Accademia Filarmonica Romana. Il Quartetto della Scala

Si deve a quattro giovani musicisti, già vincitori di concorsi solistici internazionali e prime parti dell’Orchestra del Teatro alla Scala, di ridare vita nel 2001 alla prestigiosa formazione quartettistica del teatro scaligero, nata storicamente nel 1953.

Sono i violinisti Francesco Manara e Daniele Pascoletti (che suonano rispettivamente un violino Giovanbattista Guadagnini del 1773 e un Antonio e Girolamo Amati del 1590), il violista di Simonide Braconi (con la sua viola Giovanni Gagliano del 1800) e il violoncellista Massimo Polidori, elogiati da Riccardo Muti per la “rara eccellenza tecnica e musicale, la bellezza del suono e la preziosa cantabilità”. A loro, nel concerto che li vedrà protagonisti giovedì 31 gennaio al Teatro Argentina (ore 21) per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana, si affianca un’altra eccellente prima parte dell’Orchestra della Scala, il clarinettista Fabrizio Meloni.

Il concerto presenta un programma tutto dedicato a questo particolare organico, con alcune delle pagine più felici di Mozart e Brahms: il Quintetto K 581 per clarinetto e archi “Stadler-Quintett” del salisburghese e il Quintetto op. 115 per clarinetto e archi di Brahms. Fra le due composizioni si inserisce Variations Mozart per clarinetto e quartetto d’archi (2017) di Matteo D’Amico, un omaggio al fascino geniale di Mozart, scritto per l’ensemble di questo concerto.

Ad aprire il concerto dunque il Quintetto per clarinetto in la maggiore K. 581 di Mozart, composto nel 1789, un autentico vertice, una pietra miliare del repertorio clarinettistico, e, più in generale, uno degli autentici capolavori di tutta la letteratura cameristica del compositore. L’occasione viene fornita a Mozart, a due anni prima della sua precoce morte, dall’incontro con il clarinettista Anton Stadler, virtuoso di straordinaria abilità che del clarinetto svelò a Mozart le inesplorate potenzialità espressive. Di tutta risposta il Salisburghese compose un Quintetto capace di mettere in luce il timbro sensuale di questo strumento, la sua straordinaria estensione, le doti cantabili e quelle virtuosistiche, che lo vedono dialogare “primus inter pares” con la classica formazione di quartetto d’archi.

Nella seconda parte del concerto un’altra splendida pagina di musica da camera, questa volta di Brahms, che come Mozart, compose il suo Quintetto per clarinetto e archi op. 115 nell’estrema stagione creativa, nel 1891, anche lui grazie all’incontro con uno straordinario strumentista quale fu Richard Mühlfeld. Il Quintetto suscitò immediatamente una unanime ed altissima ammirazione, tanto che il violinista Joachim accettò di prendere parte all’esecuzione, in deroga al suo principio di dedicarsi esclusivamente alla musica per archi soli. A fare da modello a Brahms, fu lo stesso Stadler-Quintett mozartiano: la straordinaria dolcezza e duttilità del suono del clarinetto, anche qui “primus inter pares”, permeano l’opera brahmsiana con quella componente lirica, cantabile, introspettiva dello strumento che ben rispondono alle proprietà più immediatamente evidenti dell’ultima maniera brahmsiana.

Fra Mozart e Brahms, si colloca il lavoro di Matteo D’Amico, Variations Mozart scritto nel 2017. “Questo breve brano – come racconta lo stesso D’Amico - non è un pezzo ‘alla maniera di Mozart’, ma organizza il suo percorso sulle solide tracce della forma del Tema con Variazioni, utilizzando uno stile e un linguaggio del tutto personali. Il tema, quello sì, è di Mozart, trattandosi dell’aria ‘Porgi amor qualche ristoro’ dal secondo atto delle ‘Nozze di Figaro’. Ma lo si ascolta, all’inizio, già un po’ trasformato, avvolto com’è in delicate e stranianti volute intessute dagli archi in ‘pianissimo’. Seguono sei variazioni, dal carattere molto diverso l’una dall’altra, che, pur abbandonando ben presto i profili melodici più riconoscibili del tema, ne salvaguardano diversi elementi strutturali: incisi ritmici, accordi e tonalità d’impianto di sol maggiore”.

TEATRO ARGENTINA
giovedì 31 gennaio ore 21
QUARTETTO DELLA SCALA
e FABRIZIO MELONI

Quartetto d’archi Teatro alla Scala
Francesco Manara
violino
Daniele Pascoletti violino
Simonide Braconi viola
Massimo Polidori violoncello

Fabrizio Meloni clarinetto

Wolfgang Amadeus Mozart
Quintetto in la maggiore per clarinetto di bassetto e quartetto d’archi K 581

Matteo D’Amico
Variations Mozart (2017) per quartetto d’archi e clarinetto

Johannes Brahms
Quintetto in si minore per clarinetto e archi op.115

Biglietti: 23 euro (platea, palchi di platea), 16 euro (palchi I, II, III ordine), 12 euro (palchi di IV, V e loggione) più diritto di prevendita; ragazzi fino a 14 anni 7 euro. Biglietteria del Teatro Argentina: tel. 06-684000311/14

Tutto il programma sul sito www.filarmonicaromana.org

Teatro Argentina: Largo di Torre Argentina 52
Info: tel. 06-3201752, email promozione@filarmonicaromana.org