Pappano e Santa Cecilia. L'andante cantabile di Tomasoni alla prova con Haydn

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Antonio Pappano

Dal 13 al 16 marzo 2010 per la stagione di musica sinfonica dell'Accademia di Santa Cecilia il maestro Antonio Pappano ha diretto il Concerto in mi bemolle maggiore per tromba e orchestra, solista Omar Tomasoni, e la Sinfonia n.104 in re maggiore Londra” di Franz Joseph Haydn che incorniciavano la Musica per archi, percussione e celesta di Béla Bartók.

Il concerto per tromba che ha aperto il programma è storicamente importante in quanto Haydn lo compose nel 1796 per la nuova tromba ideata da Anton Weideger, in cui un meccanismo di 4 leve (chiavi) permetteva di aprire e chiudere comodamente i fori dello strumento. Tale innovazione permise di suonare velocemente tutti i semitoni della scala cromatica dal mi bemolle per un'estensione di oltre due ottave.

Nel concerto, che presenta la consueta divisione in tre movimenti, Haydn sfruttò le nuove possibilità della tromba mettendo a dura prova il virtuosismo del solista, sia negli allegro che nell'andante cantabile. Omar Tomasoni, giovane prima tromba dell'orchestra di Santa Cecilia, ha affrontato con grande disinvoltura le difficoltà virtuosistiche della partitura, sia nelle parti più veloci e brillanti che in quelle in cui è necessaria la cantabilità. Esibendo una grande sicurezza. Tomasoni ha riscosso un grande successo e ha concesso come bis un pezzo melodico Canzone d'amore di Fabiano Fiorenzani.

Si deve al maestro Pappano la valorizzazione, come solisti, delle prima parti dell'orchestra, in cui sono presenti musicisti di alto livello anche molto giovani; ci auguriamo che nelle prossime stagioni ne venga incrementata la presenza, ampliando il repertorio concertistico ad altri strumenti oltre ai soliti pianoforte e violino.

La musica per archi percussione e celesta fu commissionata a Béla Bartók da Paul Sacher per l'orchestra di Basilea nel 1936. L'organico prevede gli archi disposti specularmente mentre al centro sono collocate le percussioni a cui si aggiungono il pianoforte, la celesta e l'arpa. Questa composizione rappresenta nella carriera di Bartók il punto in cui convergono, elaborate in maniera  personale, le varie esperienze artistiche del compositore, soprattutto quella di etnomusicologo e anche un uso originale del contrappunto, come nella fuga dell'andante tranquillo iniziale. Nell'allegro successivo prevalgono gli elementi ritmici mentre nell'adagio che segue il suono è straniante e inquietante. Stanley Kubrik impiegò questo brano nel film Shining (1980) per sottolineare il passaggio alla follia del protagonista. La composizione si chiude con un allegro molto in cui alcuni elementi del folklore sono presenti anche se molto elaborati.

La sinfonia n.104 in re maggiore “Londra” di Franz Joseph Haydn, che ha chiuso il programma, appartiene al secondo periodo londinese tra 1794 e 1795, ed è anche l'ultima composta dal musicista. Questa composizione della maturità del compositore è un capolavoro per l'eleganza della melodia e  dell'elaborazione tematica e armonica che sono svolte nei movimenti della sinfonia. Il maestro Antonio Pappano ha interpretato magistralmente queste composizione evidenziando efficacemente le loro diverse caratteristiche musicali e coinvolgendo il pubblico che ha lungamente applaudito.    

Pubblicato in: 
GN10 Anno II 18 marzo 2010
Scheda
Autore: 
Franz Joseph Haydn, Béla Bartók.
Titolo completo: 

Accademia Nazionale di Santa Cecilia
13, 15 e 16 marzo 2010 Stagione di musica sinfonica

Franz Joseph Haydn
Concerto in mi bemolle maggiore per tromba e orchestra

solista Omar Tomasoni

Béla Bartók.
Musica per archi percussione e celesta

Franz Joseph Haydn
Sinfonia n.104 in re maggiore “Londra”
Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Direttore Antonio Pappano

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