Roma.Rita di Gaetano Donizetti

L'opera comica in un atto Rita di Gaetano Donizetti sarà rappresentata venerdì 4 luglio 2014 alle 20.00 nel magnifico parco di Villa Appia (in via Appia Nuova n. 244,  km.21,200, località Marino), che il mecenate Massimo Palmoni ha messo a disposizione del Conservatorio di Musica "Santa Cecilia" di Roma, affinché gli allievi potessero realizzare questa piccola opera, poco rappresentata nei nostri teatri di tradizione ma meritevole di riemergere dall’oblìo. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Gli interpreti sono quattro giovani cantanti, Martina Paciotti, Christian Collia, Kristian Roche e Ali Ghassemieh, tutti della classe di arte scenica del M° Loredana Martinez, che curerà la regia. Al pianoforte Andrea Bosso.
Per concludere, bis a sorpresa di brani d’opera eseguiti dagli allievi delle classi di canto dei M° Annamaria Ferrante e M° Maria Francavilla, accompagnati al pianoforte dai M° Patrizia Gallo e M° Ida Iannuzzi, anch'esse docenti presso il Conservatorio romano. Seguirà, per chi volesse prenotarsi, una cena a tema….                                   il menù comprende, tra le tante leccornie dello chef di Villa Appia, quattro piatti intitolati ai protagonisti dell'opera di Donizetti.: “Schiaffoni alla Rita”, “Battuta di Beppe”, “Frutta alla russa di Gasparo”, “Dolcezze di Massimo”. Il filo di Arianna condurrà alle delicatezze di Massimiliano e al Vin Santoloci.

Rita (il titolo completo è “Rita ou le mari battu” e il sottotitolo "Deux hommes et une femme") fu scritta da Donizetti su un divertente libretto di Gustav Vaëz per il teatro parigino dell'opéra-comique. Donizetti non poté purtroppo godere del successo di quest'opera, che andò in scena soltanto nel 1860, dopo la sua morte avvenuta nel 1848.

Quest'opera comica ha una trama atipica, come lascia intendere il sottotitolo accattivante, che richiama una piccante bigamia della protagonista. L’ostessa Rita si dibatte tra due uomini: Gasparo, il primo marito creduto morto in un naufragio, e Beppe, secondo marito. La sua vita trascorre beata “tra la casa e l’albergo”, ma essendosi imbattuta nel precedente matrimonio in uno sposo violento, decide che questa volta, “per evitare il ritornello del sistema”, sarà lei di tanto in tanto a picchiare il bonaccione Beppe.

All’osteria sopraggiunge un viaggiatore, che si scoprirà essere Gasparo, primo marito di Rita, che volendo convolare a nuove nozze con un “bel pezzo di canadese”, ha bisogno di recuperare il contratto di matrimonio in possesso di Rita. Beppe però spera che quella sia l'occasione per liberarsi della manesca moglie e i due uomini giocano alla morra chi debba restare a vivere con l’ostessa. L’opera termina con un gustoso stratagemma. Beppe o Gasparo? Chi sarà il marito in carica che dovrà convivere con la bisbetica ragazza?