Sardelli e Modo Antiquo. Due Mondi diversi a confronto: Geminiani e Vivaldi

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Modo Antiquo

Un inizio entusiasmante per il ciclo dedicato a “Roma Capitale Barocca”, nella stagione della Filarmonica Romana, è stato quello che ha visto protagonisti   l’ensemble Modo Antiquo diretto da Federico Maria Sardelli e il mezzosoprano Romina Basso il 6 dicembre 2012 al Teatro Olimpico.

Il concerto è stato dedicato a Francesco Geminiani (Lucca 1687-Dublino 1762), nel 250° anniversario della morte e a Antonio Vivaldi (Venezia 1678-Vienna 1741), di cui  Sardelli  dal 2007 è uno dei più interessanti e trascinanti interpreti e il responsabile del catalogo: Vivaldi Werkverzeichnis (RV). Due mondi diversi quello dei due musicisti, entrambi straordinari virtuosi del violino: Geminiani che ebbe come maestri Scarlatti e Corelli,compositore e teorico, si dedicò esclusivamente alla musica strumentale e fu grande amico di Händel.

Il musicista lucchese non fu semplicemente un epigono e divulgatore di Corelli, ma, a parte i suoi concerti in omaggio al maestro, sviluppò il dialogo contrappuntistico tra le parti dell'orchestra d'archi e il basso continuo in modo originale, andando oltre la dialettica Concertino (solista/i) Concerto grosso (tutti); ne sono testimonianza le due composizioni eseguite dai Concerti grossi dall’op. III: il n. 2 in sol minore e il  n. 4 in re minore. La direzione di Sardelli ha interpretato efficacemente i due brani evidenziandone con il fraseggio e la cantabilità le caratteristiche.

La parte dedicata a Vivaldi ha  riservato interessanti sorprese a cominciare dall'aria dal nuovo Orlando Furioso individuato da Sardelli nella biblioteca vivaldiana custodita a Torino. Sardelli ha spiegato che fino ad ora si pensava che fosse l' Orlando Furioso di Giovanni Alberto Ristori (1692-1753) rappresentato nel 1713 al Teatro Sant'Angelo di Venezia dall'impresa di Giovanni Battista e Antonio Vivaldi. Dopo un lungo lavoro di revisione durato due anni si è accorto che la musica della partitura, a parte qualche brano, fu composto dal prete rosso, che nel 1714 riprese l'opera di Ristori e la riscrisse per riproporla, in questa nuova versione sempre al Teatro Sant'Angelo di Venezia nel 1714.

Romina Basso ha interpretato con grande eleganza e musicalità l'aria di Alcina che si aggira nel bosco alla ricerca di Ruggero e alle sue invocazioni risponde solo un uccellino. È un'aria con flautino obbligato, suonato con impeccabile eleganza da Sardelli, di grande effetto drammatico come l'altro brano "Sempre copra notte oscura", aria con flautino da Tito Manlio (1718). Un'altra scoperta è la  Sonata per violino e basso continuo in re maggiore RV 816, trovata in una raccolta di sonate di vari autori, è una suonata virtuosistica in cui ha brillato Enrico Casazza che ha reso con brillante perizia.

Le diverse arie proposposte sono la testimonianza della straordinaria capacità di invenzione di Vivaldi nel creare, colori, dinamiche e atmosfere evocative, utilizzando anchre strumenti inconsueti,  come il clarinetto, allora strumento nuovissimo e il chalumeau, utilzzati nella Juditha Triumphans: un modo originale di comporre, ma completamente diverso da Geminiani e Corelli.

La bravissima Romina Basso è un'artista duttile, intelligente e dotata di una tecnica impeccabile, che ha interpretato i diversi brani vivaldiani cantando con disinvoltura le arie di furore “Nel profondo cieco orrore” e “Se lento ancora il fulmine” , impervie per le agilità richieste, ma capace anche di interpretare con intensità un brano estatico come "Vedrò con mio diletto" e le arie di Alcina. Modo Antiquo e il suo direttore e fondatore, Federico Maria Sardelli, trasmettono il loro piacere nel fare musica al pubblico con levità ed eleganza nella cantabilità, fraseggio, colore e dinamica, restituendo tutta la vitale e originale inventiva del prete rosso. Il concerto ha riscosso entusiasmo nel pubblico che lungamente applaudito ottenendo due bis: la Basso ha cantato un'altra aria di Alcina dall'Orlando Furioso e l'orchestra ha eseguito un movimento della Sinfonia del Giustino (1724 Roma)

Pubblicato in: 
GN7 Anno V 17 dicembre 2012
Scheda
Titolo completo: 

Accademia Filarmonica Romana

TEATRO OLIMPICO - piazza Gentile da Fabriano 17
GIOVEDì 6 DICEMBRE 2012 ORE 21.00
VIVALDI / MODO ANTIQUO / ROMINA BASSO
Roma Capitale Barocca
Romina Basso mezzosoprano
Modo Antiquo
Federico Maria Sardelli direttore

Francesco Geminiani
Dai Concerti grossi op. III
Concerto grosso n. 2 in sol minore
Antonio Vivaldi
«Vedrò con mio diletto», aria da Il Giustino RV 717, L8
Sonata per violino e basso continuo in re maggiore RV 816
«Nel profondo cieco orrore», aria da L’Atenaide RV 702-B
Francesco Geminiani
Dai Concerti grossi op. III: Concerto grosso n. 4 in re minore
Antonio Vivaldi
«Sempre copra notte oscura», aria con flautino da Tito Manlio
Sinfonia da Il Farnace RV 711-A
«Se lento ancora il fulmine», aria da Argippo