54° Festival di Nuova Consonanza. Non è un paese per Veggy

Organico di recente formazione, nato nel 2013 in Austria da allievi del Klangforum di Vienna e da studenti di composizione della Kunstuniversität di Graz e oggi formato da musicisti di otto diverse nazionalità (fra cui l’italiana), lo Schallfeld Ensemble è animato da forze giovani e da una forte attenzione alla sperimentazione e alla ricerca nell’ambito del repertorio contemporaneo. Già presenti nei cartelloni di importanti manifestazioni di respiro, arrivano a Roma al 54° Festival di Nuova Consonanza.

In collaborazione con il Forum Austriaco di Cultura giovedì 30 novembre (ore 21, ingresso libero) al MACRO di via Nizza con il concerto dal repertorio anch’esso piuttosto giovane: Aer questo il titolo della serata, è anche il nome del pezzo del compositore e direttore d’orchestra austriaco Beat Furrer che apre il programma, seguito da pezzi di Fausto Romitelli, Johannes Maria Staud, Gerd Kühr, Zesses Seglias e Lorenzo Troiani.

Manuel Zurria al flauto, Francesco Dillon al violoncello ed Emanuele Torquati al pianoforte sono un trio che nel repertorio della musica contemporanea ha ormai raggiunto una consolidata esperienza di respiro internazionale. Al MACRO di via Nizza venerdì 1 dicembre (ore 21) presentano il concerto Dissidenti e ortodossi, un confronto fra musicisti di diversa generazione e provenienza, accomunati quasi tutti dall’esperienza dell’IRCAM di Parigi e che hanno poi preso strade diverse e originali. Ad aprire il concerto Le merle noir di Messiaen, cui segue la musica di Sánchez-Verdú, Filidei, Bertrand, Maresz, Campo e una prima assoluta di Daniele Bravi. La serata sarà preceduta alle ore 19,30 dalla presentazione del libro Ragioni e sentimenti. Nelle musiche europee dall’inizio del Novecento a oggi di Renzo Cresti.

Altra novità del Festival è la prima assoluta di Non è un paese per Veggy, opera-panettone in un atto, musica di Domenico Turi, drammaturgia e libretto di Federico Capitoni in scena al Teatro Palladium sabato 2 dicembre (ore 21, replica il 3 ore 18), per la regia di Ivano Capocciama. Prodotta da Nuova Consonanza e Fondazione Roma Tre - Teatro Palladium, prima opera-panettone della storia, Non è un paese per Veggy non salva praticamente nessuno! “L’opera spara su tutti – racconta Federico Capitoni –. Sui vegani e sui non vegani, sui radical chic, sui finti intellettuali, sui cafoni, sui conformisti, sulle dinamiche impure del mondo dello spettacolo e della cultura, sicché ogni riferimento nell’opera a fatti o persone è sì casuale, ma fino a un certo punto… Il tentativo dell’opera-panettone (pensata cioè secondo gli stilemi linguistici dei B-movie) è quello di sperimentare all’interno di una forma classica (l’opera) contenuti e linguaggi attuali e volutamente volgari, non solo per quanto concerne l’aspetto verbale, ma anche riguardo alla drammaturgia musicale. Alle forme classiche della lirica – l’aria, il duetto, la cavatina, il lamento e il coro finale – si intrecciano quelle della cultura moderna più prosaica e di consumo: il jingle, il rap, la canzone sanremese”.

Esile e veloce è la trama dell’opera: allo Snobe Theatre si prova la messa in scena del melologo nutrizionista e ambientalista “Zucchero di canna”, ma la politica retrograda e prezzolata di chi gestisce il teatro manda tutto all’aria costringendo la compagnia a far virare tutto in un’opera becera e volgare per andare incontro al pubblico. A restare davvero deluso e sconfitto sarà però solo il regista, l’unico che credeva nell’operazione. Ad eseguire Veggy sarà l’ensemble Imago Sonora, giovane formazione in residenza presso l'Accademia Filarmonica Romana per il repertorio della musica d’oggi cui sono state affidate già diverse prime assolute, diretta da Andrea Ceraso. Solisti saranno altrettanto giovani e già affermati interpreti: Gianluca Bocchino (tenore, personaggio di Veggy), Giorgio Celenza (baritono), Damiana Mizzi (soprano), Luca Cervoni (tenore), Chiara Osella (mezzosoprano) e Mauro Borgioni (basso).

Altro ensemble molto apprezzato ormai da anni nel panorama della musica contemporanea è quello di Sentieri Selvaggi diretto da Carlo Boccadoro che lunedì 4 dicembre al Teatro Argentina (ore 21) interpreta nel concerto Meditazioni impure opere importanti e ormai ‘storiche’ di autori americani (Glass e Reich) e compositori francesi (Mantovani, Grisey) cui si aggiunge quella del compositore portoricano Armando Bayolo.

54° Festival di Nuova Consonanza

giovedì 30 novembre MACRO via Nizza ore 21
Aer

Beat Furrer (1954)            Aer (1991) per clarinetto, violoncello e pianoforte
Zesses Seglias (1984)        SSSSSh (2006) per pianoforte solo
Gerd Kühr (1952)            Come una Pastorale (2008-09) per clarinetto, violino e violoncello
Johannes Maria Staud (1974)    Bewegungen (1996) per pianoforte solo
Fausto Romitelli (1963-2004)     Domeniche alla periferia dell’impero. Prima domenica, Seconda domenica: omaggio a Gérard Grisey
(1995-6, 2000) per flauto, clarinetto, violino e violoncello
Lorenzo Troiani (1989)         La fine è senza fine** (2017) per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte

Schallfeld Ensemble
Elisa Azzarà flauto, Szilárd Benes clarinetto, Maria Flavia Cerrato pianoforte, Lorenzo Derinni violino, Myriam García Fidalgo violoncello

Ingresso libero

in collaborazione con il Forum Austriaco di Cultura a Roma

Venerdì 1 dicembre MACRO via Nizza
h 19.30 Presentazione del libro Ragioni e sentimenti. Nelle musiche europee dall’inizio del Novecento a oggi di Renzo Cresti (edizione LIM)
Partecipano Lucio Gregoretti, Renzo Cresti

ore 21 concerto
Dissidenti e ortodossi

Olivier Messiaen
(1908-1992)         Le merle noir (1952) per flauto e pianoforte
José María Sánchez-Verdú (1968)         Deploratio II (2001) per flauto e violoncello
Francesco Filidei (1973)             Due Bagatelle (2008) per flauto, violoncello e pianoforte
                                                         Preludio e Filastrocca (2010-12) per pianoforte solo
Daniele Bravi (1974)                  Visioni dall’orizzonte degli eventi* (2017) per violoncello solo
Christophe Bertrand (1981-2010)        Haos (2003) per pianoforte solo
Yan Maresz (1966)                 Circumambulation (1993) per flauto
Régis Campo (1968)                 Scherzo (2003) per flauto, violoncello e pianoforte

Manuel Zurria flauto
Francesco Dillon violoncello
Emanuele Torquati pianoforte

sabato 2 dicembre ore 21 Teatro Palladium
(replica domenica 3 dicembre ore 18)
Non è un paese per Veggy*

opera-panettone in un atto
musica di Domenico Turi (1986), drammaturgia e libretto di Federico Capitoni (1980)
(da un’idea originale di Federico Capitoni e Domenico Turi)

Ivano Capocciama regia

CLAUDIO DIOTALLEVI, detto Veggy, il regista: Gianluca Bocchino tenore
ORFEO, il compositore: Giorgio Celenza baritono
CECILIA FARNESE, il soprano: Damiana Mizzi soprano
SANTI NETTO, il direttore artistico: Luca Cervoni tenore
SOFIA RICCARDI ROSSI FARNESE, la giornalista: Chiara Osella mezzosoprano
CAV. ZAMPETTI, il sindaco della città: Mauro Borgioni basso

Imago Sonora Ensemble
Andrea Ceraso direttore

(la prima del 2 dicembre è preceduta alle ore 20 da un incontro con gli artisti)

in coproduzione con Fondazione Roma Tre - Teatro Palladium
con la collaborazione di Terzo Suono

lunedì 4 dicembre ore 21 Teatro Argentina
Meditazioni impure

Philip Glass (1937)             Wichita Vortex Sutra (1988) versione per ensemble
Bruno Mantovani (1974)         Haunted Nights (2002) per clarinetti, vibrafono e pianoforte
Armando Bayolo (1973)         Wide Open Spaces (2013) per ensemble
Gérard Grisey (1946-1998)        Talea (1986) per ensemble
Steve Reich (1936)             Double Sextet (2007) per ensemble

Sentieri selvaggi
Carlo Boccadoro
direzione

in collaborazione con Teatro di Roma

Biglietti: concerto del 30 novembre ingresso libero. Concerto al MACRO dell’1 dicembre da 8 a 12 euro; Non è un paese per Veggy 2-3 dicembre (Teatro Palladium) da 5 a 15 euro; Teatro Argentina (Sentieri Selvaggi) 4 dicembre 10 e 15 euro.