Favola di e con Filippo Timi al Quirino. L'esilarante infelicità umana

Articolo di: 
Giuseppe Talarico
Filippo Timi

Alla fine dello spettacolo Favola di Filippo Timi, autore e regista di questo allestimento scenico in programmazione al Teatro Quirino di Roma dal 22 novembre al 4 dicembre 2011, uno dei migliori attori ed intellettuali della scena culturale Italiana, è riaffiorata nella mia mente la celeberrima frase che apre Anna Karenina di Lev Tolstoj: “Tutte le famiglie felici si assomigliano, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo”.

In questo spettacolo di Filippo Timi viene rappresentata la condizione esistenziale di due donne, Mrs Fairytale (Favola in italiano), interpretata splendidamente dallo stesso Timi, e Mrs. Emerald, ruolo affidato  a Lucia Mascino, che sembrano avere una vita serena e priva di preoccupazioni. La scenografia riproduce in modo realistico, con un gioco di luci che è raro vedere sulla scena teatrale italiana, una camera di una casa di persone che vivono in condizioni di agiatezza.

Mrs. Fairytale ascolta nella sua casa la musica e le canzoni intrise di dolcezza e romanticismo, che collocano la vicenda negli anni del benessere raggiunto in occidente dopo la guerra (anni '50), periodo nel quale l’industria cinematografica americana plasmò con i suoi film l’immaginario collettivo del mondo. Mrs Fairytale dichiara di essere una donna felice e fortunata e, poiché si avvicina il Natale, pensa ai regali che dovrà fare alle persone con cui divide la sua vita: il marito e la sua amica Mrs. Emerald. Sulla scena irrompe la sua amica Mrs Emerald che le ricorda, spezzando l’incantesimo onirico in cui vive illusoriamente imprigionata, che il marito Sem le ha usato violenza in molte circostanze, percuotendola senza ragione, e che le ha ucciso il piccolo cane, che Mrs Fairytale ha fatto imbalsamare e con cui si confida da sola in lunghi soliloqui.

Mrs Emerald, che nello spettacolo pare incarnare il principio di realtà contro il mondo dei sogni di Mrs Fairytale, confessa alla sua amica che, per rendere sopportabile l’esistenza, lei si è abituata ad associare un colore ad ogni giorno della settimana. Incalzata da Mrs Fairytale e dalle sue osservazioni, anche Mrs Emerald è costretta a riconoscere che il rapporto affettivo con suo marito ha perduto l’originaria intensità e non è più felice come un tempo.

Nello spettacolo vi sono altre situazioni molto esilaranti, che scatenano il riso del pubblico, il cui protagonista è Luca Pignagnoli che interpreta, a seconda dei casi, il ruolo di Ted, un ragazzo con evidenti problemi, e quello di Tim, amante della musica rock, e quello di Gleen Stewart, che come idraulico si reca nella casa di Mrs Fairytale.

Non mancano i riferimenti poetici allo scorrere inesorabile del tempo, che cancella la bellezza dal viso delle donne e tutto riduce in polvere. A questo proposito, tra i diversi momenti che separano le varie fasi della rappresentazione teatrale, sullo schermo del palcoscenico vengono proiettati gli spot pubblicitari che reclamizzano i prodotti cosmetici, come se questi consentissero alle donne di mantenere inalterata la propria bellezza fisica. Questa combinazione tra la parte recitata e le immagini,  è rivolta a descrivere l'illusione ingannevole che la civiltà dei consumi è capace di generare nelle persone in un sistema capitalistico come il nostro, evocando la critica di Marcuse e della scuola di Francoforte alla civiltà alienante dei consumi di massa. 

Nella prima parte dello spettacolo si accenna all'invasione degli Ufo, che in America ironicamente Orson Welles aveva ridicolizzato alla radio con un loro finto arrivo nel 1938 a cui gli americani in massa avevano creduto. Le due protagoniste, nella seconda parte della rappresentazione, appaiono disperate ed infelici, poiché per diverse ragioni non sono amate dai rispettivi mariti. Mrs Faiyritale, malgrado aspetti un bambino, confessa alla madre, durante una conversazione telefonica, di avere paura di metterlo al mondo, poiché il fondamento della realtà è la menzogna ed il mondo è dominato dalla cattiveria e dal male. Per questo medita il suicido e nel secondo atto compare in scena con la pistola puntata alla tempia.

In questa parte dello spettacolo avviene un rovesciamento dei ruoli che sorprende e colpisce lo spettatore. Le due amiche diventano amanti e decidono di liberarsi dai rispettivi mariti, infedeli ed incapaci di amare. Addirittura Mrs Fairytiale cambia identità di genere e diviene uomo, pur essendo incinta. Questa è una parte cruciale dello spettacolo. Forse Timi con questa scena inverosimile ha voluto sottolineare come i ruoli e le identità di genere, nella società, non sono sempre così netti e definiti come appaiono in superficie.

In un monologo ispirato, evocando il personaggio di Masa nelle Tre Sorelle di Cechov, Mrs Emerald confessa di provare nei pomeriggi di sabato un dolore indicibile dovuto al peso dell'esistenza, che paragona, con una felice immagine poetica, ad un abisso profondo e sconfinato.

Nella parte finale dello spettacolo Mrs Fairytale uccide suo marito e si prepara a fuggire dalla sua casa, divenuta un luogo di reclusione e sofferenza, verso una nuova vita libera e indipendente. I due personaggi non potranno realizzare il loro sogno, poiché saranno inceneriti dai raggi scagliati contro di loro dagli ufo, entità metafisiche che ostacolano i sogni delle persone. Dal cielo, adagiata sopra una stella, posta e collocata fuori dal tempo e dal dolore umano, Mrs Fairytale indirizza un saluto alle persone che l’hanno amata davvero. Un indimenticabile finale per uno spettacolo dal sapore onirico quanto amaro: ottima la regia e le interpretazioni.

Pubblicato in: 
GN4 28 novembre 2011
Scheda
Titolo completo: 

Teatro Quirino - Roma
22 Novembre - 4 Dicembre 2011
Teatro Franco Parenti
Filippo Timi

FAVOLA
C'era una volta una bambina, e dico c'era perché ora non c'è più
di e con Filippo Timi
e con Lucia Mascino e Luca Pignagnoli
DURATA SPETTACOLO
I ATTO 60' intervallo 15' II ATTO 60'