Accademia Filarmonica Romana. Al Teatro Argentina Raffaele Pe è Giulio Cesare

“Rigogliosa ricchezza di mezzi vocali e impeccabile proprietà stilistica” con queste parole l’associazione Critici musicali italiani ha premiato nel 2019 il controtenore Raffaele Pe per il progetto barocco sul Giulio Cesare - il CD Giulio Cesare. A baroque Hero inciso per la Glossa - in occasione della prima edizione del premio della critica discografica.

Un’occasione preziosa, quella che offre l’Accademia Filarmonica Romana che apre l’anno nuovo proprio con il talento del trentaquattrenne controtenore italiano, fra i più apprezzati della nuova generazione – il Sunday Times l’ha definito “a baroque star” -, e del suo premiato progetto che si potrà ascoltare dal vivo al Teatro Argentina giovedì 23 gennaio (ore 21) per proseguire poi con una tournée internazionale che toccherà il Valletta Baroque Festival a Malta, la Wigmore Hall di Londra e l’Händel Festival ad Halle. Sul palco insieme a La Lira di Orfeo, ensemble da lui fondato, dedito principalmente alla riscoperta in tempi moderni del repertorio antico e barocco, riconosciuta come autorevole ‘voce’ italiana per l’interpretazione della musica di quel periodo, Pe conduce il pubblico in un viaggio affascinante alla scoperta dei mille volti della figura di Giulio Cesare la cui fortuna barocca produsse ben cinque opere a lui dedicate.

Il programma si presenta come una raccolta delle più significative arie di queste opere composte da autori, oggi in gran parte fuori repertorio e dunque di raro ascolto, se non inedite, quali Geminiano Giacomelli, Francesco Bianchi, Niccolò Piccinni, Carlo Pollarolo che si presentano come ritrovati riferimenti storici, fondamentali per comprendere il valore della 
più famosa opera di Händel Giulio Cesare in Egitto. Un’occasione anche per riscoprire i molteplici stili compositivi nell’Italia settecentesca, dalla maturità del canto figurato fino al tramonto del gusto rococò nel periodo pre-napoleonico, e ricorda alcuni dei più celebri ed acclamati castrati di allora (da Carestini a Pacchiarotti, da Appiani a Senesino) che ricoprirono in queste opere il ruolo di Giulio Cesare.

“Cesare è soldato, uomo politico, imperatore, amante, padre tradito – ha commentato Raffaele Pe –. Una figura eroica, virile, ma anche sensibile e sagace nella sua tragicità. Il teatro barocco lo ha eletto a simbolo assoluto dell’auctoritas, sempre però intonato in chiave di soprano. Con La Lira di Orfeo abbiamo voluto rievocare questa straordinaria figura storica e protagonista di uno dei libretti d’opera più musicati in Europa tra Sei e Settecento, attraverso le musiche dei compositori italiani contemporanei a Händel, eseguendoli per la prima volta in tempi moderni”. Raffaele Pe è oggi tra i controtenori più apprezzati della nuova generazione, la sua voce abbraccia un vasto repertorio capace di spaziare dal Seicento all’opera settecentesca, fino alla musica contemporanea, ospite di prestigiosi teatri e festival internazionali (Theater an der Wien, La Fenice di Venezia, Opera di Firenze, Glyndebourne Opera Festival, Concertgebouw di Amsterdam), collaborando con alcuni dei maggiori direttori specializzati nel repertorio antico e barocco, quali Jordi Savall, William Christie, Sir John Eliot Gardiner, Ottavio Dantone, Diego Fasolis, etc.
Il concerto si inserisce nell’ambito della rassegna della Filarmonica Romana “La musica da camera dal barocco alla contemporanea” promosso dalla Regione Lazio.

TEATRO ARGENTINA (largo di Torre Argentina 52)
giovedì 23 gennaio 2020 ore 21
GIULIO CESARE: UN EROE BAROCCO

Raffaele Pe controtenore
La Lira di Orfeo

Geminiano Giacomelli (1692-1740)
da Cesare in Egitto (Napoli, 1736)
libretto di Giacomo Francesco Bussani e Carlo Goldoni
Sinfonia
 “Il cor che sdegnato” (atto I, scena 2)

Carlo Francesco Pollarolo (c1653-1723)
da Giulio Cesare in Egitto (Roma, 1713)
libretto di Antonio Ottoboni
 “Sdegnoso turbine” (atto I, scena 2)

Georg Friedrich Händel (1685-1759)
da Giulio Cesare in Egitto (Londra, 1724)
libretto di Nicola Francesco Haym
Sinfonia
“Va tacito e nascosto” (atto I, scena 9)

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Georg Friedrich Händel
da Giulio Cesare in Egitto
Duetto “Son nato/a a lagrimar” (atto I, scena 12)
(Raffaella Lupinacci mezzosoprano)
“Al lampo dell’armi” (atto II, scena 7)

Francesco Bianchi
(1752-1810)
da La morte di Cesare (Venezia, 1788)
libretto di Gaetano Sertor
Sinfonia

Niccolò Piccinni
(1728-1800)
da Cesare in Egitto (Milano, 1770)
libretto da Giacomo Francesco Bussani
“Spargi omai di dolce oblio” (atto II, scena 3)

Francesco Bianchi
da La morte di Cesare
 “Saprò d’ogn’alma audace” (atto I, scena 7)

Biglietti: da 25 a 16 euro, ragazzi fino a 14 anni 9 euro.
Info: tel. 06 3201752, email promozione@filarmonicaromana.org
Programma sul sito www.filarmonicaromana.org