42° Festival della Valle d'Itria. Karina Canellakis dirige Čajkovskij e Dvořák

Articolo di: 
Piero Barbareschi
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Concerto di chiusura del 5 agosto della 42° edizione del Festival della Valle d'Itria è stato suggellato dal grande repertorio sinfonico. La giovane direttrice americana Karina Canellakis ha diretto nell'atrio del Palazzo Ducale la “Francesca da Rimini” di Čajkovskij e la "Sinfonia dal Nuovo mondo" di Antonín Dvořák.

È ormai tradizione che uno degli appuntamenti del cartellone del Festival della Valle d'Itria sia dedicato ad una performance della sola Orchestra Internazionale d'Italia, in un'esibizione nella quale sono messe in evidenza le caratteristiche e le qualità tecniche che da anni costituiscono una risorsa indispensabile per la realizzazione di impegnative e spesso inedite rappresentazioni di opere e melodrammi.

Anche in occasione del concerto di chiusura del 42° Festival della Valle d'itria è stato concepito un programma che esaltasse il livello di qualità e professionalità dell'OIDI. Due coinvolgenti composizioni tardo romantiche, una delle quali celeberrima, hanno chiuso un Festival che ha visto una sequenza prestigiosa di appuntamenti con grande riscontro e partecipazione di pubblico.

Quest'anno la scelta per la direzione del concerto è caduta su una giovane direttrice americana, Karina Canellakis, recente vincitrice del Premio George Solti e già in possesso di un prestigioso percorso professionale negli Stati Uniti (è nata e vive a New York) ed in Europa.

La serata è stata aperta da una composizione importante ma non frequentemente eseguita di Čajkovskij: la “Francesca da Rimini” op.32, definita fantasia sinfonica ma in realtà un ibrido fra il poema sinfonico e sinfonia, nella quale l'autore, dopo l'esperienza ispiratrice di Shakespeare con “Romeo e Giulietta” e “La Tempesta”, si avvicina al mondo Dantesco musicando la drammatica e passionale vicenda narrata nel V Canto dell'Inferno. Per chi conosce il linguaggio musicale e l'abilità nell'orchestrazione di Čajkovskij la scelta della vicenda appare quanto mai appropriata: le caratteristiche emotive ma anche anche la descrizione di scenari infernali e tempestosi sono resi con straordinaria efficacia dall'autore.

L'Orchestra Internazionale d'Italia ha proposto una lettura appassionata e correttamente “infernale”. Questo repertorio appare sempre particolarmente congeniale: è ancora vivo il ricordo di uno straordinario concerto wagneriano nel 2013 sotto la direzione di Fabio Luisi nel quale con grande duttilità ogni minimo particolare e sfumatura espressiva erano esaltati, così come avvenuto anche nell'esecuzione di Francesca da Rimini. Analoga superba interpretazione nella celeberrima sinfoniaDal Nuovo Mondo” di Dvorak, una composizione talmente famosa oltre che splendida da non consentire molti margini di tolleranza fra esecuzioni banali o eccellenti.

L'OIDI ha senza problemi navigato nella acque sicure dell'eccellenza. Momento magico l'esecuzione del II movimento, nel quale sono stati raggiunti effetti di rarefazione dinamica e controllo tecnico di raro ascolto e grande poesia.

La citazione in prima battuta della qualità e bellezza dell'esecuzione citando subito l'orchestra ricordando anche la performance wagneriana non è involontaria. Si accennava alla grande esperienza e professionalità dell'Orchestra, caratteristiche che emergono in ogni caso, sia in presenza di grandi direttori che di conduttori meno trascinanti. In quest'occasione la presenza sul podio di Karina Canellakis ci ha lasciato l'impressione e la sensazione di un feeling solo parzialmente avvenuto con i professori d'orchestra. Nonostante lo slancio e la fluidità che sicuramente avrà ammaliato il pubblico, il gesto non appariva sempre adeguato e comunicativo nelle modalità richieste dalle impegnative partiture, ma come accennato in precedenza la cosa non ha impedito agli esecutori di mettere in risalto, forti dell'esperienza e conoscenza dei brani, momenti di grande musica.

Un concerto in ogni caso che ha concluso splendidamente un Festival che ha ancora una volta dimostrato come si possano costruire cartelloni di grande interesse ed alta qualità mantenendo originalità ed intelligenza nella programmazione.

Pubblicato in: 
GN37 Anno VIII 12 agosto 2016
Scheda
Titolo completo: 

42° Festival della Valle d'Itria
Venerdì  5 agosto 2016
Martina Franca – Palazzo Ducale

Concerto Sinfonico
P.I. Čajkovskij: Francesca da Rimini, fantasia sinfonica op. 32
A. Dvořák: Sinfonia n. 9 op. 95 “Dal Nuovo Mondo”

Orchestra Internazionale d'Italia
Karina Canellakis, direttore