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La rete è democratica?
Il Convegno di Emergency, al Palazzo degli Affari di Firenze il 9 settembre 2010 ha proposto un dibattito con Arturo Di Corinto, Stefano Rodotà e Maso Notarianni, moderatore, avente come tema: La Rete è democratica? Al dibattito doveva partecipare anche Riccardo Luna direttore di Wired che non è potuto intervenire per un improvviso contrattempo. Rodotà, giurista esperto in questa materia, ha detto che,nonostante l'opinione comune sia che: la Rete è libertaria e le aggressioni saranno respinte, la realtà è molto diversa e ha citato a questo proposito le parole di Theodor Levy, costituzionalista statunitense:” La tecnologia apre le porte: il Capitale le chiude”. Ha anche ricordato che il 2 settembre l'Economist ha lamentato una balcanizzazione di Internet.
Rodotà ha affermato che Internet ha permesso la comunicazione dal basso verso l'alto, sovvertendo una consuetudine secolare, e ha permesso di organizzare manifestazioni come quella di Seattle che impedì ai delegati di partecipare alla riunione della Organizzazione Mondiale del Commercio,sottolineando come fino ad allora solo i partiti o i sindacati hanno avuto la possibilità di farlo.
Ha ricordato che Obama ha potuto raccogliere una parte dei fondi per la sua campagna elettorale grazie ad Internet e, riflettendo sul fatto che durante le primarie del P.D. sono stati raccolti migliaia di indirizzi mail, ha sottolineato che, se ad ognuno venisse chiesto il contributo di 1 euro, si raccoglierebbe una cifra notevole, potendo anche garantire la trasparenza dell'impiego del ricavato grazie alle possibilità della Rete.
Rodotà ha poi affermato che è necessaria una Costituzione anche per Internet per difendere i diritti degli utenti della Rete. Di Corinto, giornalista che ha scritto per il Manifesto e ora scrive perI Il Sole 24 ore, ha innanzi tutto ricordato che,grazie alla Rete il 2 ottobre 2010 è convocato il 2° No B day; temi della manifestazione saranno la riforma elettorale e il conflitto di interesse. Ha poi affermato che fin dalla sua ideazione, da parte di psicologi e accademici, la Rete è nata democratica e l'intento dei Governi di limitare l'accesso a Internet, con la censura contro i dissidenti e le critiche, e delle Lobby,che vogliono creare utenti di serie A, ricchi, e di serie B, poveri, per ricavarne il maggior utile possibile, va respinto.
Ha sottolineato come la Rete sia da considerarsi un bene comune e ha ricordato che il digital divide che impedisce di accedere alla rete è dovuto a ragioni:culturali, economiche, cognitive, infrastrutturali, politiche e di genere ( in alcuni paesi alle donne viene negato l'accesso ). Notarianni ha annunciato che il 22 settembre verrà posto in vendita il libro I nemici della rete di Arturo Di Corinto edito da Rizzoli.
Il rapporto tra privacy e trasparenza è stato sollevato dal moderatore e dalle domande del pubblico presente. Rodotà ha sottolineato il problema della responsabilità sociale evidenziando che, nella pubblicazione di documenti riservati, possono essere oscurati i nomi di persone la cui vita potrebbe essere messa in pericolo, riservandosi poi di fornirli su richiesta motivata del magistrato. Su questo punto ha concordato pienamente Di Corinto, che ha ricordato la recente legge della Germania che difende i giornalisti che possono tacere le fonti delle notizie, ribadendo con forza la trasparenza e la libertà di informazione.
Ha rammento l'importanza della recente battaglia contro la Legge Bavaglio in Italia e la proposta di legge di Gabriella Carlucci per cancellare l'anonimato, ricordandone la necessità a tutela di chi denuncia in rete maltrattamenti o il il raket. In conclusione Rodotà, ricordando che a metà settembre si riunirà a Vilnius l'Internet Governance Forum, ha ribadito la necessità di un Bill of Rights (Legge dei Diritti) degli utenti di Internet e l'importanza delle lotte dei cittadini per difendere la rete dalle pretese egemoniche di governi e lobby economiche.
Daniela Puggioni