57° Festival Puccini di Torre del Lago. L'originaria Madame Butterfly di David Belasco

Articolo di: 
Giulia Tacchetti
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Il progetto di avvicinare le opere ai testi teatrali o in prosa con cui sono strettamente connessi si è realizzato al Festival Puccini, all’Auditorium Enrico Caruso di Torre del Lago, con Madame Butterfly di David Belasco (16, 17 e 19 agosto: a quest’ultima replica si riferisce la recensione).

La tragedia in atto unico, ispirata al racconto di John Luther Long, fu rappresentata a Londra nel 1900, dopo 24 repliche all’Herald Square Theatre di New York, al Duke’s of York Theatre, dove Puccini potè assistere alla sua rappresentazione, perché si trovava a Londra per le prove di Tosca al Covent Garden. L’artista italiano si entusiasmò così tanto, da chiedere i diritti per farne il soggetto per il suo nuovo melodramma e cioè Madama Butterfly. In seguito ritornò a Belasco con La fanciulla del West (1907). Da allora la tragedia del drammaturgo americano non è stata  più messa in scena. Per questo lo spettacolo della regista Vania Bonetti e dello scenografo Angelo Bertini si può considerare non solo un evento culturale, ma anche una forma di sperimentazione, nel collegamento che vuole proporre al pubblico tra opere e testi teatrali o in prosa, a cui sono ispirate. Durante la presentazione del programma del Festival ho avuto modo di avvicinare i due artisti, che hanno messo in evidenza lo sforzo di ricostruire testo, scene e musica, superando il problema procurato dallo scarso materiale attraverso foto dell’epoca, insomma una vera e propria ricerca archeologica, che li ha coinvolti profondamente  per offrire al pubblico una novità assoluta: sentire ciò che ascoltò e vide Puccini. I tableaux vivant  e i motivi drammatici esaltati dal silenzio, più che dalle parole in lingua inglese, poco conosciuta dal maestro, accesero con tale forza  la sua immaginazione, da spingerlo a scrivere una delle opere più amate e cantate nel mondo.

I paint drops belaschiani, paesaggi dipinti su tela, presentati in una forma più moderna e fatti scorrere nel proscenio, ci introducono nel mondo giapponese e la musica di William Furst li accompagna, creando suggestioni musicali di carattere orientale, che di volta in volta ritornano, forse in forma ripetitiva, a sottolineare i momenti più importanti della storia. Va tenuto presente che l’esecuzione della musica dello spartito originale di W. Furst per orchestra, conservato alla Library di new York, è in forma ridotta.

La scena si svolge nella casa di Butterfly , con le porte di carta e piena di fiori. Sono passati alcuni anni da quando  Pinkerton, tenente della marina americana, dopo averla sposata con il rito nipponico, è andato via.  Il console americano Sharpless non trova il modo di informare Butterfly del ritorno di Pinkerton, sposato ad una donna del suo paese. Intanto Nakodo, sensale di matrimoni, spinge la giovane donna verso il ricco principe Yamadori, perché secondo la legge giapponese lei è libera di risposarsi, ma la donna, troppo innamorata di Pinkerton, non lo ascolta. Un colpo di cannone annuncia l’arrivo di una nave: Pinkerton è tornato. Butterfly, pazza di felicità, ordina a Suzuky di preparare la stanza del marito, poi con la cameriera ed il figlio per tutta la notte attende l’arrivo dell’uomo, guardando dai tre forellini nella parete di riso. Questo è il momento tanto atteso della rappresentazione, perché proprio la scena della veglia, con il passaggio dal tramonto all’alba, l’assenza prolungata delle parole, sedusse Puccini e da qui nacque il coro muto. Belasco proprio nell’assenza delle parole riuscì a sviluppare tutta la tragicità della protagonista: per quattordici minuti tenne inchiodato il pubblico stupito alle sedie. La regista Vania Bonetti presenta l’intera scena della veglia attraverso un gioco di luci, che indicano il passaggio dal tramonto all’alba e nel silenzio si condensa il dramma interiore di Butterfly.  Questa, dopo aver parlato con Sharpless, capisce che Pinkerton  non tornerà più da lei, quindi incontra kate, la moglie americana, che le chiede di affidarle il figlio. Butterfly, rimasta sola, decide il suicidio, ma prima si trucca e si pettina. La sua intenzione viene momentaneamente rimandata per l’ingresso inaspettato del bambino. Butterfly lo abbraccia, lo fa sedere per terra mettendogli in mano una bandierina americana, quindi dietro il paravento affonda il coltello del padre. Questo particolare, il bambino solo che gioca con la bandierina, è stato ripreso dalla cinematografia americana, forse perché è veramente struggente vedere l’innocenza inconsapevole accanto al dramma che si sta compiendo.

La protagonista è interpretata da Manuela Congia, che è riuscita in modo abbastanza credibile ad esprimersi nel linguaggio sgrammaticato tipico degli stranieri. Infatti  impegnativa è stata la traduzione del testo ad opera di Vania Bonetti, in quanto Butterfly nel dramma originale parla in pidgin, di cui si doveva tenere conto nella traduzione. Questo modo di esprimersi semplice, ingenuo ed a volte difficoltoso è importante perché comunica al pubblico con quale caparbietà Butterfly vuole dimostrare di essere diventata  “americana”. Gli attori, tutti giovani e formatisi in prestigiose accademie, come Silvio D’Amico a Roma ed il Piccolo di Milano, hanno alle spalle esperienze teatrali e cinematografiche importanti:  Suzuki è interpretata da Alice Bachi, Pinkerton da Simon Blackhall, Sharpless da Paolo Giommarelli, Yamadori da Paolo Cioni, Nakodo da Giacomo Lucarini, Kate da Cristina Gardumi. L’orchestra del Festival Puccini, in numero ridotto, è stata diretta dal maestro Massimiliano Piccioli che ha puntato sulla suggestione provocata dagli effetti sonori di tipo orientale.

Pubblicato in: 
GN65 Anno III 5 settembre 2011
Scheda
Titolo completo: 

57° Festival Puccini di Torre del Lago

Madame Butterfly di David Belasco (1900)
Tragedia giapponese da un racconto di John Luther Long
Auditorium Enrico Caruso- 16,17 e 19 agosto 2011

Regia: Vania Bonetti
Scene e Costumi: Angelo Bertini
In collaborazione con la Fondazione Cerratelli
Traduzione: Vania Bonetti

Madame Butterfly: Manuela Congia
Suzuki: Alice Bachi
Sharpless: Paolo Giommarelli
Pinkerton: Simon Blackhall
Yamadori: Paolo Cioni
Nakodo: Giacomo Lucarini
Kate: Cristina Gardumi
Guaio: Leonardo Moriconi
Servitore: Tommaso Olivieri
Servitore: Bianca Bertini

Musica: William Furst
Orchestra Festival Puccini
Direttore: Massimiliano Piccioli