Quasi amici. Il diritto ad una vita migliore

Articolo di: 
Elena Romanello
Quasi amici

Il riconoscimento e rispetto per le diversità è il banco di prova definitivo della civiltà occidentale che spesso vede nel confronto con quest'ultimi tutti i suoi limiti: spesso, raccontare di diversità al cinema, soprattutto quando si parla di handicap fisico e immigrazione, può dar vita a buonismi, pietismi e semplificazioni, oltre che ad una certa dose di retorica.

È quello che non succede nel fortunato film Quasi amici, campione d'incassi sia in Francia che a sorpresa in Italia, dove i registi Olivier Nakache e Éric Toledano raccontano una storia realmente accaduta, quella del rapporto professionale e personale tra il miliardario Philippe Pozzi di Borgo e il suo badante Yasmin Abdel Sellou.

Philippe, immobilizzato su una sedia a rotelle dopo una caduta da parapendio, mentre cercava di superare la morte dell'adorata moglie, ricchissimo e colto ma non desideroso di commiserazione, e Driss, senegalese di origine, cresciuto in una banlieue tra spacciatori e delinquenti, in cerca di un modo per ottenere il sussidio di disoccupazione, non potrebbero essere più diversi. Un caso fortuito, il colloquio che per la burocrazia Driss deve sostenere per avere il sussidio, li porta ad incontrarsi e a scontrarsi, a confrontare le loro diversità, a scoprire di avere in comune il non voler elemosina di diritti e pietà, ma rispetto, amore e complicità.

Tra risate e battute sarcastiche, salotti e case di periferia sovraffollate, riflessioni sulla vita e rapporti incominciati per forza ma che poi evolveranno in maniera da stupire entrambi, Philippe e Driss riscopriranno ciascuno la voglia di vivere, di amare, di migliorarsi, di andare oltre la loro diversità per rivendicare, sia pure in maniera diversa, il diritto ad un'esistenza degna e completa, e non solo fatta di briciole di considerazione e attenzione. Sia di fronte ad una persona disabile sia ad un immigrato, la società erige delle barriere, in cui si vuole che in definitiva questi soggetti rimangano: Philippe e Driss non ci stanno, e il loro percorso è irriverente, spassoso, umano, per niente buonista, ma alla fine capace di lasciare con un groppo di commozione.

Parlando di molta Francia contemporanea, dove convive una cultura plurisecolare dominante con nei fatti una mancata integrazione dei nuovi cittadini all'interno di una nazione che aveva fatto di liberté, egalité e fraternité i suoi punti cardine, ma che poi non è riuscita ad applicarli fino in fondo di fronte a tutte le diversità di oggi.

Ovviamente, i grandi mattatori del film sono i due interpreti: l'ormai veterano François Cluzet, che ha nel suo curriculum film con Robert Altman e Claude Chabrol, che è un invalido rabbioso che può ancora scoprire di amare la vita; il travolgente Omar Sy, Cesar come migliore attore, e già visto come comico nella parte di un ragazzo immigrato di periferia che sa far venire fuori il meglio di sé senza forzature, bensì confrontandosi con un altro diverso, lontano ma vicino a lui, nella ricerca di una vita migliore come diritto inalienabile per tutti.

Pubblicato in: 
GN22 Anno IV 9 aprile 2012
Scheda
Titolo completo: 

Quasi amici (Intouchables)
GENERE: Commedia
REGIA: Olivier Nakache, Eric Toledano
SCENEGGIATURA: Olivier Nakache, Eric Toledano
ATTORI: François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny, Audrey Fleurot, Clotilde Mollet, Alba Gaïa Kraghede Bellugi, Cyril Mendy, Christian Ameri, Grégoire Oestermann, Joséphine de Meaux

Uscita al cinema 24 febbraio 2012

FOTOGRAFIA: Mathieu Vadepied
MONTAGGIO: Dorian Rigal-Ansous
MUSICHE: Ludovico Einaudi
PRODUZIONE: Quad Productions, Chaocorp, Gaumont
DISTRIBUZIONE: Medusa Film
PAESE: Francia 2011
DURATA: 112 Min
FORMATO: Colore 1.85 : 1