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Antonio Damasio. L'architettura del cervello umano
Antonio Damasio è professore di Psicologia e Neurologia presso la University of Southern California di Los Angeles ed è considerato uno dei maggiori studiosi nel campo delle scienze cognitive. Il suo ultimo libro, Il Sé viene alla mente edizioni Adelphi, offre al lettore una affascinante e preziosa analisi dei processi evolutivi in virtù dei quali si è formata la mente dotata di coscienza ed è sorto il Sé.
Il saggio di Damasio non è solo un'opera scientifica, ma è impreziosita da riflessioni filosofiche e da riferimenti alla storia della civiltà e cultura umane. L’esposizione dei risultati delle ricerche neurologiche, volte a spiegare il complesso funzionamento della mente umana e dei processi di regolazione vitale, è condotta nel libro con ammirevole ed esemplare chiarezza, poiché Damasio, oltre ad essere un grande scienziato, è anche uno scrittore che ha il dono dell'affabulazione.
Nella prima parte di questo meraviglioso saggio Damasio indica un punto essenziale per capire lo sviluppo delle sue ricerche sulla mente umana e sul suo mistero. A differenza di quanto sosteneva Cartesio, teorico della separazione tra res cogitans (la mente) e res extensa (il corpo), vi è una inscindibile interazione tra il corpo e la mente, che sono fra di loro uniti in modo inseparabile.
Spinoza, teorico del monismo, aveva compreso quanto intenso e profondo fosse il legame tra corpo e mente. Il primo filosofo che intuì e diede una definizione precisa ed illuminante della natura della mente dotata di coscienza fu William James, che per primo descrisse i contenuti del Sé. Nel libro è affascinante seguire in quale modo, grazie all'evoluzione della specie umana che discende dai Primati, si è formata la coscienza umana. Senza la coscienza umana e la formazione del Sé, non sarebbe sorta la capacità di ragionare, meditare, ricordare e parlare, né la nostra specie avrebbe avuto il dono della creatività, grazie al quale si sono sviluppate la cultura e le Arti ed è stato possibile concepire i modelli di organizzazione delle società umane, in un lungo periodo della storia umana.
L’architettura della mente cosciente è basata su tre livelli, che nel libro Damasio individua con una precisione scientifica che lascia sbalorditi per la sua esattezza. In primo luogo vi è il Proto Sé, che genera i sentimenti primordiali e che noi umani condividiamo con altre specie viventi. Gli stati mentali legati al dolore ed al piacere, che sperimentiamo nella nostra vita, sono governati dal Proto Sé.
Il secondo livello della mente è rappresentato dal Sé nucleare, che consente di volgere l’attenzione verso il mondo esterno quando si verifica l’interazione tra un oggetto ed un evento e la nostra mente dotata di coscienza. Il terzo elemento della mente è costituito dal Sé autobiografico, grazie al quale sorge la soggettività umana, capace di conservare i ricordi del passato e di anticipare, mediante l'immaginazione, il futuro. A questo proposito è molto bella e profonda nel libro l’analisi volta a spiegare sia la genesi sia la natura delle emozioni e dei sentimenti umani.
Ogni volta che si ha un'interazione tra la nostra mente cosciente e il Sé, che affiora all’interno di essa, ed un oggetto oppure un evento, il nostro corpo subisce delle modificazioni, che generano, con effetto immediato, le emozioni, ed in seguito ad un intervallo riflessivo, i sentimenti. In tal modo vengono spiegati gli stati mentali di tristezza, malinconia, rabbia delusione e ansia, e quelli lieti e gioiosi come l’amicizia, l’amore, la gratificazione personale, l’appagamento interiore.
La nostra mente non solo ha la facoltà di percepire gli oggetti e gli eventi del mondo esterno in base a quella che il professore Damasio chiama esterocezione, ma ha anche la capacità introspettiva, designata con il termine enterocezione. Il Sé autobiografico, senza il quale non sarebbe sorta la soggettività umana irripetibile ed individuale, dipende dallo sviluppo della memoria.
Il nostro cervello, grazie ai neuroni ed alle sinapsi, ha la facoltà di registrare le configurazioni che danno vita a della mappe neurali, che possono essere riattivate secondo alcune disposizioni da cui dipende la sincronizzazione e la possibilità di rievocare le immagini legate ad oggetti ed eventi del passato. Infatti noi percepiamo con le finestre sensoriali, i sensi quali la vista, l’udito, e l’olfatto e le sensazioni cutanee, la realtà esterna mediante le immagini che si formano nella mente. La memoria, secondo Damasio, può essere distinta in memoria episodica, esplicita, generica, implicita e semantica. Molto spazio nel libro è dedicato alla scoperta dei neuroni specchio, il cui merito deve essere attribuito al professore Giacomo Rizzolatti.
Grazie ad alcuni esperimenti condotti sui primati, si è potuto comprendere che la nostra mente è capace di simulare alcune azioni oppure alcuni comportamenti che osserva e percepisce nel mondo esterno, attivandosi come se il soggetto che guarda stesse per agire allo stesso modo di un suo simile. I neuroni specchio chiariscono in che modo noi possiamo porci dal punto di vista di un nostro simile e sono alla base della empatia e delle relazioni umane nell’ambito della vita sociale ed affettiva.
Nel suo libro Damasio chiarisce, in modo da evitare fraintendimenti e malintesi, che la coscienza da cui deriva il Sé, il protagonista che affiora nella nostra mente, non è localizzata in una parte specifica del cervello. Poiché il Sé, la mente dotata di coscienza, è il prodotto ed il risultato di una lunga evoluzione, seconda la teoria di Darwin della selezione naturale della specie, occorre tenere presente che si è sviluppato grazie alla integrazione tra diverse regioni del cervello umano. Infatti secondo Damasio, per il quale vi è una perfetta identità tra il cervello e la mente, il Sé si è formato grazie alla interazione tra il tronco encefalico, il talamo e la corteccia cerebrale superiore. I neuroni sono cellule come quelle presenti nel corpo umano, che hanno, tuttavia, le peculiare caratteristica di essere eccitabili e irritabili. Inoltre i neuroni emettono segnali chimici e stabiliscono relazioni fra di loro grazie alle sinapsi.
Tra le cellule della mente e quelle del corpo vi è un costante ed inarrestabile flusso di messaggi e segnali, come i risultati delle ricerche condotte da Damasio dimostrano. L’armonia che vi è nel nostro corpo, che è legata all’istinto di sopravvivenza da cui ogni singola cellula è dotata, origina e dà luogo a quella che Damasio chiama omeostasi biologica. Per Damasio, in virtù della coscienza umana e del Sé si è sviluppata una omeostasi socioculturale.
Questo spiega perché, grazie alla capacità di meditare e indagare, caratteristica peculiare della nostra specie, nelle società è nata la moralità e le leggi volte a conservare l’ordine sociale, e tutte le discipline come il diritto, la tecnica, la politica e la scienza che si occupano del governo e della organizzazione della convivenza umana. La base di questo sapere umano ha un fondamento biologico.
Anche i miti, le religioni e le arti sono riconducibili alla omeostasi socioculturale. A questo proposito Damasio ricorda che, secondo il grande studioso Harold Bloom, il fenomeno della coscienza è entrato in letteratura con Shakespeare. Per altri studiosi, questo fatto, l’irruzione del fenomeno della coscienza nella civiltà umana, si è avuto sia con la preghiera, sia con la nascita della tragedia greca. A proposito della coscienza e del Sé, Damasio cita nel suo libro una frase bellissima di Francis Scott Fitzgerald: "Chi per primo inventò la coscienza, commise un grande peccato". Infatti, grazie alla coscienza viene smascherato il dramma umano, diventiamo consapevoli della nostra condizione mortale e scopriamo la presenza misteriosa del male.
Nel libro notevoli sono le pagine nelle quali viene dimostrato in che modo l’inconscio cognitivo, scoperto da Freud, ha una influenza sulle deliberazioni ponderate, da cui dipendono le nostre scelte di vita fondamentali. Un libro di grande raffinatezza intellettuale.