Due proposte storiche di Beat edizioni

Articolo di: 
Elena Romanello
Luci

Il romanzo storico risulta essere ancora oggi uno dei generi più amati dal pubblico, un genere che sa periodicamente rinascere dalle sue ceneri, con nuove tematiche, nuove epoche da esplorare, nuove storie. La Beat edizioni presenta nel suo catalogo due romanzi storici molto diversi tra di loro ma emblematici dell’interesse che suscita il genere, Le luci bianche di Parigi e Le navi dei Vichinghi.

Le luci bianche di Parigi (traduzione non letterale dell’originale La louve blanche), della francese Theresa Révay, considerata una delle autrici recenti più interessanti, ricostruisce una pagina del Novecento, tra la Rivoluzione d’ottobre e la Seconda guerra mondiale, attraverso la storia della contessina russa Ksenija, che fugge dal suo Paese in preda ai bolscevichi dopo l’omicidio del padre, per giungere a Parigi dove si fa un nome nella moda, e del suo grande amore per il fotografo tedesco Max, che vede il suo Paese cadere dalle illusioni della Repubblica di Weimar nell’abisso del nazismo

Una storia al femminile romanzesca ma mai banale, che racconta a blocchi narrativi quello che successe in quegli anni, dando molto per scontato e facendo venire voglia di approfondire un’epoca affascinante, ricostruita senza orpelli e stereotipi, con un linguaggio cinematografico e senza cadute di gusto, ricordando pagine poco note, come il ruolo degli imprenditori ebrei in Germania, il lavoro anche qualificato di tante donne, gli animi travolti dalla guerra di Spagna, il collaborazionismo di vari francesi con gli invasori nazisti.

Frans Gunnar Bengtsson, vissuto tra il 1894 e il 1954 in Svezia, saggista e storico, scrisse il romanzo Le navi dei Vichinghi, storia dell’epopea dell’antico popolo nordico, che dominò dall’Irlanda al Mediterraneo e che forse arrivò anche in Nord America. Un libro che fu un best-seller negli anni Quaranta, e che ci catapulta nel X secolo dell’era moderna, ricordando tutti gli archetipi su questo mondo, a cominciare dalle celeberrime navi a forma di drago, e raccontando la storia di un personaggio a metà strada tra storia e leggenda, Orm il Rosso, unitosi suo malgrado ai Vichinghi dalla natia Danimarca, e protagonista di incredibili avventure, tra la Spagna dei Mori e l’Irlanda dei monaci cristiani. 

Un libro da leggere per chi ha amato e ama il serial Vikings, ultimo tributo a questo mondo feroce e arcano, capace di appassionare di nuovo, sull’onda dell’interesse suscitato da alcuni anni dalle civiltà altre d’Europa, in primis i Celti, popoli avventurosi, nomadi, guerrieri e capaci di creare immaginari alla base in buona parte del moderno genere fantasy

Tra romanticismo e avventura, storia dell’ultimo secolo e storia remota, entrambi i libri presentano due approcci alla Storia e a come romanzarla, diversi ma entrambi validi, tra amori che fanno sognare e avventure ai confini del mondo.

Pubblicato in: 
GN43 Anno VI 8 ottobre 2014
Scheda
Titolo completo: 

Theresa Révay, Le luci bianche di Parigi, Milano, Beat edizioni, 2014.

Frans Gunnar Bengtsson, Le navi dei VichinghiMilano, Beat edizioni, 2014