58° Festival Pucciniano di Torre del Lago. Bohème nel fil rouge della tradizione

Articolo di: 
Piero Barbareschi
Bohème Toorre del Lago

Nessun'altra location al mondo può competere per fascino e suggestione con Torre del Lago quando si ha l'opportunità di ascoltare Puccini. L'Italia è ricca di luoghi, naturali o attrezzati, straordinari per bellezza e regolarmente utilizzati, l'estate, per la rappresentazione di concerti ed opere all'aperto. Ma ascoltare Puccini nel luogo tanto caro al Maestro, consapevoli di condividere gli odori, i colori, i paesaggi da lui così amati e nei quali trovava fonte di ispirazione o rilassanti momenti di riposo, lontano dai clamori e dai problemi della sua professione, rende ogni occasione d'ascolto unica  e particolare.

Il festival Pucciniano, giunto alla cinquantottesima edizione, non gioca le sue carte ovviamente basandosi solo sulla magia del luogo, ma in certe occasioni, come in questa torrida ed infinita estate, può condizionare la riuscita degli spettacoli. Con questa consapevolezza ma in questo splendido contesto abbiamo affrontato l'ascolto di una delle opere più amate dal pubblico: Bohème.

Bohème è un'opera che in qualche modo appartiene ad ogni spettatore, che si identifica in uno dei personaggi o trova nuovi spunti di riflessione personali rivivendo ogni volta la tragica storia d'amore, dispiaciuto quando la narrazione finisce e con il desiderio di poterne godere ancora di nuovo, come quando si legge un libro amato e si vorrebbe non terminasse mai. Grande pertanto in ogni occasione la responsabilità degli interpreti affinché la magia si rinnovi ogni volta, con la complicità della straordinaria musica di Puccini. I più grandi interpreti hanno legato la loro carriera e la loro fama ad una rappresentazione di Bohème. Maria Agresta, particolarmente a suo agio nel ruolo di Mimì con il quale debuttò a Spoleto nel 2007 ed anche all'Arena di Verona lo scorso anno, ha al termine della recita ricevuto gli applausi del pubblico, particolarmente affettuosi. In particolar modo poiché, nonostante un malore avuto a metà della rappresentazione per il caldo e l'alta umidità, si è coraggiosamente ripresentata in scena concludendo l'opera, immaginiamo con uno stato d'animo non certo tranquillo. Consensi anche per la toscana Alida Berti (Musetta), conosciuta dal pubblico lucchese, che ha dipinto il ruolo di Musetta con intensa sobrietà.

Marcello Giordani ha in questa recita interpretato Rodolfo, ruolo a lui congeniale e con il quale debuttò nel 1988 alla Scala. Ruolo delicatissimo per l'aspettativa del pubblico e la bellezza delle arie conosciutissime, ricco di confronti “pesanti”, è stato affrontato con sicurezza scenica e padronanza dal tenore, che ha però dovuto subire anch'esso l'influenza negativa delle condizioni climatiche e dell'altissima umidità che hanno provocato alcune sbavature nel timbro. 

Doveroso citare gli altri protagonisti, Gabriele Viviani (Marcello), Domenico Colaianni (Schaunard), Carlo Striuli (Colline) ed Angelo Nardinocchi (Benoit / Alcindoro), che hanno completato ed integrato con la loro presenza e bravura il cast.

La regia Maurizio Di Mattia ha saggiamente evitato sperimentazioni, creando movimenti scenici in linea con la tradizione, particolarmente efficaci nelle scene di massa, così come le scene di Maurizio Varamo hanno ricreato l'ambientazione fin de siècle parigina della celebre soffitta. Curati e “filologici” i costumi di Anna Biagiotti.

Ultimo ma non ultimo Daniel Oren, che ha diretto con la conosciuta sicurezza l'Orchestra del Festival, evidenziando le caratteristiche dell'inconfondibile scrittura pucciniana, anche se, come accade spesso nelle esecuzioni all'aperto, non sempre le raffinatezze di colore pucciniane erano godibili dagli spettatori più distanti.

Al termine, come spesso avviene ascoltando Puccini, un momento, una pausa di silenzio del pubblico carico di tensione, quasi rispettando il dramma della morte appena narrata, che si scioglie poi in calorosi applausi. Emozione, suggestione, coinvolgimento: non si può proprio fare a meno della musica di Puccini, ed occasioni come questa lo confermano.

Pubblicato in: 
GN40 Anno IV 27 agosto 2012
Scheda
Titolo completo: 

58° Festival Pucciniano
Torre del Lago
Venerdì 24 agosto 2012 – ore 21.15
LA BOHEME
MUSICA: Giacomo Puccini
LIBRETTISTI: Giuseppe Giacosa, Luigi Illica

CAST:
Mimi Maria Agresta -  Musetta Alida Berti -  Rodolfo Marcello Giordani
Marcello Gabriele Viviani -  Schaunard  Domenico Colaianni  - Colline Carlo Striuli
Benoit / Alcindoro Angelo Nardinocchi - Parpignol ?
Maestro Concertatore e Direttore Daniel Oren
Regia Maurizio Di Mattia
Scene Maurizio Varamo
Costumi Anna Biagiotti
Disegno luci Valerio Alfieri
Orchestra e Coro del Festival Puccini - Coro delle voci bianche del Festival Puccini