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Scelsi. Graziadei e la cullante melodia di Aurora
La Fondazione Isabella Scelsi ha ripreso la sua attività con grande vigore musicale e giovedì 14 luglio, giorno della presa della Bastiglia, con un soprano al suo debutto nella maison di Giacinto Scelsi sul foro romano: si chiama Aurora la serata che ha accolto Claudia Graziadei, vincitrice della della borsa di studio (2021) dedicata a Michiko Hirayama e alla vocalità contemporanea. La serata si è svolta sulla lussureggiante terrazza dell'superattico
Cantante e compositrice, Claudia Graziadei ha svolto i suoi studi musicali a Berlino, poi con Sabina Meyer a Venezia, in seguito a Vicenza con Gemma Bertagonolli dove si è laureata in canto rinascimentale e barocco l'anno scorso. Per la parte barocca ha interpretato King Arthur di Purcell, Orfeo e Il ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi, partecipando a progetti di respiro internazionale e vincendo il Leone d'Oro alla 58° Biennale Arte di Venezia con una performance in esnsemble. Due anni fa ha inciso ed edito il primo album, Du Bist, con il contrabbassista e produttore Micha Kaplan.
Il programma della serata denominata Aurora è inedito e composto per l'occasione con la produzione di Pase Platform di Venezia, e si divide in due parti: la prima comprende un brano tratto dal Primo Stasimo delle Baccanti di Euripide, - da cui ricordiamo Henze ha tratto la sua opera The Bassarids (1966) - con un coro per voce e salterio (quest'ultimo preregistrato). Vi è un canto anche registrato che si scontra quasi con la voce del soprano Graziadei che intona un inno che poi diventerà in un continuum l'Alleluja di Giacinto Scelsi, dalle Three Latin Prayers, riadattato per tre voci e soprano, per terminare il primo ciclo con il "ritmo" della poesia Flock of Sound a firma Lemn Sissay (1967).
Il secondo ciclo è invece composto da Betulla, una variazione sul tema di Aurora di Björk per salterio, elettronica e voce: in questo caso Graziadei aggiunge: "Ho usato un salterio trobadorico per questo brano, di quelli che usavano proprio i trovatori, con la gabbia di ferro." Abbigliata con un vestito di antica sartoria del 1910, un panna che la ricpore come un velo, ha intonato anche un Canone a sei voci, composto da linee canore che si sovrappongono l'una all'altra.
A proposito di Betulla vogliamo aggiungere che crea una melodia cullante ove si adagia la voce del soprano, intonando un inno alla natura con una specie di perpetuum mobile appena accennato. Per il Canone invece notiamo un controcanto tra la voce sulla terrazza Scelsi di Graziadei e quelle registrate: lei infatti intesse un vocaqlizzo sull'eco della voce in lonatananza, creando una sensazione di estraniamento linguistico, come se le voci fossero "animate" e si mutassero in natura faunistica esse stesse.
Dopo quest'ultima prova e i plurimi applausi meritati alla cantante Claudia Graziadei, il Presidente Irmela Heimbächer ha annunciato la vincitrice dell'edizione 2022 della borsa di studio dedicata all’approfondimento della vocalità contemporanea con particolare riguardo alla musica di Giacinto Scelsi. La Borsa di Studio Michiko Hirayama è stata assegnata a Sarah Grace Graves, prescelta all’unanimità. Aggiungiamo la motivazione al premio e la nota biografica ufficiale della Fondazione Scelsi su di lei.
"Sarah Grace Graves è cantante e compositrice di musica sperimentale che crea con l'assiduo intento di esteriorizzare un paesaggio sensoriale di silenzi e suoni senza parole. Dal 2020 al 2022, con il sostegno della Hertz Traveling Fellowship e della borsa di studio Harriet Hale Woolley, è stata artista in residenza presso la Fondation des États-Unis di Parigi incentrata sulla collaborazione interdisciplinare con la voce. Ha studiato con Nicholas Isherwood, Alda Caiello, Kornelia Bruggmann, Cecilia Engelhart e Karol Bennett. Frequenta attualmente il programma di dottorato in composizione presso l'Università della California, Berkeley. Il suo primo album Currents è disponibile su Bandcamp."