TV. Il giornalismo partecipativo di Minoli

Citizen Report è un programma televisivo in progress progettato da Giovanni Minoli per RAI Educational. E' soprattutto un sito in progress che, grazie al materiale degli utenti (user generated content) costruirà un archivio di ciò che sono i temi più discussi non solo dal mondo del web (poco distinguibile oggi da quello off line – se non in esigue percentuali – solo in Italia più alte della media) ma da quel mondo reale che attualmente non si sente nè ascoltato nè rappresentato.

E fin qui i buoni propositi. Il programma – s’immagina se otterrà il successo sperato ed elaborerà un archivio di natura e qualità consistenti – andrà in onda a gennaio 2010 a cadenza settimanale. Quindi: tutto parte da qui www.citizenreport.rai.it. Le domande sono molte a cominciare da una breve riflessione su un programma dei tempi andati, e veramente in anticipo sulle nuove tecnologie: Mediamente  ora una biblioteca digitale fornita ed approfondita.On line potete trovare il calendario delle puntateche vanno – udite udite – dal lontano 1988 (eh si che quello era anticipare i tempi) fino al 1999. Qui invece trovate i riconoscimenti –strameritati – alla trasmissione condotta da Carlo Massarini, competente, intelligente e raffinato.

Nulla a che fare con la conduttrice Federica Cellini che non sembra affatto un’esperta di nuove teconologie e soprattutto ha un modo di rivolgersi al pubblico children-oriented – anche in conferenza stampa – come se accudisse dei bambini (un po’ come le signorine buonasera – presentatrici – di oggi: plastica al 100%).

Giovanni Minoli è l’ideatore del programma che è un progetto di Rai Educational e ha scelto come produttore TheBlogTV, magnate dei contenuti prodotti dagli utenti e che crea programmi televisivi costruiti proprio su questi. Ed il copyright? Ancora deve occuparsene l’ufficio legale della RAI perchè, se gli utenti mandano tutto questo materiale la domanda è: chi ne diverrà il proprietario? La RAI oppure resteranno gli utenti che lo hanno prodotto? Un’indicazione di massima ce la dà la risposta di Minoli alla mia domanda se accetteranno contenuti di professionisti: categoricamente no. Questo mi fa pensare prima di tutto alla mancanza di un confronto con chi questo mestiere lo fa e rischia in proprio (le ultime proposte di legge sulle intercettazioni negano di fatto la libertà di informazione), e fa poi riflettere su uno scenario: non sarà più facile costruirsi un archiviomanipolabile e modificabile (sicuramente per andare in onda avranno bisogno della firma su vari tipi di liberatorie come avviene per qualsiasi programma) a proprio piacimento, piuttosto che fondare invece una piattaforma di confronto tra professionisti e non per cui però valgano le stesse regole di correttezza, verifica e copertura legale?

Altro pensiero poi è quello che, nel momento in cui i contenuti degli utenti saranno “montati” dalla redazione, chi assicura che il punto di vista che si adduce sia ancora quello personale dell'utente e non quello redazionale? Gli utenti parteciperanno al montaggio e quanta discrezionalità avranno di gestire in qualche modo la postproduzione dei loro contenuti?

Livia Bidoli