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Alla prova con il romanzo di John Le Carré in inglese Our kind of Traitor, in italiano Il traditore tipo, la regista Susanna White, si trova un cast con due stelle come Ewan McGregor e Stellan Skarsgård, ma ancher Naomie Harris e Damian Lewis. Il direttore della fotografia è Anthony Dod Mantle, che è famoso per creare suggestioni come in Dogville, Manderlay, The Millionaire, Rush.

Questo è infatti un film dove la tensione è palpabile e conferita dalle stesse immagini, anche still, - di cuin rendiamo merito alla scenografa anche, Sarah Greenwood - come gli interni in Marocco, la scena del balletto al Bolshoi iniziale, la fredda Londra dello spionaggio british MI6, i paesaggi freeddi ed innevati della Svizzera: raccontano già da soli una storia piuttosto incresciosa per lo stesso governo inglese, cui ci ha abituato dagli anni '70 Le Carré.

Tutto parte da un incontro fortuito in un ristorante chic: Perry (Ewan McGregor) è a cena con la moglie Gail (Naomi Harris), ma si separano, lei viene chiamata per motivi di lavoro e lo lascia solo al tavolo. Vicino ci sono dei russi, il capo, Dima (Stellan Skarsgård), lo invita a sedersi e bere con loro, invece di rimanere da solo. Da lì a poco vanno ad una festa russa con donne che sembrano modelle e cocaina a disposizione.

Dima, trovando il professore di poetica inglese affidabile, - una scena memorabile quando torna a Londra e viene ripreso mentre legge The Burial of the Dead da The Wasteland di Thomas Stearns Eliot - e non del tutto sprovveduto, seppur ingenuo, gli affiderà a breve una chiavetta con delle informazioni per l'MI6: presto sarà costretto a trasferire tutti i suoi conti in Svizzera - provenienti dal riciclaggio di denaro sporco della mafia russa - al Principe Petrov, che ucciderà lui e la sua famiglia come ha fatto con il precedente.

Il film è molto interessante dal punto di vista della trama, che all'inizio sembra compicata ma in realtà è semplice, e lo sceneggiatore Hossein Amini costruisce all'inizio un intrico di voci come richiesto dalla regia, sciogliendo poi piano piano la spy story.

Oltreché godibile, verosimile e credibile, il filom ci è sembrato mostrare un nuovo talento che va facendosi le ossa e costruendosi una statura, ossia Damian Lewis. Intensa e malinconica, la parte di Ewan McGregor, che delinea un personaggio fragile ed affascinante, sicuro e dai valori saldi, un tipo di uomo che veramente ci piace.