Lucca. Rinascimento Contemporaneo

L’autunno lucchese si ravviva con eventi artistici d’eccezione: accanto a un articolato percorso all’insegna della scultura contemporanea che vede protagonisti il maestro inglese Tony Cragg e il giovane Aron Demetz, la città ospita un’inedita mostra con le opere su carta della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.

Tony Cragg (1949) , maestro indiscusso e prolifico dell’arte contemporanea (vincitore nel 1998 del prestigioso Turner Prize, del Piepenbrock nel 2003 e del Premium Imperiale nel 2010), nel ristretto nucleo di artisti viventi ad aver esposto al Musèe du Louvre di Parigi, espone le sue opere, all’aperto nelle piazze lucchesi di S. Michele e del Giglio e un nucleo di 15 sculture nella Chiesa di S. Cristoforo, gioiello romanico situato nella centrale via Fillungo. La mostra, dopo un primo periodo espositivo estivo, riaprirà nuovamente al pubblico nel mese di ottobre.

Aron Demetz (1972), giovane scultore le cui opere sono state esposte in prestigiosi spazi in Italia e all’estero (dalla Biennale di Venezia allo Shanghai Art Museum, passando per il Museo Archeologico di Milano e la mostra che lo vedeva affiancato al fotografo Elliott Erwitt a Roma), raccoglie i lavori degli ultimi cinque anni, distribuendoli nella prestigiosa cornice storica di Villa Bottini e nel suo giardino, presso la ex Cavallerizza Reale e il Lu.C.C.A. Center of Contemporary Art.

Peggy Guggenheim (1898- 1979), una delle più grandi collezioniste e appassionate sostenitrici dell’arte d’avanguardia del XX secolo, inizia a collezionare opere d’arte quando apre la prima galleria a Londra nel 1938, Guggenheim Jeune con Marcel Duchamp e Herbert Read tra i consiglieri. Al Lucca Center of Contemporary Art inaugura il 17 settembre 2011 una mostra che attinge dal patrimonio di opere su carta della Collezione Peggy Guggenheim a testimonianza del valore dato all’opera su carta.

IL DIALOGO CON IL CONTEMPORANEO

Le mostre di scultura, che vedono due generazioni di artisti a confronto, uniti in un approccio “etico” alla scultura, presentano numerosi punti di contatto e contribuiscono in una dimensione dialettica a definire i contorni della ricerca plastica contemporanea, a partire dalla ricerca concettuale degli anni Settanta fino a i giorni nostri. Con la mostra delle opere su carta della collezione al Lu.C.C.A., si completa un dialogo simbolico che richiama il rapporto fra tradizione e innovazione, fra storia e modernità, che caratterizza la città di Lucca e sottolinea l’importanza e l’efficacia per i centri storici, dell’iniezione di stimoli contemporanei nella prestigiosa eredità artistico-culturale.

Lucca si scopre efficace nell’accogliere, nei luoghi ricchi di storia, iniziative artistiche contemporanee di respiro internazionale, che concorrono a caratterizzarla come un’emergente, viva e inedita capitale dell’arte.

“It is, It isn’t” è il titolo della mostra del Maestro Inglese, curata da John Wood e promossa dall’Associazione Culturale San Cristoforo, patrocinata dal Ministero dei Beni Culturali, Regione Toscana, Comune e Provincia di Lucca, Diocesi di Lucca mentre “Solide Fragilità” è quello che accompagna le opere di Demetz, nel percorso curato da Luca Beatrice e Alessandro Romanini, promosso dall’Associazione PianoB, patrocinata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in collaborazione con il Comune di Lucca, la Cassa di Risparmio di Lucca, Pisa, Livorno e la Camera di Commercio, l’Associazione dei Giovani Imprenditori.

“Carte rivelatrici. I tesori nascosti della Collezione Peggy Guggenheim” è la mostra a cura di Maurizio Vanni in collaborazione con Peggy Guggenheim Collection, Venezia e patrocinata da Camera dei Deputati, Senato della Repubblica, Ministero degli Affari Esteri, Regione Toscana, Fidam, Assindustria Lucca , Confesercenti Lucca,con la contributo di Provincia di Lucca, Comune di Lucca Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Banca del Monte di Lucca, Camera di Commercio di Lucca.

 “Riflettere sulle cose che non esistono…sulla miriadi di forme possibili…sulla complessità della realtà che tendiamo purtroppo a ridurre a un livello minimo” afferma Tony Cragg.

“Cio che è e non è” traduce anche la ricerca incessante dell’individuo contemporaneo di un’identità definita per fronteggiare la precarietà, come sottolinea anche l’unica scultura in marmo di Demetz, esposta a Villa Bottini, dal titolo “I Am Am I”. Solidi materiali e forme definite che traducono flebili concetti all’insegna della precarietà e della transitorietà sembrano essere la cifra stilistica che accomuna le due mostre di scultura.

L’amore viscerale per i materiali e le loro peculiarità accomuna entrambi gli artisti.

Tony Cragg presenta opere realizzate in gesso, legno, metalli, marmo e fibra di vetro, bronzo con i recenti cicli delle Early Forms e delle Rational Beings, testimoniando la sua passione per la sperimentazione delle potenzialità dei materiali e delle tecniche connesse, passione palesata già dagli anni settanta con i found materials.

Aron Demetz, erede della secolare tradizione della lavorazione del legno di Selva di Valgardena, ha saputo innestare su questa eredità culturale un’inesausta ricerca con materiali quali la foglia d’argento, il marmo e il bronzo, rafforzandola con una sperimentazione caratterizzata da un’accuratezza scientifica riguardante materiali naturali (resine, funghi ecc...).

I legami con la tradizione e il ricco repertorio della storia dell’arte occidentale traspare nettamente nell’opera di entrambi, come la ricerca condotta per strati sulla materia e sulla forma.

Tra le 40 opere dalla Collezione Peggy Guggenheim ospitate al Lu.C.C.A. Museum, Idee per scultura e Senza titolo di Henry Moore e Blu nel Blu di Kurt Schwitters oltre a Senza titolo di Jean Arp, Oceano 5 di Piet Mondrian, Verso l’altro di Vasily Kandinsky e Le grand passage di Alexander Calder, Il sogno e la menzogna di Franco di Pablo Picasso e Le driadi di Roberto Sebastian Matta.

Cragg, porta le forme alle estreme conseguenze dinamiche, depurandole dei dettagli anatomici e da quelli mimetici del reale, cogliendone l’essenza, quasi uno scheletro del concetto e della composizione.

Ma le dinamiche strutturali, l’armonia compositiva e la potenza dei volumi lasciano intendere la profonda conoscenza e assimilazione degli illustri predecessori e soprattutto della lezione universale del Rinascimento.

Aron Demetz, ha fatto della figura – perno centrale della ricerca scultorea della storia dell’arte occidentale – il fulcro della sua ricerca. Figura declinata in tutte le varianti formali e materiche, ma soprattutto forzata all’insegna della purezza, come simbolo della dimensione umana e della sua transitorietà, forgiata e ridotta all’essenza attraverso l’impiego del fuoco.

Una ricerca individuale, certosina, che unisce la dimensione biografica a quella universale della storia dell’arte, grazie alle conoscenze e alla pratica didattica che i due artisti portano avanti. 

L’attenzione al segno autografo dell’autore, espressione della mostra al Lu.C.C.A., presente anche nell’inclinazione umana e professionale di Peggy Guggenheim, un dovere, il suo, quello di proteggere l’arte del suo tempo.

“Art of This Century fu di estrema importanza come primo luogo dove si poteva vedere la Scuola di New York…la sua galleria mise le fondamenta al movimento, fu dove cominciò tutto”- Lee Krasner.

Tony Cragg è direttore dell’Accademia di Belle Arti di Dusseldorf , mentre Demetz insegna alla cattedra di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Carrara (dopo aver frequentato nella fase di formazione l’Accademia di Belle Arti di Norimberga). L’insegnamento come ulteriore processo di assimilazione dell’iter creativo e attitudine etica alla trasmissione del sapere, partecipando a quella ideale catena virtuosa che alimenta l’arte e la cultura. Con Peggy Guggenheim parliamo di nutrire e istruire se stessi e gli altri all’arte e al dialogo con gli artisti.

Un percorso ricco e articolato all’interno della città dell’”arborata cerchia”, che testimonia anche l’importanza che il connubio armonico tra storia e contemporaneità possono rivestire per rinvigorire l’immagine di un territorio e testimoniare la volontà di dare continuità al prestigioso passato, aprendosi ad un dialogo internazionale.

TONY CRAGG “It is, It Isn’t”, Luoghi: Chiesa di S. Cristoforo–Piazza S. Michele – Piazza del Giglio | Lucca.

ARON DEMETZ “Solide Fragilità”, Luoghi: Villa Bottini – Ex Cavallerizza Reale –Lu.C.C.A. Museum, Lucca

CARTE RIVELATRICI. I TESORI NASCOSTI DELLA COLLEZIONE PEGGY GUGGENHEIM Luoghi: Lu.C.C.A - Lucca Center of Contemporary Art. Info: +39 0583 571712 info@luccamuseum.com18.09.2011-12.01.2012. Inaugurazione 17.09.2011 - h 19