Innsbrucker Festwochen 24. Il tempo giocondo dei Carmina Burana

Articolo di: 
Livia Bidoli
Carmina Burana

Il 48° Festival di Musica Antica di Innsbruck che si è svolto quest'anno tra 21 luglio e 31 agosto 2024, ha offerto un concerto nell'imperiale Spanischer Saal del Castello Ambras: i Carmina Burana del 24 agosto sono stati diretti da Aleksandar Sasha Karlic con il suo ensemble italiano Theatrum Instrumentorum.

I Carmina Burana di Carl Orff fanno parte di un trittico detto i Trionfi che giustamente il compositore monachense (1895-1982) ritiene il suo capolavoro: la trilogia sul tema dell'amore composta dai sovracitati Carmina Burana, dai Catulli Carmina e dal Trionfo di Afrodite, concepiti come ludi scenici, ovvero uno spettacolo di canto, danza e teatro, hanno avuto la loro prima alla Staatsoper di Francoforte l'8 giugno 1937 e da allora non si è mai alterata la loro presa sul pubblico tutto. Nati dai testi goliardici di clerici vagantes conservati nel Monastero di Benediktbeuern (da qui proviene il termine “burana”) nell'Alta Baviera, nel Codex Latinus 4660 o Codex Buranus del 1230, si trovano tuttora a Monaco nella Staatsbibliothek. Orff utilizzò circa un decimo dei testi per i suoi “Carmina Burana, canti profani, da cantarsi da solisti e cori accompagnati da strumenti e immagini magiche” nel 1937.

I canti sono divisi in tre parti e sono in latino e tedesco. Il prologo, ripreso alla fine, è dedicato alla Fortuna, difatti essi sono dedicati all'amore ed ai rovesci della fortuna (Dea), correlativo oggettivo del diatonismo ostinato della musica di Orff.

Molto ha fatto per diffonderli nel Novecento il film Excalibur di John Boorman del 1981, che annovera inoltre anche la Marcia funebre da Die Götterdämmerung, il preludio dal Tristan und Isolde e dal Parsifal, tutti drammi musicali di Richard Wagner -. Queste celebri sezioni sono: Fortuna Imperatrix Mundi, con il celeberrimo O Fortuna e Fortunae plango vulnera; il Primo Vere; Uf dem Anger ed ovviamente, data l’ubicazione dei Canti, In Taberna, con In taberna quando sumus e la ripresa di O Fortuna.

La versione composta da Aleksandar Karlic e l'ensemble italiano Theatrum Instrumentorum è però del tutto particolare, o meglio il programma si compone di una scelta ben precisa dai Carmina Burana. Nato nel 1968 in Jugoslavia, Karlic dirige dal 1997 dirige il gruppo di musica antica Theatrum Instrumentorum, con il quale partecipa alle rassegne più importanti in Italia ed in Europa ed ha inciso ben 6 CD.

L'ensemble italiano Theatrum Instrumentorum si occupa da oltre 25 anni dei canti e delle poesie di questo manoscritto del primo gotico. L'origine del manoscritto è oggi associata a Maria Saal in Carinzia o al monastero di Neustift a Bressanone, in Alto Adige.

Il primo brano è "Ich was ein chint so wolgetan" CB 185, che si traduce così: "Io ero un tempo una buona ragazzina": si entra in una dimensione popolare, di gente comune, sia per testi sia per modalità cantorie e strumentali. I Carmina erano scritti per tutti, anche come lezione di vita, seguendo l'esempio dei Canterbury Tales (1387) di Geoffrey Chaucer. Le due voci femminili di Simona Gatto ed Alida Oliva incitano alla partecipazione - nonostante una canicolosa sera di agosto - ben interpretando la vivacità del canto.

Il seguente "Ecce torpet probitas", è una canzone strofica a refrain, attribuita a Gautier de Châtillon, di carattere morale contro l'avarizia che si offre di passaggio per lo strumentale francese "De là à la rivière" del XV secolo. L'afflato tra ensemble e coriste è completo e di qualità, ed è notevole il brano "Veris dulcis in tempore" CB 85, ovvero "Nella dolce stagione di primavera", che vale la pena di leggere per intero almeno in una stanza, data la levità fresca dei versi:

Nella dolce stagione di primavera sta sotto un albero fiorito
Giuliana con la sorella. Dolce amore!
Chi non ti segue in questa stagione è assai misero.
Ecco che gli alberi fioriscono gli uccelli cantano innamorati
le vergini si scaldano. Dolce amore!

"Tempus transit gelidum" CB 153 è magnificamente orchestrata dal Theatrum Instrumentorum e conduce, dopo "Dulce solum natalis patriae" al celebre "In taberna quando sumus":  "Quando siamo nella taverna", è un testo poetico goliardico in latino medievale, il carme numero 196 che "rovescia l'ordine del mondo, dal papa al re", annoverando tutti tra i bevitori della taverna sunnominata.

In seguito alla pausa, si riprende per una "calda" seconda parte che annovera l'altro conosciutissimo e trascinante "Tempus est iocundum" CB 179 e "Bacche bene venies" CB 200, per festeggiare la fine del concerto ampiamente condiviso dal pubblico con la stessa goliardia elegante del complesso italiano guidato da Karlic.

Grandissimo successo di pubblico che sa perfettamente che i rovesci della Dea Fortuna son sempre inaspettati, come ci ricordano le piu' famose liriche di Fortune plango vulnera, che però stasera non è stato musicato e cantato. Ci piace concludere, ricordandola, con i versi di Tempus est icoundum, che si ricollega alla primavera del carme 85:

Questo è il momento della gioia, o fanciulle
possiate gioire con i vostri amanti.
Oh tutto sta fiorendo.

Un favoloso Saltarello come bis richiesto dal pubblico, è stato eseguito con gaffettuosa partecipazione, magari per rivedersi il prossimo anno ad Insnbruck.

Pubblicato in: 
GN40 Anno XVI Speciale 2 settembre 2024
Scheda
Titolo completo: 

48° Innsbrucker Festwochen der Alten Musik
21 luglio - 31 agosto 2023

24 agosto 2024

Carmina Burana
Canti dal Codex Buranus, secoli XI - XIII

Theatrum Instrumentorum Ensemble
Maestro Concertatore e direttore Aleksandar Karlic

Simona Gatto, Voce e percussioni
Alida Olivia, Voce e flauto a becco
Donato Sansone, Voce, flauto a becco, flauto traverso
Marco Ferrari, Voce, ciaramella, cornamusa
Lucio Paolo Testi, ciaramella e bombarda
Walter Rizzo, ghironda
Fabio Tricomi, arpa, violino folk, scacciapensieri (arpa dell'ebreo), flauto a una mano, tamburo di Provenza

Apparato critico sui Carmina Burana