Editoriale. Vaccino sine qua non

Articolo di: 
Livia Bidoli
Dottor Giuseppe Barbaro

In due anni di emergenza sanitaria la prima preoccupazione di qualsiasi governo in carica è stata quella di "controllare" che sanitari e gente comune si fossero sottoposti a un vaccino anti covid-19, che per i trattamenti a M-RNA si chiama più correttamente "terapia genica", piuttosto che quella di curarli. Come mai? E come mai si continuano a sospendere sanitari e medici di grosso calibro e di indubitabile eccellenza sulla scia di "delazioni" da parte di colleghi sicuramente poco preparati e ancor meno competenti che piuttosto dovrebbero ringraziarli per aver studiato tutte quelle reazioni avverse innegabili ed a onta di quell'articolo 58 del codice deontologico dell'Ordine dei Medici che continuativamente infrangono?

Dopo il Dottor Giovanni Frajese, il Dottor Stramezzi, il Dottor Pagano, che con le loro sospensioni da parte dell'Ordine dei Medici suffragano che è in campo un'Inquisizione sanitaria su chi cura alla stregua della caccia alla streghe medievale o del maccartismo degli anni '50, un esimio cardiologo viceprimario del Policlinico Umberto I di Roma, il Dottor Giuseppe Barbaro, consulente Cardiologo Interdipartimentale dell'emergenza del primo ospedale di Roma, va sotto processo a Via Giovanni Battista de Rossi 9 il prossimo 9 giugno alle 17, presso l'Ordine dei Medici di Roma, dove è attesa una manifestazione di protesta.

La "colpa di curare" o di rispettare il "diritto alla precauzione" per il paziente era ancora da attestare come viatico per un supposto dolo: l'aver quindi ordinato degli esami e delle visite specialistiche, come fa qualsiasi medico premuroso verso il proprio paziente, è diventato un crimine di stato, invece che una stelletta all'onore ed alla competenza.

A riprova che molti medici coerenti stiano staccando la spina a questa profonda incoerenza etica e inosservanza deontolgica, interviene il Presidente dell’Albo degli Odontoaitri di La Spezia, il dottor Sandro Sanvenero in un'intervista a Byoblu:

"Non avallerò più provvedimenti di sospensione per i medici renitenti alla vaccinazione oppure "guariti" dalla malattia covid-19 cui si chiede di vaccinarsi" (con correlato rischio di reazione avversa per un eccessivo numero di anticorpi come è successo al sottoufficiale Paternò, morto dopo l'ultima vaccinazione seguita alla guarigione). Continua Sanvenero, spiegando la motivazione: "La vaccinazione non mantiene gli obbiettivi che la normativa emergenziale aveva posto, poiché (indipendentemente dal numero di dosi ripetute) non permette di bloccare né la diffusione né la trasmissione dell’infezione." In pratica, un vaccino che non immunizza: al contrario, come dichiara il Dottor Giovanni Frajese, ha un effetto negativo sull'immunizzazione, come mostrano gli studi di Lancet e Nature riportati da RadioRadio: "chi si è vaccinato è meno coperto dei non vaccinati".

La colpa quindi è, in primis, di curare, come il Dottor Stramezzi, ed il Dottor Favero, costretti alla quiescienza dalla sospensione, come riporta la ULSS2 di Marca Trevigiana, e come sottoscrivono La Verità e Paragone: un medico, Stramezzi, che ha salvato 6000 pazienti. Che sia perchè licenziano quelli bravi che la sanità è al collasso, oltrechè per i tagli? Stramezzi, a La Verità, riporta: "Avremmo potuto salvare il 75% dei pazienti, se solo li avessimo potuti curare."

Il Dottor Barbaro invece, si è "permesso", senza richiedere prima l'avallo dei suoi delatori, di prescrivere analisi nel caso di pazienti già con una storia allergica o di problematiche cardiovascolari che li avrebbero potuti mettere a rischio, come la paziente che ha avuto uno shock anafilattico durante un prick test per i PEG, e che quindi avrebbe rischiato la morte con il vaccino. Il Dottor Barbaro commenta la delazione da tempi bui, emblema riconoscibile di tutti i regimi totalitari:

"La mia vera colpa è che non mi sono lasciato condizionare, seguendo l'obbligo del medico di informare il paziente che sta per sottoporsi ad un farmaco di natura sperimentale. La medicina è empirica, non dogmatica, altrimenti diventeremo tutti dei burocrati dipendenti dalle circolari ministeriali, da cui a sua volta dipenderà il paziente con la sua vita. Il rischio cardiologico dell'indice di Goldman, rispetto a questi vaccini deve essere valutato e le mie esenzioni - che sono "indicazioni" da parte dello specialista dietro approfondita valutazione - hanno un carattere di precauzione vista la grossa casistica "invisibile" sul mainstream ma molto presente nella realtà, corroborata altresì dall'Associazione Danni Collateraliche conta 400.000 iscritti. Tra questi "invisibili" danneggiati dal vaccino anticovid-19 il numero di giovani è altissimo: è del tutto evidente che i medici sono del tutto inconsapevoli ed indottrinati, tanto che è addirittura sconsigliata un'analisi post-vaccino. Questo vaccino non è per tutti: in 5 mesi ho contato 13 casi di pericardite post-vaccino. Le analisi "precauzionali" che mi vengono contestate sono quelle delle piastrine, addirittura un semplice seriologico quantitativo per verificare un'eventuale immunità naturale, che forse avrebbe potuto salvare il sottoufficiale Paternò. Siamo arrivati addirittura a non seguire lalegge dello stato sui vaccini del 2017, che esonera dal vaccino chi ha acquisito l'immunità naturale."

Intanto, Ippocrate.org, che ha curato 70.000 pazienti in tutto il mondo anche a distanza, apre i suoi ambulatori a Milano il 13 giugno prossimo, e ne seguiranno altri.

Il prossimo 29 novembre la Corte Costituzionale deciderà in modo definitivo sull'obbligo vaccinale, se legittimo oppure no, ai sanitari – ci avverte l'Avvocato Marco Mori, ed in quel caso si prevede una manifestazione unitaria a Roma, con tutte le forze che in questi due anni hanno formulato il dissenso ad una retorica ed una narrativa unica, del tutto antiscientifica.

Questi vaccini contro la malattia covid-19 e non contro il virus SARS-COV-2 sono i primi vaccini "sine qua non": ovvero, non devono garantire immunità, non bisogna indagare nè su di loro nè sui conflitti di interesse che ingenerano, o meglio che li hanno generati; tantomeno sugli "effetti collaterali". I vaccini anti covid-19 sono la "conditio sine qua non" per vivere, un marchio irrefutabile di appartenenza, per il cui rifiuto si rischia il posto di lavoro, la vita sociale, la condizione stessa di esseri umani.

Pubblicato in: 
GN31 Anno XIV 4 giugno 2022
Scheda
Titolo completo: 

Ordine dei Medici

Articolo 58 – Rapporti tra colleghi.

Il medico impronta il rapporto con i colleghi ai principi di solidarietà e collaborazione e al reciproco rispetto delle competenze tecniche, funzionali ed economiche, nonché delle correlate autonomie e responsabilità. Il medico affronta eventuali contrasti con i colleghi nel rispetto reciproco e salvaguarda il migliore interesse della persona assistita, ove coinvolta. Il medico assiste i colleghi prevedendo solo il ristoro delle spese. Il medico, in caso di errore professionale di un collega, evita comportamenti denigratori e colpevolizzanti.

Articolo 4 - Libertà e indipendenza della professione

L'esercizio della medicina è fondato sulla libertà e sull'indipendenza della professione.

Manifestazione per il Dottor Giuseppe Barbaro

Il prossimo 9 giugno alle 17, presso l'Ordine dei Medici di Roma

Via Giovanni Battista de Rossi 9