S.B.Io lo conoscevo bene. L'anomalia italiana

Articolo di: 
Livia Bidoli
Silvio Berlusconi

Che dire di un fenomeno come quello di Silvio Berlusconi in Italia? Che probabilmente poteva capitare solo qui,  che ci si dovrebbe chiedere perchè “proprio in Italia”, esattamente come si chiede e ci chiede il regista del film S.B. Io lo conoscevo bene, Giovanni Fasanella. Insieme a Giacomo Durzi ha diretto un documentario peraltro controverso poichè, al contrario dei film finora girati sul fenomeno Berlusconi, quest'ultimo si costruisce intorno alle interviste dei suoi ex (o tuttora) amici e colleghi di partito e d'azienda, ma forse, in questo caso, è la stessa cosa.

La concezione di partito da parte di Berlusconi difatti non esula da quella aziendale, o meglio, lui è sempre il capo e gli altri sono sempre i suoi sottoposti, in una logica che esclude la minima dialettica tra le parti. Ha fondato un impero partendo dall'edilizia di Milano 2, passando alla creazione della prima tv privata a livello nazionale che facesse concorrenza alla RAI, facendogli corrispondere perfettamente le tre reti che tutti conosciamo.

Se fosse rimasto in ambito aziendale, soprattutto pubblicitario, perché Berlusconi è il vero uomo delle vendite, convincente, col sorriso stampato sulle labbra, con più agenti di marketing che gli suggeriscono eventuali discorsi ai quali magari lui aggiunge qualche scapigliata battuta, probabilmente non avrebbe creato un “caso Italia” anche all'estero. Certo è che dopo la traiettoria vincente di Canal Cinq in Francia, appoggiata dallo stesso Mitterand in un discorso pubblico, e le tre reti del Biscione di Mediaset, l'entrata in politica subito dopo la caduta di Craxi (e la successiva fuga) per le tangenti scoperte dal team di magistrati “Mani Pulite” (lui così amico di Bettino), l'anomalia è esplosa con tutta la sua caratura fino alla recente ricaduta del Cavaliere il 12 novembre 2011, e la sostituzione del Governo vincente nel 2008 del PDL, con il Governo tecnico montiano.

Come è avvenuta però la scalata del magnate televisivo-edilizio? Con l'appoggio di grandi imprenditori, Agnelli in primis, di cui il film ricorda la battuta alla cena prima della sua candidatura: “Ricordati. Se vinci vinciamo tutti, se perdi perdi solo tu.” L'ascesa era già stata preparata, a livello televisivo, dalla fortemente osteggiata Legge Mammì, che favoriva evidentemente la diffusione a livello nazionale delle tre reti private berlusconiane che tuttora si trovano in posizione dominante rispetto alle altre.

Forse però la questione veramente allarmante, su cui di primo acchito vien da ridere per quanto sembri una parodia, è quella della difesa dell'Italia con un'eventuale colpo di stato se fosse stata invasa dagli Ungheresi o da qualche altro stato facente parte del Patto di Varsavia financo negli anni '90: a capo di questa organizzazione e responsabile della guerra psicologica della rete NATO “stay behind” (in Italia meglio nota con il nome in codice Gladio) era il sostenitore di Berlusconi tale Francesco Gironda, il cui nome insieme ad altri fu rivelato da Andreotti nell'ottobre del 1990. Afferma Gironda: “Per un attimo, quando ho pensato a quale rischio mi stava esponendo Andreotti, ho pensato di ucciderlo, solo per un attimo.

Molti altri fanno parte della lista di ex sostenitori: dallo psichiatra Alessandro Meluzzi (ex comunista) a Tiziana Parenti, ex PM di Mani Pulite poi divenuta parlamentare di Forza Italia; Paolo Guzzanti (padre del comico che avversa S.B.), giornalista ed ex parlamentare FI; Gabriella Carlucci, che probabilmente fa parte di quelle “donne di bell'aspetto” che dovrebbero essere le uniche rappresentanti politiche al femminile di questo Paese.

Un posto a parte lo merita Paolo Cirino Pomicino: condannato per reati di finanziamento illecito (tangente Enimont), corruzione per fondi neri Eni e mala gestione dei fondi per il terremoto dell'Irpinia del 1980. Tutti i reati sono stati prescritti per decorrenza dei termini processuali.

Vittorio Dotti si separa da Berlusconi nel 1996 quando la compagna Stefania Ariosto comincia ad accusarlo, sia il Signor B sia Previti. A Berlusconi poi lo appoggia Paolo Pillitteri, ex Sindaco di Milano per il PSI, che deve interrompere la sua attività politica perchè condannato per ricettazione. Armando Cicero, insieme a Dell'Utri (su cui si sta indagando or ora per associazione mafiosa, estorsione, frode fiscale, tangenti, P3 e quant'altro) era a capo di Publitalia per la pubblicità su Mediaset ed è stato il fondatore con Berlusconi di Forza Italia. Come dimenticare Giuliano Ferrara che tuttora lo difende dalle pagine del suo giornale, “Il Foglio”? Gli amici non si dimenticano, chissà se dimenticheranno gli italiani?

Pubblicato in: 
GN13 Anno V 5 febbraio 2013
Scheda
Titolo completo: 

S.B. IO LO CONOSCEVO BENE
un documentario di
GIACOMO DURZI E GIOVANNI FASANELLA
PRODOTTO DA MARIANNA DE LISO, SIMONE GATTONI e ENRICA GONELLA
"Perché l'Italia ha prodotto l'anomalia berlusconiana"
"Dopo il successo di critica e di pubblico al Festival del cinema di Roma, S.B. sta tornando..."
UNA PRODUZIONE Intramovies Picks

Uscita al cinema 5 febbraio 2013
 
Anno di produzione 2012
Paese ITALY

Scritto da
GIACOMO DURZI
GIOVANNI FASANELLA

Prodotto da
MARIANNA DE LISO (KINESIS FILM)
SIMONE GATTONI (KINESIS FILM)
ENRICA GONELLA (KINESIS FILM)

Fotografia di
BEPPE GALLO

Montaggio di
TOMMASO VALENTE
FRANCESCO DE MATTEIS
PAOLA FREDDI

Musiche originali di
VALERIO VIGLIAR