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40° Cantiere di Montepulciano. In memoriam Pasolini
La prima mondiale di Idroscalo Pasolini, su commissione del 40° Cantiere Internazionale d’Arte, questo è stato l'evento andato in scena il 17 luglio al Teatro Poliziano. L'opera è nata dalla stretta collaborazione tra Carlo Pasquini, che ha scritto il libretto e anche curato drammaturgia e regia, e il musicista romano Stefano Taglietti.
L'occasione è nata proprio dal 40° anniversario del Cantiere, in quanto nel 1975 moriva assassinato Pier Paolo Pasolini mentre il progetto di Henze era in gestazione, inoltre Pasolini e Henze si conoscevano. La scelta della forma operistica, o meglio ispirata al singspiel in cui la musica si alterna ai parlati, come ha spiegato Carlo Pasquini, è dovuta alla volontà di evitare il realismo. Infatti l'opera non ha Pasolini come protagonista, né vuole essere la cronaca della vita o un'indagine sull'omicidio, al contrario vuole evocare il suo mondo poetico attraverso i suoi personaggi più emblematici.
C'è sì un commissario che indaga con un poliziotto, ma più che un investigazione sul delitto, è sul mondo poetico che ci si concentra. Se la polizia e il cardinale rappresentano i poteri con cui Pasolini si è scontrato durante la sua vita, poi ci sono Stracci, da La ricotta, Otello, da Che cosa sono le nuvole, Accattone, il Corvo intellettuale, da Uccellacci e uccellini e anche Maria Callas interprete di Medea. Tanti frammenti delle opere di un intellettuale acuto e profetico nelle sue analisi, che per questo furono acerbamente criticate, e di mondo poetico, che viene evocato e rimpianto.
L'opera ha una Ouverture con il coro che ricorda l'inquietante realtà di allora attraverso nomi, brandelli di una memoria cupa e inquietante, per poi svolgersi senza interruzioni attraverso sette quadri, di cui l'ultimo senza parole. La fruttuosa collaborazione tra Pasquini e Taglietti ha generato una ideale compenetrazione tra testo e musica, entrambi hanno considerato determinante il loro incontro con Henze, lo si intuisce dall'attenzione per ottenere una narrazione efficace e comunicativa.
La musica è in uno stile eclettico, la definizione del compositore è “stili comunicanti” un metodo adottato per aderire in ogni aspetto alla drammaturgia. La parte orchestrale, per un organico quasi da camera di dodici strumentisti, è stata eseguita dall'Ensemble del Royal Northern College of Music – Manchester, una eccellente formazione di giovani musicisti particolarmente interessati alla musica contemporanea, affidati alla valente guida di Marco Angius, uno dei più autorevoli interpreti in questo campo.
Il cast di attori a cantanti sulla scena si è rivelato perfettamente affiatato, senza netta separazione tra parlato e canto, l'azione teatrale si svolta in modo fluido e coinvolgente. Ricordiamo Francesco Mauri nella parte di Stracci, grottesco e dolente, e poi rassegnato capo espiatorio, lo strafottente Accattone di Nicola Ciammarughi, bene l'Otello di Leonardo Bianconi, il Commissario di Roberto Giovenco e il Poliziotto di Michele Zaccaria.
A Rosaria Fabiana Angotti è toccata la parte di Maria Callas in cui si è impegnata con successo, facendo sì che la bellezza del canto emergesse senza evitare le spigolosità del testo, la stesse considerazioni valgono anche per Giada Frasconi, calatasi con successo nella emblematica parte del Corvo. Bene anche il Cardinale di Andrea Tabili e una menzione anche per Andrea Ciacci il Chierichetto, una giovanissima voce bianca, che ha interpretato la sua parte col piglio di un veterano.
Un ruolo fondamentale lo hanno avuto anche la scena semplice ma potentemente evocativa di Katrin Schöss, i bei costumi di Noemie Grottini e l'efficace uso delle luci Pietro Sperduti, che hanno contribuito a coinvolgere il pubblico. Lunghi e calorosi applausi alla conclusione. Rai Radio3 ha trasmesso in diretta la prima e la partitura è edita da Rai Com.