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Da Vinci. Filippo Tenisci, in promenade sulla Wartburg
L'amato amico coevo Richard Wagner, fu per Franz Liszt una passione tormentata: intendiamoci, una passio musicale che condividevano ed un'altra affettuosa per la figlia di Liszt, Cosima, che per il teuteonico creatore del Ring, mollò seduta stante il miglior direttore cui Richard potesse aspirare, Hans von Bülow. Il cd Da Vinci Reimagining Wagner, registrato ed interpretato dal giovane talento Filippo Tenisci delle trascrizioni di Liszt per piano di tre opere maestose quanto romantiche di Wagner, è un evento in sé per sé.
La scelta del giovane pianista, dicevamo, cade su tre cardini dell'epoca romantica per Wagner: Tannhäuser, Der fliegende Holländer, Lohengrin. Per quanto riguarda l'intro della prima opera, dedicata all'afflato dei cantori sulla Wartburg, si ha un'apertura perfettamente carezzevole ed accogliente, quasi a solcare il ponte levatoio e trovarsi d'incanto nel castello della Turingia avocato alle lodi sacre che invece Tannhäuser tesse profanamente per la dea dell'amore al ritorno dall'idillio sul Monte Venere. Tannhäuser, per chi lo ha amato, ascoltato, visto, in particolare al Festival di Bayreuth, è di una poesia così nobile, che soltanto i tasti, perlacemente toccati da Tenisci, ed evocati da direttori come Christian Thielemann, riescono a condividere con noi quella levità amorosa di una profanazione sì, del sacro, però così aulica!
Il Coro della Wartburg, così strutturato sincronicamente, nel Pilcherchord, una summa di un'avveniristica comunione medievale, materializza le vocazioni steineriane e junghiane in accordi semplici, melanoconici e che formeranno poi il tessuto connettivo di quelle stesse invettive contro il cantore preferito dallo stesso ensemble dopo la cosiddetta "caduta", quasi in un'esperienza siddartica, parafrasando il caro Friedrich Nietzsche tramutato in Hermann Hesse.
“O du, mein holder Abendstern": con la stella luciferina della sera e del mattino, poichè coincide nella tassonomica mitologica, è un oblige citare la meraviglia della poesia di Edgar Allan Poe, Evening Star, 1827 ed ispirata dalla scoperta di Tycho Brahe di una stella luminosissima, una supernova, nel 1572, col nome di Al Aaraaf, nel lungo poema del poeta americano.
Un alito di volo verso l'alto dei cieli con le filatrici del Vascello fantasma, o meglio, Der fliegende Holländer: lo Spinnerlied, con le dolci fanciulle che attendono i marinai di ritorno, senza sapere che accanto a quella di Daland vi è una ben nota nave, quella del Wandering Jew, l'ebreo errante, reincarnato nell'Olandese maledetto dal fato, prototipo del Vecchio Marinaio del romantico britannico Samuel Taylor Coleridge (con annessa nave spiritica).
La delicatezza dell'opera sul cigno si presenta con Elsa ed il corteo nuziale: Lohengrin è quanto di piu' legato ai trovatori provenzali, all'universo cortese dell'alto medioevo, e naturalmente al mito dell'ultima opera, la Bühnenweihfestspiel, la rappresentazione scenica sacrale di Parsifal, il cui personaggio mitologico è il padre di Lohengrin. Come protettore di Elsa di Brabante, Lohengrin la difenderà dalle false accuse e la sposerà per assicurarle la sua protezione e difesa: un matrimonio alchemico, una fase albedo imbevuta del filtro wagneriano del leitmotiv, che si conclude con la festa ad un apice esoterico spirituale di celebrazione mistica, sulle note piu' famose della marcia nuziale (Festpiel und Brautlied).