Santa Cecilia. Il byronico Schumann per Elisso Virsaladze

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Elisso Virsaladze e Antonio Pappano

Il 23 novembre 2010, all'Auditorium Parco della Musica, nella Sala Santa Cecilia, Antonio Pappano ha diretto l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia nell'ultima replica prevista – a cui si riferisce questa recensione - del concerto interamente dedicato a Robert Schumann ottenendo un trionfale successo.

Il programma scelto per celebrare il bicentenario della nascita di Robert Schumann ha proposto l'Ouverture del Manfred, il Concerto in la minore op.54 per pianoforte e orchestra e la Sinfonia n. 4 in re minore op. 120. La lettura del Manfred di Byron colpì profondamente Schumann che scrisse le musiche di scena per il poema.

L'Ouverture non è narrativa ma riassume in sé la complessità emotiva di Manfred, il tormento e l'angoscia della sua vicenda interiore; un brano profondamente romantico in cui la musica lirica e intensa avvolge totalmente l'ascoltatore coinvolgendolo. Il maestro Pappano ha reso tutta l'intensità della composizione dirigendo magnificamente l'orchestra.

Il Concerto in la minore op.54 per pianoforte e orchestra fu scritto per la moglie Clara Wieck, grande pianista, che ne fu la prima interprete. È un brano molto particolare in cui non c'è il predominio del pianoforte sull'orchestra; la partitura si sviluppa abbandonando la contrapposizione dialettica beethoveniana con un grande equilibrio fra il solista e gli altri strumenti che dialogano con grande cantabilità. Il primo movimento Allegro affettuoso è molto melodico e così il secondo – Andantino grazioso –  breve ma intenso che sfocia direttamente nel travolgente Allegro vivace.

La brava Elisso Virsaladze, che ha sostituito all'ultimo momento Maurizio Pollini ammalato, ha avuto un'ottima intesa con Antonio Pappano e insieme hanno esaltato la grande cantabilità e passionalità della musica di Schumann. La Virsaladze, acclamata lungamente dal pubblico, ha eseguito come bis un Valzer di Chopin.

La Sinfonia n. 4 in re minore op.120 in realtà fu composta nel 1841 nello stesso anno della prima sinfonia ma poi, dopo l'insuccesso riscosso a Lipsia, Schumann pensò di modificare l'orchestrazione. I cambiamenti successivi del 1851 furono limitati ma la composizione prese l'attuale numero di catalogo. La sinfonia si svolge in modo insolito e molto libero in quanto i quattro movimenti non sono separati ma tendono a fondersi in un unico percorso ciclico in cui i temi passano da un movimento all'altro o derivano l'uno dall'altro.

Una composizione lirica, passionale, intensa e trascinante che inizia sommessamente per poi sfociare in un Allegro in cui si sviluppano due temi: il primo inquieto e teso, mentre il secondo è melodico. La Romanza è imperniata su una malinconica melodia mentre lo Scherzo, in cui si riaffaccia il primo tema dell'Allegro iniziale, è molto drammatico, segue poi il Trio più sereno, poi entrambi sono ripetuti. Lo Scherzo è concluso dal Vivace, la cui introduzione ricorda il primo tema dell'Allegro del primo movimento su cui poi si basa il Finale.

Il maestro ha diretto magistralmente anche quest'ultimo pezzo, sottolineandone le caratteristiche formali e fornendo un'interpretazione romantica e travolgente di questa partitura; con mano sicura ha guidato l'orchestra il cui suono è stato morbido e nello stesso tempo intenso. Il pubblico affascinato e coinvolto ha lungamente applaudito Antonio Pappano e l'Orchestra.

Pubblicato in: 
GN29 Anno III 1° dicembre 2010
Scheda
Titolo completo: 

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore: Antonio Pappano, pianoforte: Elisso Virsaladze

Robert Schumann

Manfred, ouverture op. 115
Concerto in la minore per pianoforte e orchestra op. 54
Sinfonia n. 4 in re minore op. 120

Stagione Sinfonica - Roma. Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia
Dal  20 al 23 novembre 2010