Il console onorario di Graham Greene. Un intrigo sudamericano

Articolo di: 
Giuseppe Talarico
Greene

Con una scelta editoriale molto apprezzata negli ambienti culturali Italiani, l’editore Sellerio ha deciso di ripubblicare le maggiori opere letterarie di Graham Greene, scrittore cattolico e figura di spicco della letteratura del Novecento. In libreria è da poco apparsa la nuova traduzione, nella collana La memoria, del suo famoso romanzo intitolato Il console onorario (The Honoray Consul).

In questo libro, come ha notato Alessandro Baricco nell'introduzione al volume, i temi prediletti da Graham Greene sono rappresentati in modo straordinario:  le contraddizioni dell’animo umano, le ambiguità esistenti nelle relazioni tra gli individui e il mistero inafferrabile del divino.

La vicenda è ambientata in una città immaginaria in Argentina, situata lungo il fiume Paranà, e posta ai confini con lo stato del Paraguay. Nella prima parte della narrazione compare il giovane medico, il cui nome è  Eduardo Plarr. Con la madre si è separato da suo padre, rimasto in Paraguay perché impegnato in attività politiche, e si è trasferito in Argentina, nazione in cui ha scelto di esercitare la sua professione. Nella piccola città in cui vive e lavora, il Dottore Plarr instaura rapporti di amicizia con il console onorario inglese Charles Fortnum e con lo scrittore Saavedra.

Nel libro i dialoghi tra i personaggi principali della narrazione sono di una bellezza e profondità sorprendenti, tanto che il lettore difficilmente potrà dimenticarne il senso ed il contenuto. Un gruppo di uomini, divenuti per scelta criminali politici, decide di sequestrare l’ambasciatore americano, odiato come il Paese che rappresenta, perché ritenuto responsabile delle ingiustizie esistenti in tutto il Sud America. Per sbaglio, anziché catturare l’ambasciatore, i criminali sequestrano il console onorario Charles Fortnum. Il dottore Plarr, chiamato dai sequestratori ad assistere la persona privata dalla libertà, scoprirà che i suoi amici hanno commesso un grave errore, scambiando il console per l’ambasciatore americano. In uno dei tanti dialoghi, presenti nel libro, che ha con Leon, il prete che ha abbandonata la chiesa per divenire un rivoluzionario, il dottor Plarr osserva che il machismo, vale a dire il senso dell’orgoglio maschile, in Sud America equivale alla virtù elogiata in Spagna ed in Europa.

Il dottor Plarr, una volta uscito dalla baracca dove è tenuto prigioniero il console onorario, inizia una serie di conversazioni con esponenti autorevoli, perché intercedano con le autorità politiche  per favorire una trattativa tra lo stato argentino e i terroristi. In particolare, mentre parla con il console inglese Henry Belfrage, al quale espone la richiesta avanzata  dai sequestratori, i quali desiderano il rilascio di dieci terroristi incarcerati, fra cui vi è il nome di suo padre, per restituire la libertà al console, il dottor Plarr rimane colpito da una osservazione del diplomatico inglese. Visto che il generale argentino è indifferente alla sorte di un console onorario inglese, per Henry Belfrage occorre stimolare l’interesse e l’attenzione della pubblica opinione con un'iniziativa che sia pubblicizzata dai media.

In questa parte del libro è straordinaria la capacità dello scrittore di mostrare il ruolo della comunicazione e dell'informazione nel determinare l’esito di una vicenda politica e pubblica. Conversando di letteratura con lo scrittore Jorge Julio Saaverada, il cui animo è perennemente invaso dalla malinconia, il dottor Plarr lo ascolta quando afferma che il romanziere deve essere sempre un poeta e tentare di misurarsi con l’assoluto attraverso la rappresentazione simbolica della realtà.

Con lo scrittore e un altro suo amico  il dottor Plarr costituisce un club inglese per mobilitare la pubblica opinione a favore del rilascio del prigioniero politico. Lo scrittore Saavedra si offre come ostaggio al posto del console, perché questi  sia liberato dai suoi sequestratori. Il dottor Plarr, nel tentativo di liberare il console onorario, ha un dialogo memorabile con il colonello Perez, il quale gli spiega con realismo e cinismo che il  generale, a capo della dittatura che governa l’Argentina, non ha interesse ad occuparsi della vicenda.

Il generale è ben visto dagli yankees perché, alla stessa maniera di Papa Doc ad Haiti, è anticomunista e  rispettoso dell’equilibrio politico basato sul dominio degli USA. Il dottor Plarr, in preda al dolore, apprende dal colonnello che suo padre è morto, perché abbandonato dai suoi sodali politici e compagni di lotta. Una volta ritornato nel Barrio, in cui si trova la baracca di fango in cui è tenuto prigioniero il console onorario, il dottor Plarr, che è trattenuto contro la sua volontà dai sequestratori, ha un dialogo con Leon Rivas, il prete che ha abbandonato la Chiesa per abbracciare la causa della rivoluzione, di una profondità stupefacente, su Dio, il libero arbitrio, la presenza del male nella storia, il silenzio del divino al cospetto dell’orrore e dell’ingiustizia, con cui sovente l'umanità è costretta a misurarsi.

In un passagio padre Leon, mentre è incerta la sorte del prigioniero, afferma che abbiamo perduto la facoltà di credere in Apollo, mentre abbiamo Geova nel sangue. Oramai non possiamo più farci niente, dopo tutti i secoli trascorsi: Geova vive nelle nostre tenebre come un verme nell’intestino. La teologia morale, per padre Leon, racchiude tutte le contraddizione della religione. Infatti sono esposte, grazie ad essa, regole che si sono rivelate distanti dalla condizione umana e non possono essere attuate nella vita degli uomini e delle persone.

Se Dio è amore, è stato l’amore che ha mandato sei milioni di ebrei nei forni crematori? Se l’uomo è fatto a sua immagine, allora Dio deve essere ritenuto responsabile del male. Infatti per padre Leon, il libero arbitrio è l’alibi universale per giustificare il silenzio di Dio al cospetto del male presente ed inscritto nella storia umana.  Il  libro è importante poiché all’interno di una vicenda, che avrà una conclusione tragica, l’autore è riuscito a rappresentare le contraddizioni dell’animo umano e le grandi questioni teologiche. Un grande classico.

Pubblicato in: 
GN30 Anno XI Numero doppio 1° e 8 luglio 2019
Scheda
Autore: 
Graham Greene
Titolo completo: 

Il console onorario
Traduzione dall'inglese di Alessandro Carrera
Titolo originale: The Honorary Consul
A cura di Domenico Scarpa
Nota di Alessandro Baricco
Palermo, Sellerio, 2019. Collana La memoria n. 1135. 452 pagine
15,00 euro.