XV Festival Pergolesi Spontini. Debutto di Amakheru Duo

La XV edizione del Festival Pergolesi Spontini di Jesi, intitolato “Lacrimosa memoria, sorridente levità”, ospiterà due concerti cameristici di Amakheru Duo, nell’edizione 2015. Amakheru Duo, formatosi di recente dalla sinergia artistica di due giovani musicisti, si occupa della riscoperta del repertorio cameristico vocale, in particolar modo italiano, e della diffusione del Belcanto attraverso concerti a tema.

Al Duo la Direzione Artistica del Festival di Jesi ha commissionato due progetti concertistici singolari e di interessante valore culturale. Il primo concerto, che si terrà il 7 settembre presso la preziosa cornice della Galleria degli Stucchi di Palazzo Pianetti, sarà interamente dedicato alla letteratura vocale cameristica di Gaspare Spontini. L’evento, intitolato “Note da Parigi”, avrà come oggetto l’esecuzione di rare arie da camera e romances scritte da Spontini fra il 1800 e il 1850. I brani saranno intervallati dalla voce recitante di Gabriele Marchesini, che leggerà alcune lettere del compositore scritte a Parigi negli ultimi mesi della sua vita, prima del rientro a Maiolati, suo paese natio. Il concerto rappresenta una riscoperta di questo corpus musicale poco frequentato oggi nei programmi di recitals, nonostante il grande valore poetico ed espressivo che questa musica raccoglie.

A Parigi nella prima metà dell’800, come in molte capitali europee, la romanza da camera rappresentava il fulcro degli intrattenimenti musicali nei salotti dell’élite, ma fu grazie alla distribuzione capillare garantita dalla piccola e media borghesia che questo genere musicale ebbe un grande successo commerciale e di pubblico, con un cospicuo giro d’affari. L’intento del progetto è di rivalutare questo genere, in particolar modo attraverso l’arte di Spontini, che in un passato non troppo remoto ebbe grande consenso e popolarità.

Il secondo appuntamento concertistico, dal titolo “Canti d’amore e di vino”, si terrà il 14 settembre presso il Teatro Studio Moriconi e sarà un viaggio nella musica dedicata al vino dal ‘600 alla canzone napoletana, in cui l’ebbrezza del suono e dell’amore accompagnerà l’ascoltatore in un’esperienza emozionale e multisensoriale. Il concerto sarà arricchito  dalla presentazione della nota giornalista e conduttrice televisiva Didi Leoni, che guiderà gli ascoltatori in un itinerario musicale alla scoperta della poetica legata al vino tra letteratura e musica. Il vino è sempre stato un argomento prediletto per i compositori, avendo avuto nei secoli un riconoscimento importante nella storia della musica, non solo in ambito sacro e profano nel Medioevo, ma anche in quello colto e popolare nell’Età Moderna.

L'ebbrezza suscitata dalla bevanda prediletta da Bacco, ha ispirato fin dall’antichità poeti, filosofi letterati e musicisti per la composizione di meravigliosi versi e di particolari pagine musicali.Nella prima parte saranno proposti brani del periodo Barocco e canzoni popolari del ‘700. Il percorso musicale continuerà con Arie da camera di Gioachino Rossini e Maria Malibran, che uniscono al carattere festoso e leggero della musica dedicata al vino,  i tipici tratti del Belcanto italiano. La seconda parte del programma prevedrà arie da camera di Giuseppe Verdi, canzoni napoletane e il Brindisi tratto dall’opera Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni. Sarà eseguito anche un raro brano pianistico di Oscar de la Cinna intitolato In vino veritas.

PRESENTAZIONE DI AMAKHERU DUO E BIOGRAFIE

Amakheru Duo nasce dal sodalizio artistico fra il tenore Francesco Santoli e il pianista Simone Di Crescenzo e dall’incontro delle loro rispettive esperienze professionali ed umane. L’obiettivo principale del Duo è di riscoprire e valorizzare determinate peculiarità della vocalità tenorile, attraverso un ampio repertorio, dal ‘600 all’epoca contemporanea. Si potrebbe parlare di un affascinante viaggio nel fenomeno “voce” attraverso la musica e della sua importanza come nobile manifestazione del pensiero umano.
Fin dagli albori della civiltà l’uomo ha espresso la sua interiorità utilizzando la voce come elevato mezzo di comunicazione con il divino.

Gli antichi Egizi avevano intuito che nella voce è racchiusa l’essenza stessa della verità umana. Il concetto di “Maat Kheru” esprimeva il “giusto di voce”, ossia l’uomo che, presentato davanti al tribunale di Osiride, era tenuto a dimostrare l’innocenza e la purezza della propria anima. L’autenticità dell’individuo, quindi, è racchiusa nella voce e tale verità si esprime attraverso la parola. L’espressione “Maat Kheru”, derivante dall’antico culto egiziano, è stato fonte di ispirazione per la nascita del nome Amakheru. “Kheru” indica “voce”; “Maat”, parola di genere femminile che rappresenta l’ordine cosmico, si esprime al maschile con “Maa”, che anagrammato diventa “Ama”, dunque: Amakheru.

Traendo spunto da questa premessa, il Duo ha assimilato il concetto di “giusto di voce” alla propria ricerca musicale, non tanto per il culto a cui è riferito, quanto per ciò che esprimeva in relazione alla “verità della parola”. La riscoperta artistica di Amakheru Duo trova, infatti, la sua forza nella parola cantata come strumento espressivo per giungere ad un personale ideale di suono. Lo studio tecnico della vocalità e storico musicale ha condotto il Duo alla riconsiderazione dell’arte del canto, prendendo come modelli quegli artisti dei primi decenni del ‘900, che portavano ancora l’impronta autentica di una grande tradizione belcantistica italiana, che dal ‘700 in poi si era tramandata attraverso grandi compositori e didatti.

Amakheru Duo non ha pensato alla voce come strumento principale di una rappresentazione operistica, ma come parte di un unicum in cui l’accompagnamento pianistico si fonde ad essa, esaltandone ed assecondandone le sue caratteristiche espressive. Il repertorio scelto è tratto dal vasto catalogo della musica da camera e dalla letteratura operistica, e viene proposto in diversi progetti a tema che si ispirano ad epoche, luoghi, personalità, forme e rarità musicali, avvalendosi anche di significative collaborazioni artistiche. Amakheru Duo invita tutti a percorrere insieme questo avvincente viaggio nell’archeologia musicale, alla riscoperta dell’identità artistica e spirituale dell’individuo attraverso le note, e alla condivisione di un percorso, che consapevole del passato, ritrova il presente e si proietta verso  un nuovo futuro.

FRANCESCO SANTOLI - Tenore

Si è diplomato in Canto e Musica Vocale da Camera con il massimo dei voti e la lode  presso il Conservatorio “N. Sala” di Benevento e si è specializzato in seguito presso il Conservatorio “S. Pietro a Majella” di Napoli. Si è perfezionato con artisti di chiara fama come Renata Scotto, Opera Studio presso l’Accademia Nazionale di S. Cecilia in Roma; Renato Bruson, presso il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto e Alberto Zedda, presso l’Accademia Rossiniana di Pesaro. La sua carriera artistica lo ha visto impegnato in significativi ruoli protagonistici del Belcanto, con particolare attenzione al repertorio rossiniano, donizettiano e mozartiano. Fra i suoi debutti si annoverano titoli quali Il Barbiere di Siviglia, Il Viaggio a Reims, La Cenerentola, L’occasione fa il ladro, Petite Messe Solennelle e Messa di Gloria di Rossini, L’Elisir d’amore, Lucia di Lammermoor e il Campanello di Donizetti, Così fan tutte e Die Zauberflöte di Mozart, Carmina Burana di Orff e molti altri.
Ha cantato in prestigiosi Festival e Teatri e più recentemente si è esibito in qualità di solista presso Teatro S. Carlo Napoli, Royal Philaharmonic Liverpool (Regno Unito), Rossini Opera Festival Pesaro, Osaka Festival Hall (Giappone), Teatro Donizetti Bergamo, Festival di Doha (Qatar), Aditorium Parco della Musica Roma, Teatro Petruzzelli Bari, Teatro Carlo Felice Genova, Teatro Malibran Venezia (Produzione del Teatro La Fenice).

SIMONE DI CRESCENZO - Pianista

Ha intrapreso gli studi musicali a soli quattro anni e, dopo il diploma in Pianoforte presso il Conservatorio “L. D’Annunzio” di Pescara, si è specializzato presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano. Deve la sua formazione in ambito operistico al celebre soprano Mirella Freni e alla pianista Paola Molinari, con le quali ha studiato presso il Centro Universale del Belcanto di Modena. Ha studiato, inoltre, Composizione presso il Conservatorio di Milano e Musicologia presso l’Università di Cremona. Fin dagli esordi della sua carriera ha collaborato con cantanti di fama internazionale sia in veste di maestro preparatore che di pianista, esibendosi in prestigiosi Festival e Teatri. In ambito cameristico ha tenuto concerti con diversi ensemble vocali e strumentali, collaborando anche con i ballerini del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano.
Recentemente ha svolto la sua attività artistica presso Accademia Nazionale di S. Cecilia Roma, John Palmer Theater Lugano (Svizzera), Festival dei 2Mondi Spoleto, Chamber Music Festival Tallin (Estonia), Teatro Comunale Bologna, Festival delle Muse Cremona, Teatro Rossini Pesaro, Auditorium Parco della Musica Roma, Stadttheater Klagenfurt (Austria), Amici del Loggione del Teatro alla Scala Milano, Teatro Lauro Rossi Macerata, Fondazione Pergolesi Spontini Jesi, Teatro dal Verme Milano e molti altri. Ha lavorato in qualità di assistente alla direzione artistica presso la Scuola dell’Opera Italiana del Teatro Comunale di Bologna, il Festival della Valle d’Itria, l’Accademia del Belcanto R. Celletti, l’Orchestra Rossini di Pesaro, l’Orchestra Italiana del Cinema, il Concorso Internazionale di Canto “O. Ziino” di Roma e il Premio della Lirica Salvadei.