in Italia l'anno seguente – di Matsumoto. Galaxy Express 999 è un'altra sua creatura dove compare Harlock, e ricorderei soprattutto, per le virate musicali verso Wagner e Das Rheingold, la serie di Harlock dedicata a L'anello del Nibelungo, che ripercorre il ciclo wagneriano della maledizione dell'anello rubato da Alberich. In Harlock infatti abbiamo Mimey, l'ultima Nibelunga o Niflung nel film odierno, che in realtà in Wagner è il fratello del nano Alberich che ha rubato l'anello. Nel film in 3D Mimey è un'aliena scampata alla distruzione del suo popolo, alta e algida con due occhi senza pupille e capelli lunghissimi e verdechiaro: è lei che ha fornito la forza propulsiva ad Harlock tramite il motore a materia oscura. Certo, se Stephen Hawking vedesse il film, che parla, oltreché di motore a dark matter (materia oscura), e cuciture e nodi temporali, probabilmente lo dichiarerebbe eretico da un punto di vista scientifico, come farebbe un musicologo per quanto riguarda il ciclo wagneriano, però è in qualche modo stupefacente la libertà con cui vengono usati miti norreni e concetti relativi alla materia oscura (ed aggiungerei energia oscura, che dovrebbe dare origine alla forza propulsiva del motore dell'Arcadia), che traccia in qualche modo un legame romantico con la storia e le ultime scoperte occidentali in ambito astrofisico.

Aldilà della trama, Capitan Harlock 3D, in codice S0999 il nome del pirata spaziale, traccia un legame con la tradizione nata alla fine degli anni '70 del cartone nipponico, evidenziandone le evoluzioni in un film animato spettacolarmente curato dal punto di vista delle azioni e dell'estetica, propriamente gotica, che affascina e traduce i personaggi, Harlock in particolare, in una sorta di emarginato nobiliare e un po' villain dall'indubbio carisma; mentre Yama/Logan è chiaramente il suo successore in ordine di tempo, e concettualmente vicino – la scoperta del fiore nato sulla terra – ad una rinascita innocente del mito.