Accademia Filarmonica Romana. Maxim Vengerov

A Maxim Vengerov, straordinario violinista russo naturalizzato israeliano, fra i migliori oggi al mondo, spetta il concerto conclusivo del ciclo di appuntamenti della Filarmonica Romana al Teatro Argentina.

Assente da Roma da ben 14 anni (l’ultima esibizione proprio alla Filarmonica Romana nel febbraio 2004), quello di Vengerov sarà dunque un atteso ritorno, giovedì 12 aprile (ore 21), che lo vedrà impegnato con il suo prezioso violino ex-Kreutzer Stradivari del 1727 nella prima parte di programma con la Prima e Terza Sonata per violino e pianoforte – op. 78 e op. 108 - di Johannes Brahms, appartenenti alla piena maturità del compositore tedesco. Affiancato dalla pianista Polina Osetinskaya eseguirà poi la raffinata Sonata per violino e pianoforte di Ravel, per concludere con la cantabilità e il virtuosismo di Paganini di cui ascolteremo il Cantabile in re maggiore per violino e pianoforte op. 17 e l’Introduzione e variazioni sul tema “Di tanti palpiti” da Tancredi di Rossini.

Musica di rara bellezza, dunque, per questo eccezionale talento e carismatico artista dalla tecnica prodigiosa che a 44 anni ha già calcato i palcoscenici dei teatri e delle sale da concerto più famosi al mondo, ospite delle migliori orchestre, vincitore di diversi Grammy Awards, ideatore e organizzatore del Festival Vengerov di Tokyo e in Israele, produttore di una propria casa discografica (la Vengerov Music Vision), insegnante appassionato con uno sguardo sempre rivolto ai nuovi talenti, e primo musicista classico a essere nominato nel 1997 Goodwill Ambassador internazionale dall'UNICEF nomina che gli ha permesso di avvicinare alla musica bambini di tutto il mondo, esibendosi per i più bisognosi delle comunità di Uganda, Thailandia, Balcani e Turchia; è anche mecenate del progetto MIAGI in Sud Africa, grazie al quale bambini di diverse etnie si incontrano attraverso la musica.

Nato in Siberia da una famiglia di musicisti nel 1974, Vengerov ha iniziato a suonare il violino a 4 anni e già a 10 e 15 anni vinceva concorsi internazionali prestigiosi come il “Wieniawski” e il “Carl Flesch” e realizzava le sue prime incisioni. Del suo maestro Zakhar Bron, rinomato didatta di talenti dice: «Un incontro fondamentale per il mio sviluppo artistico: grazie a lui mi sono costruito una tecnica a prova di bomba penetrando nel cuore della tradizione musicale russa». Alla ricerca di sempre nuovi mezzi di espressione, si è accostato anche alla prassi esecutiva antica, e a stili musicali diversi come il jazz e il rock. Seguendo poi le orme dei suoi mentori Rostropovič e Barenboim, ha studiato anche direzione d’orchestra e negli ultimi anni si esibisce in qualità di direttore con le principali orchestre internazionali, dai Berliner Philharmoniker fino alla Chicago Symphony Orchestra. Nei ritmi frenetici della vita di oggi, Vengerov è strenuamente convinto che la musica si offra come un prezioso rifugio: «la musica ha un potere curativo, perché ascoltandola non solo impariamo qualcosa su di essa, ma anche su noi stessi, facendoci crescere spiritualmente. Abbiamo bisogno di tornare alle nostre radici, e non possiamo permetterci di essere tagliati fuori da questa fondamentale ricerca».

Impressionante l’elenco dei riconoscimenti che Vengerov ha ricevuto: il Grammy Award per la Migliore Performance strumentale da solista con orchestra (2003), due Gramophone (1994, 1995), un Classical Brit Award (2004), cinque Edison Classical Music Awards (1995, 1996, 1998, 2003, 2004), due premi Echo (1997, 2003) e un premio del World Economic Forum Crystal (2007) assegnato agli artisti che hanno usato la loro arte per migliorare lo stato del mondo.

Ad accompagnarlo sul palco dell’Argentina, la pianista Polina Osetinskaya, regolarmente attiva con importanti orchestre quali Tokyo Philjarmonic Orchestra, Orchestra della Weimar National Opera, Academic Symphony Orchestra della Filarmonica di San Pietroburgo, oltre ad essere ospite di prestigiosi Festival internazionali tra i quali il Mainly Mozart Festival, il Festival Frédéric Chopin, il Dyagilev Festival.

TEATRO ARGENTINA
giovedì 12 aprile 2018 ore 21
FILARMONICA ALL’ARGENTINA
MAXIM VENGEROV
Maxim Vengerov violino
Polina Osetinskaya pianoforte

Johannes Brahms (1833-1897)
Sonata in sol maggiore per violino e pianoforte op. 78 (Regensonate)
Sonata in re minore per violino e pianoforte op. 108
Maurice Ravel (1875-1937)
Sonata per violino e pianoforte
Niccolò Paganini (1782-1840)
Cantabile in re maggiore per violino e pianoforte op. 17
Introduzione e variazioni sul tema “Di tanti palpiti” dal Tancredi di Rossini per violino e pianoforte op. 13

Biglietti: da 28 a 50 euro (ragazzi fino a 14 anni 18 euro,  più diritto di prevendita)

tutto il programma sul sito www.filarmonicaromana.org
Info: tel. 06-3201752, email promozione@filarmonicaromana.org