Opera di Roma. L'incanto visivo di Schiaccianoci

Articolo di: 
Livia Bidoli
Schiaccianoci

Al Teatro dell'Opera di Roma torna l'allestimento di uno dei balletti più celebri di tutti i tempi con le magnifiche musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij: Lo Schiaccianoci (1892), tratto dal racconto Lo schiaccianoci e il re dei topi (Nussknacker und Mausekönig, 1816) di  E.T.A. Hoffmann, con la coreografia di Giuliano Peparini, rimarrà in scena fino a domenica 2 gennaio, con l'argentina Ana Sophia Scheller, nel ruolo principale di Marie; affiancata da Claudio Cocino nei panni del nipote di Drosselmeyer; lo zio Drosselmeyer è Alessio Rezza mentre Walter Maimone interpreta il fratellino François.

Alla base del balletto c'è la musica di Čajkovskij che, come negli altri noti balletti Il lago dei cigni e La bella addormentata, è chiaramente ispirata e istrionata dalla passione russa per gli incantevoli balletti di Delibes e Adam e che con il più “occidentale” dei compositori russi del periodo, giunge ad elevarsi alle alture sinfoniche che delle sue danze sono intessute: pensiamo alla quarta con il pizzicato-polka, alla quinta con il valzer e la sesta, la Patetica del suo gran finale, con una veloce marcetta, senza mancare l'Onegin con una marcia ed una polacca. Il balletto si annovera nella storia della musica come la prima volta che viene adoperata la celesta, strumento appena inventato e dal suono ovattato, e per cui Čajkovskij scrisse il numero della Danza della fata confetto.

Le perle di Čajkovskij sono un tessuto con una cornice tonda che si affaccia sul sogno, come la Marie di Peparini che, addormentata come vuole la tradizione, sogna un viaggio nella Ville Lumière in compagnia dell'amato nipote dello zio Drosselmeyer: sotto l'albero, magnificamente addobbato della scenografia curata dalla coppia Lucia D’Angelo e Cristina Querzola, e illuminato dalle luci ben cadenzate come in un viaggio nelle meraviglie dai ton sur ton, di Jean-Michel Désiré. Questa volta però, la parte del leone la fanno le sequenze video-scenografiche a cura di Edmondo Angelelli, che dipinge letteralmente il palcoscenico coi suoi colori, in diretta. Dal turchino al cobalto, al porpora delle nuvole, è un crescendo variopinto ed affascinante che fa rilucere soprattutto il candore dei fiocchi di neve bambine, colla loro leggiadria riflessa dalle lucine sulle mani, un dettaglio veramente squisito.

La prima scena che ci si presenta allo scoccare della soirée de Noël è un interno curato e famigliare, altolocato, con sinuosità da anni '40 e '50 anche nei costumi chic creati da Frédéric Olivier, completamente nuovi. Gli interni riprendono da vicino sia la prima assoluta del 1892 di Petipa al Marinskij di San Pietroburgo, sia Vajnonen che la creò nel 1934. L'albero, ammantato di neve che si screzia di colori ha un tocco meraviglioso veramente affascinante, al posto suo comparirà la cornice tonda nella quale è situato il letto ove si addormenta e sogna Marie: il nome proviene dal racconto originale che fa parte di una raccolta piuttosto inquietante dal titolo I fratelli di San Serapione che. Hoffmann, pubblicò nel 1819, in tedesco, poi ripresa da Alexandre Dumas con Histoire d'un casse-noisette, 1844, che è quella cui si ispira la prima versione del balletto e questa del nuovo allestimento di Peparini.

Le coreografie sono indubbiamente ricche di trovate, lo ricordiamo volentieri, a parte per il classico grand pas de deux, come ci informa Peparini stesso, che proviene dall'Opéra de Paris come la direttrice del Corpo di Ballo, l'étoile Eleonora Abbagnato, e che vi è particolarmente legato. Le parti che abbiamo apprezzato sono infatti proprio i pas de deux di Ana Sophie Scheller (sebbene qualche incertezza) con Claudio Cocino nel ruolo di nipote di Drosselmeyer (che in questa versione sostituisce Schiaccianoci), tramutato in principe. La danza spagnola, con i costumi maschili dei toreri indosso alle donne, e quelli “drag” sui ballerini, ci è sembrata una trovata un po' kitsch, financo per il gigantico toro sullo sfondo; la danza araba, con Annalisa Cianci solista, era incentrata sul gioco fra velo e mascherina nascosta dal velo (che sia quest'ultima il nuovo "burqua" occidentale? Perchè poi far indossare le mascherine ai ballerini sotto sforzo, tutti, tranne ai protagonisti? Sembrava un sottile gioco elitario-discriminatorio); nondimeno lodiamo Marianna Suriano nel ruolo di Regina dei fiocchi di neve, elegantemente deliziosa. Molto coquette la coreografia della cigogna con i pulcinella, tutti con le parrucche azzurrine su costumi del settecento francese. Una nota di merito al sempre vivace e preciso nella sua agile brillantezza al Drosselmeyer di Alessio Rezza.

Un allestimento di sicuro impatto, che il pubblico ha applaudito con sicuro favore a fine spettacolo. La conduzione di Nir Kabaretti, rodata negli anni, si è mostrata sempre a suo agio e l'Orchestra di sicuro apprezzamento, e sempre pronta.

Pubblicato in: 
GN9 Anno XIV 31 dicembre 2021
Scheda
Titolo completo: 

Teatro dell'Opera di Roma

Stagione 2021/2022
Lo schiaccianoci
Musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij
Balletto in due atti
Da un racconto di E.T.A. Hoffmann

Dal 19 dicembre 2021 al 2 gennaio 2022

adattamento di Giuliano Peparini
direttore Nir Kabaretti
coreografia Giuliano Peparini

Scene Lucia D’Angelo e Cristina Querzola
Costumi Frédéric Olivier
Video Edmondo Angelelli
Luci Jean-Michel Désiré

CAST
Marie
Susanna Salvi 19, 21, 22 (20.00), 24, 28, 30 (20.00) dicembre, 2 gennaio /  
Sara Loro 22 (15.00) dicembre /
Ana Sophia Scheller 23, 29, 31 dicembre /
Flavia Stocchi 30 (15.00) dicembre

Nipote di Drosselmeyer

Michele Satriano 19, 21, 22 (20.00), 23, 24, 28, 30 (20.00) dicembre, 2 gennaio /
Alessio Rezza 22 (15.00) dicembre /
Claudio Cocino 29, 31 dicembre/
Simone Agrò 30 (15.00) dicembre

Drosselmeyer

Claudio Cocino 19, 21, 22 (20.00), 24, 30 (20.00) dicembre, 2 gennaio /
Valerio Marisca 22 (15.00) /
Alessio Rezza 23, 29, 31 dicembre /
Giuseppe Schiavone 28, 30 (15.00) dicembre

Orchestra,Étoiles, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma
con la partecipazione degli Allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma

Allestimento Teatro dell’Opera di Roma