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Binari senza Tempo nella suggestiva Italia del primo Novecento
Nella nostra bella patria, uno spettacolo continuo tra paesaggi e guglie di chiese, monumenti, archeologia culminante nella classicità ovunque nel su e nel nord, quattro linee ferroviarie riemergono dal passato con i relativi treni storici a disposizione da maggio per un pubblico di qualità, e slow, per mostrarci come addentrarsi nelle meraviglie di quattro luoghi che d'ameno e rigoglioso hanno tutto, a cominciare dai loro nomi.
Tra la Val D'Orcia, passando per la minuta stazione di Trequanda, e partendo da Asciano per giungere fino al Monte Amiata, il primo tratto che abbiamo visitato inaugurandolo col Ministro del MIBACT Franceschini, con un viaggio ed una conferenza stampa su uno dei treni storici messi a disposizione dalla Fondazione FS, le Ferrovie Italiane, in una partnership di primo calibro con il MIBACT.
Sul treno, che va avanti per circa 60 km siamo saliti a Siena dove è stato firmato l'accordo tra MIBACT e Regione Toscana: dal binario 1 siamo quindi partiti per la visita ed abbiamo potuto notare subito che quelle classi viaggiatori come la terza (abolita nel 1956), ora scomparsa, esiste su questo treno e tra tutte è quella in realtà più folcloristica con i sedili tutti in legno e lumini primo Novecento – anche quello blu notturno – e con uno scomparto tutto a giorno in modo che la luce entri dentro molto più facilmente ed inondi letteralmente tutto lo scomparto di luce naturale. E' in fondo quella che ci è piaciuta di più, nonostante mancassero velluti oppure tendaggi e tappezzeria come nella prima, che però relega i viaggiatori ad avere meno luce e su due linee frontali, mentre la terza li assembla in linee di sedili da quattro (due a due frontali) e oserei dire facilita anche la socializzazione.
La sosta a Torrenieri – Montalcino ci ha ricordato, attraverso un wine-tasting, quali gemme vinicole abbia distillato questa particolare località della Toscana – senza indicare poi il Vino Nobile di Montepulciano che va da sé e tanti altri – ed anche la finale sosta al Monte Amiata, invece con riguardo particolare, come stazione-museo.
La conferenza a bordo invece, in un bello e lungo vagone molto ben decorato ed arredato, con un tavolo lunghissimo all'uopo, ci ha informato che questi treni, i cui biglietti sono già in vendita - nella Valle dei Templi è già tutto esaurito per gli tinerari estivi -, sul sito indicato sotto nella scheda, sono anche noleggiabili, compreso il Treno Reale Italiano e di cui abbiamo avuto un assaggio visitando il vagone superlusso all'apice del treno, rivestito in mogano rossiccio scuro e velluti di pregio.
Le altre linee a disposizione per altrettanti itinerari sono: la “Ferrovia del Lago”, da Palazzolo sull’Oglio a Paratico/Sarnico sulle rive del Lago d’Iseo; la “Ferrovia del Parco”: da Sulmona a Castel di Sangro, la seconda ferrovia più alta d’Italia - dopo il Brennero - passando per Roccaraso e i boschi della Majella. Last but not least, la “Ferrovia dei Templi”: da Agrigento Bassa a Porto Empedocle, tra i Templi della Magna Grecia, Patrimonio Unesco. Tutti i tragitti sono stati formulati in collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana, socio fondatore della Fondazione FS Italiana.