69° Sagra Musicale Umbra. Liberté, cherie e il giorno dell'ira

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Coro del Maggio Musicale Fiorentino

La 69° edizione della Sagra Musicale Umbra è stata dedicata al tema della libertà, il concerto che ha aperto la Kermesse il 6 settembre 2014 a Perugia è stato dedicato ai canti rivoluzionari Francesi, mentre il concerto del giorno dopo, a Montefalco, è stato dedicato alla perdita di quel bene prezioso che è la libertà.

Alberto Batisti, direttore artistico della Sagra, ha scelto il tema con acuta sensibilità, alla luce del susseguirsi degli attuali inquietanti avvenimenti, e ha impaginato programmi di grande interesse e livello artistico, come dimostrano i due concerti oggetto di questo articolo. Il primo si è svolto a Perugia, nella chiesa di Sant'Antonio abate, dove è stato spostato all'ultimo momento, dal luogo atteso, le Logge della Prefettura – Giardini Carducci, a causa delle sfavorevoli previsioni meteorologiche, rivelatesi poi fallaci.

Il luogo si è rivelato un po' inadatto al volume sonoro prodotto dall'Ensemble di fiati del  Conservatorio Morlacchi, diretto da Claudio Paradiso, e dal coro La Stagione Armonica, guidato da, Sergio Balestracci. Il programma di questo concerto gratuito è stato molto interessante ed è stato aperto dalla versione originale per banda della Marsillaise, di Gossec, con il testo integrale dell'inno scritto da  Rouget de Lisle; recentemente la melodia originale è stata ricondotta all'identico Tema e variazioni in do maggiore (1781) di Giovanni Battista Viotti, musicista di corte a Parigi fuggito dalla Francia in rivolta ai primi del 1792.

Tra gli inni composti dal giovane Cherubini uno è dedicato a un episodio decisivo della Rivoluzione avvenuto il 10 agosto 1792, la presa delle Tuileries con l'arresto della famiglia reale, evento decisivo, che segnò la caduta della monarchia e l'avvento della Repubblica. Sono composizioni di occasione animate, almeno in apparenza, da un fervente spirito rivoluzionario e comunque di grande interesse per conoscere un aspetto meno noto del musicista.

La Grande symphonie funèbre et triomphale di Berlioz fu creata nel 1840 per commemorare i morti di un'altra rivoluzione quella del 1830 che causò la caduta di Carlo X, fratello del re ghigliottinato. La composizione concepita grandiosamente da Berlioz si articola in tre movimenti Marche funèbre, Oraison funèbre e Apotheose, di cui il primo, il più lungo e ripetitivo, è stato diviso dagli altri ed eseguito dopo la Marsigliese, mentre gli altri di due più brevi e brillanti hanno chiuso il concerto. I bravi esecutori sono stati festosamente applauditi  dal pubblico presente.

Ben altra atmosfera ha caratterizzato  il concerto del giorno successivo, che ha avuto come cornice la splendida chiesa sconsacrata di San Francesco, divenuta museo, a Montefalco. La chiesa ha conservato un carattere di sacralità che si è rivelata perfetto per il tema della perdita della libertà e della morte. La mort d’un tyran di D.Milhaud è una composizione per coro, ottavino, clarinetto tuba e percussioni, il cui testo è tratto da l'Historia Augusta (circa400 d.C) e descrive la folla che saluta con urla feroci di gioia la morte dell'imperatore Commodo. Le urla ferine della folla sono rese dal coro con una insolita quanto efficace declamazione molto drammatica, a parte alcuni passaggi vocali che ne rafforzano l'effetto. Gli strumenti e soprattutto le percussioni esaltano il carattere selvaggio della turba scossa  da una sfrenata esaltazione, l'effetto sull'ascoltatore è di grande impatto emotivo, coinvolgente e terrificante.

Diversissimo  è il brano successivo, lo si potrebbe definire, a seconda dei punti di vista, reazionario o lealista, si tratta di un pezzo di Dussek: La mort de Marie Antoinette per pianoforte solo. Il musicista uno dei preferiti dalla sovrana riuscì a fuggire da Parigi per approdare a Londra, sconvolto dall'esecuzione, dedicò alla sovrana questo brano che ha dei sottotitoli che sono stati recitati con sottile ironia da Alberto Batisti, mentre l'interpretazione pianistica è stata affidata alla levità del bravo Marco Scolastra.

Il Requiem, brano per coro solo, di Pizzetti fu composto per la morte della moglie avvenuta nel 1920 e, terminato nel 1923, è ispirato alla grande tradizione del canto gregoriano e della polifonia, la musica alterna atmosfere di cupa disperazione a quelle rasserenanti ispirate dalla speranza. Nel requiem viene citato il Dies irae del gregoriano aspetto che lo lega intimamente alla composizione che ha chiuso il concerto i Canti di prigionia  di Luigi Dallapiccola: un capolavoro assoluto del secolo scorso. Il compositore, che si era appena sposato con l'ebrea Laura Coen Luzzatto, rimase profondamente sconvolto dalla promulgazione delle odiose leggi razziali e, come forma di protesta in chiave musicale, decise di impulso di mettere in musica il testo di una preghiera scritta da Maria Stuarda in carcere.

A questa aggiunse poi i testi di Severino Boezio e di Girolamo Savonarola, anche loro vittime politiche di un potere intollerante e abietto. La composizione ha per filo conduttore proprio il Dies irae ; musicalmente il compositore adopera la dodecafonia di Schoenberg, che Dallapiccola definÌ “uno stato d'animo”. L'orchestrazione è insolita come compoposizione e per l'effetto timbrico chr produce, l'organico prevede due pianoforti, due arpe sei timpani, vibrafono xilofono campane e una serie di percussioni diverse un insieme che ricorda Le Noces di Stravinsky. Le sonorità di questi strumenti e la struttura musicale creano un'atmosfera di cupa e intensa tragicità che esalta il contenuto dei testi e coinvolge potentemente l'ascoltatore. Il Coro del Maggio Musicale Fiorentino ha fornito una grande prova interpretativa dei brani insieme al Tetraktis Ensemble e l'Ensemble Strumentale dell'Orchestra da Camera di Perugia. fattori che hanno contribuito al successo del concerto,lungamente applaudito dal numeroso pubblico presente.

Pubblicato in: 
GN41 Anno Vi 24 settembre 2014
Scheda
Titolo completo: 

Perugia Sabato 6 settembre ore 17.00
CORO LA STAGIONE ARMONICA
Sergio Balestracci direttore
Ensemble di fiati del CONSERVATORIO «F. MORLACCHI»
Claudio Paradiso direttore
«Liberté, liberté, cherie...» Canti e musiche della Rivoluzione francese
F.J.Gossec (1734- 1829): Hymne à la liberté (Marsillaise)
Hymne à la liberté
L. Cherubini (1760- 1842): Hymne à la victoire
Hymne à la Fraterité
Chant républicaine du 10 Août
H. Berlioz (1803- 1869): Grande symphonie funèbre et triomphale

Domenica 7 settembre ore 18
Montefalco,Museo di San Francesco
CORO DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO
ENSEMBLE STRUMENTALE DELL’ORCHESTRA DA CAMERA DI PERUGIA
TETRAKTIS ENSEMBLE
Marco Scolastrapianoforte
Filippo Farinelli pianoforte
Lorenzo Fratini direttore

D.Milhaud (1892- 1974): La mort d’un tyran
J.L.Dussek (1760- 1812): La mort de Marie Antoinette
I.Pizzetti (1880- 1968): Requiem
l. Dallapiccola (1904-1975): Canti di prigionia