Villa Torlonia. Il RossiniLab di Cesare Scarton

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Rossini La cambiale di matrimonio foto di insieme. foto di Manuela Giusto

Al Teatro di Villa Torlonia a Roma è andata in scena La cambiale di matrimonio di Gioachino Rossini (1792-1868) primo allestimento del RossiniLab, un progetto quinquennale dell'Accademia Filarmonica Romana, destinato alla formazione di giovani cantanti, strumentisti e maestri collaboratori. Il RossiniLab è un progetto quinquennale che è iniziato quest’anno e prevede la realizzazione delle cinque farse veneziane di Rossini, rispettando l'ordine cronologico in cui andarono in scena.

Giovanni Battista Rigon ne ha la cura per la direzione musicale e il regista Cesare Scarton per la parte scenica. La cambiale di matrimonio è il primo lavoro di un giovane Gioachino Rossini, allora diciottenne, e andò in scena il 3 novembre 1810 al Teatro San Moisé a Venezia, dove vedranno la luce tra il 1812 e il 1813 anche altre quattro farse: L'inganno felice, La scala di seta, L'occasione fa il ladro e Il signor Bruschino. La prima opera scritta da Rossini, Demetrio e Polibio, venne rappresentata successivamente il 18 maggio 1812 al Teatro Valle di Roma.

Il libretto di Gaetano Rossi, che lavorerà di nuovo con Rossini per Tancredi (1813) e Semiramide (1823), è tratto dalla precedente commedia omonima, più lunga, di Camillo Federici (1793) che fu messa in musica da Carlo Coccia tre amni prima. Suo merito è l'aver confezionato un testo agile e lontano dalla volgarità farsesca, con dialoghi che a distanza di due secoli mantengono inalterati, vivacità ed ironia. Il diciottenne Rossini, pur inserendosi nella lunga tradizione mostra fin da subito la sua originalità, non è un caso che l'impresario del teatro, Cera, scrivendo alla madre dopo L'Inganno felice abbia affermato che:”Cimarosa non è morto ma il suo estro è passato a Rossini.” Fin dalla Sinfonia, poi non a caso trasferita poi all'Adelaide di Borgogna (1817), in cui la melodia e il senso del ritmo rossiniano già sono presenti, si annuncia lo stile e la genialità del compositore pesarese, che già in questo folgorante debutto mescola ironia, ilarità e tenerezza. La  trama ha per protagonista la giovane Fanny, che è innamorata di Edoardo Milfort, ma il padre, il ricco commerciante Tobia Mill, l' ha promessa in matrimonio con una cambiale al vecchio Mr Slook. Dopo una girandola di divertenti situazioni tutto si risolve grazie anche al pragmatico buon senso e alla generosità di  Mr Slook.

Il maestro Rigon ha curato una versione “cameristica” della partitura d'orchestra per quintetto d’archi e quintetto di fiati, che ha il merito di rispettare le intenzioni  del compositore, che tra l'altro all'epoca ebbe un un ridotto numero di orchestrali, e di mettere alla prova i giovani musicisti dei corsi superiori di Santa Cecilia nel ruolo obbligato di prime parti. Ruolo che hanno svolto in maniera impeccabile, sotto la guida esperta di Giovanni Battista Rigon, la cui direzione è stata vivace e attenta al ritmo, ai colori musicali e alla vorticosa dimensione teatrale. Rigon ha diretto suonando anche al fortepiano i recitativi secchi, che sono stati brillanti, arricchiti da una punta di ironia e attenti allo svolgimento dell'azione. Venendo ai giovanissimi cantanti abbiamo notato il lavoro di Rigon nella cura dei recitativi e nel modo di porgere il canto, certo si tratta della prima utile esperienza in scena e dovranno ancora studiare per affinare tutti gli aspetti del cantare e dell'interpretazione vocale. Tra loro spiccavano le voci femminili, Sachi Nogami, nel ruolo di Fanny ha una voce cristallina, una buona intonazione e ha superato senza patemi le insidie delle acrobatiche agilità riservate al personaggio.Agnese Gallenzi, che dopo un comprensibile inizio esitante ha preso coraggio, è stata a suo agio nella parte di Clarina e ha una voce promettente morbida e intonata.

Cesare Scarton è stato abile nel curare l'allestimento in forma semiscenica che ha incentrato nel lavoro sulla gestualità e sul modo di porsi in scena per realizzare una recitazione raffinata, fluida e brillante seguendo nello stesso tempo la musica e la drammaturgia di Rossini, in perfetto accordo con Rigon. I giovani interpreti hanno ben risposto alle sue indicazioni e la farsa si è svolta con il giusto ritmo e ironia divertendo il pubblico presente che alla fine ha applaudito tutti gli interpreti. L'iniziativa della Filarmonica di creare opportunità per mettersi alla prova è encomiabile e non è l'unica, che viene rivolta ai giovani che vogliono cimentarsi nelle professioni legate ai diversi aspetti del mondo musicale e supplisce alle deficienze dell'educazione, dovute alle note ristrettezze determinate dai continui tagli di fondi.

Pubblicato in: 
GN41 Anno XI 15 ottobre 2019
Scheda
Titolo completo: 

Teatro Torlonia - Roma
Domenica 13 ottobre 2019 ore 18

LA CAMBIALE DI MATRIMONIO
farsa comica in un atto
libretto di Gaetano Rossi (1774-1855)
musica di Gioachino Rossini (1792-1868)

prima rappresentazione Venezia, Teatro San Moisè, 3 novembre 1810

Personaggi e interpreti
Tobia Mill, negoziante                 Matteo Nardinocchi
Fanny, figlia di Tobia                     Sachi Nogami
Edoardo                                            Edoardo Ferrari
Slook, negoziante americano    Giulio Iermini
Norton, cassiere di Mill                Ivan Caminiti
Clarina, cameriera di Fanny         Agnese Gallenzi

direttore e maestro al fortepiano Giovanni Battista Rigon
realizzazione in forma semiscenica a cura di Cesare Scarton

Ensemble strumentale dei Corsi di Perfezionamento
dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Federico Martino flauto
Marta Binetti oboe
Fabio Sepe clarinetto
Leonardo Percival Paoli fagotto
Cristian Santucci corno
Damiano Nesci violino I
Angela Turchetta violino II
Clara Belladone viola
Silvia Maria Gira violoncello
Daniele De Angelis contrabbasso

RossiniLab prosegue con
L’inganno felice (2020)
La scala di seta (2021)
L’occasione fa il ladro (2022)
Il signor Bruschino (2023)