Accademia Filarmonica Romana. Mariangela Vacatello nel ciclo Beethovenklavier

Gradito ritorno alla Accademia Filarmonica Romana per Mariangela Vacatello, pianista che l’istituzione romana ha ospitato qualche stagione fa, all’epoca promettente talento, e oggi affermata pianista internazionale, nonostante la sua giovane età. Campana, classe 1982, nata in una famiglia di musicisti, è oggi una delle più apprezzate pianiste italiane.

Vincitrice di prestigiosi premi e riconoscimenti internazionali, ospite delle più importanti stagioni concertistiche, alla Vacatello spetta il penultimo concerto del Beethovenklavier, domenica 3 dicembre alla Sala Casella (via Flaminia 118, ore 17.30) alle prese con la Sonata op. 111, la trentaduesima ed ultima del catalogo di Beethoven. La pianista affronta dunque una delle ultime e più complesse pagine dell'estremo periodo creativo dell'autore, quando le sue opere vennero spesso giudicate dai contemporanei incompGradito ritorno alla Accademia Filarmonica Romana per Mariangela Vacatello, pianista che l’istituzione romana ha ospitato qualche stagione fa, all’epoca promettente talento, e oggi affermata pianista internazionale, nonostante la sua giovane età. Campana, classe 1982, nata in una famiglia di musicisti, è oggi una delle più apprezzate pianiste italiane. rensibili e ineseguibili, per l'astrusità del contenuto e le difficoltà tecniche, espressione di un progressivo isolamento del compositore dalla sua epoca, per seguire le tracce di una logica compositiva indipendente dai meccanismi della contemporanea produzione e fruizione musicale. Terminata nella primavera 1822 e pubblicata da Schlesinger nel corso dello stesso anno, l’op. 111 consta di due soli movimenti e riprende gli archetipi formali più cari al compositore, la forma-sonata e il tema con variazioni.

Il programma si completa con la Sonata op. 31 n. 3 (1802) e la Sonata op. 13 (1798-99) comunemente nota come “Patetica”, fra le composizioni pianistiche del cosiddetto primo periodo beethoveniano, forse il più chiaro esempio del focoso temperamento del giovane compositore e la più ricca di ambizioni sinfoniche. Ad alternarsi alla musica di Beethoven, in un ideale confronto fra il pianoforte di ieri e quello contemporaneo dei nostri giorni, la musica di Marco Momi (Perugia 1978), con il suo Almost close, pezzo commissionato per il Festival ConDiT di Buenos Aires nell’ambito del quale è stato eseguito in prima assoluta nell’ottobre 2015. Diplomatosi al Conservatorio della sua città, collaboratore dell’IRCAM di Parigi, Marco Momi con i suoi lavori è stato premiato in numerosi concorsi internazionali come Gaudeamus Music Prize, Seoul International Competition, Impuls - Klangforum Wien.
 Nel 2008 riceve il Kranichsteiner Music Prize dalla Città di Darmstadt. È stato compositore in residenza presso l'Akademie der Künste Berlin, la Fondazione Banna Spinola e il Divertimento Ensemble.

SALA CASELLA
Domenica 3 dicembre 2017 ore 17.30
BEETHOVENKLAVIER

Mariangela Vacatello

Ludwig van Beethoven
Sonata n. 8 in do minore op. 13 “Patetica”
Sonata n. 18 in mi bemolle maggiore op. 31 n. 3 “La Chasse”

Marco Momi (1978)
Almost Close (2015) per pianoforte ed elettronica
I. Polpa (errante, vorace e intimo)
II. Unghia (giocoso graffio profondo)

Ludwig van Beethoven
Sonata n. 32 in do minore op. 111

www.filarmonicaromana.org
Biglietto: posto unico 15 euro (ridotto 10)
Info: tel. 06-3201752, email promozione@filarmonicaromana.org