Filarmonica Romana. Piero Calamandrei, la Libertà è come l'aria..

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Bivigliano 5 aprile 1940

Lo scorso 8 maggio la Stagione dell'Accademia Filarmonica Romana ha presentato al Teatro Olimpico il concerto multimediale L'Aria della Libertà. L'Italia di Piero Calamandrei. Il progetto dello spettacolo è nato da un album fotografico, ora conservato nella biblioteca civica di Montepulciano, in cui sono raccolte le fotografie delle gite, che dal 1935 fino allo scoppio della guerra, Piero Calamandrei ha effettuato con gli amici con cui condivideva le idee antifasciste. Tra gli amici, non sempre gli stessi ma in formazione variabile ci furono alcuni tra i più grandi intellettuali e antifascisti italiani: Luigi Russo, Pietro Pancrazi, Nello Rosselli, Alessandro Levi, Manara Valgimigli, Guido Calogero, Attilio Momigliano, Ugo Enrico Paoli, talvolta Benedetto Croce, Adolfo Omodeo, Franco Antonicelli e Leone Ginzburg.

Perché queste gite in giro per i borghi e le città dell'Italia centrale ? La risposta è negli scritti di Calamandrei, il diario iniziato il 1 aprile 1939, le lettere coeve agli avvenimenti, ma anche interventi successivi alla guerra, come nella prolusione alla riapertura dell'Università di Firenze il 15 settembre 1944: "Negli anni pesanti e grigi nei quali si sentiva avvicinarsi la catastrofe, facevo parte di un gruppo di amici che, non potendo sopportare l’afa morale delle città piene di falso tripudio e di funebri adunate coatte, fuggivano ogni domenica a respirare su per i monti l’aria della libertà, e consolarsi coll’amicizia, a ricercare in questi profili di orizzonti familiari il vero volto della patria." Da qui l'idea del giornalista Nino Criscenti che ha coinvolto nella scrittura del testo Tomaso Montanari, storico dell'arte, che ha prestato la sua voce appassionata per far rivivere quelle istantanee raccontando i protagonisti: uomini e luoghi. La narrazione è stata accompagnata come un contrappunto dai filmati dell'Istituto Luce che ricordavano appunto il " le città piene di falso tripudio e di funebri adunate coatte" e dalle musiche di Alfredo Casella, Mario Castelnuovo-Tedesco, Paul Hindemith, Olivier Messiaen, Dmitrij Šostakovič, Igor Stravinskij scritte tra gli anni '20 e '40 del secolo ed eseguite da Luca Cipriano, clarinetto, Francesco Peverini, violino, Valeriano Taddeo, violoncello, Marco Scolastra, pianoforte.

L'album fotografico di Calamandrei è poco conosciuto ma quelle immagini e gli scritti che le commentano e ricordano i dialoghi dei protagonisti, uniti dall'antifascismo con idee anche molto diverse, anticipano i contenuti della nostra Costituzione in particolare dell'articolo 9: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione." I luoghi sono diversi e furono scelti : “non per estetismi turistici ma col desiderio di ritrovare, in quelle testimonianze, una tradizione di civiltà, della quale ciascuno di noi durante la settimana, aveva creduto, nei momenti di maggior scoramento, di avere smarrito il senso"."In ognuna delle nostre gite ci attraevano le tracce di una presenza umana: a Bolgheri i cipressi del Carducci, a Certaldo la casa di Boccaccio, a Dianella la tomba del Fucini, a Monterchi, a scoprire la Maestà della Madonna del parto esiliata nel piccolo cimitero, alla chiesa di Polenta, in cerca di Francesca; e alle necropoli di Populonia, di Sovana, di Norchia, di Bieda, in cerca dei padri Etruschi. Per molti anni, dal 1935 fino alla guerra le nostre passeggiate domenicali ci dettero l'illusione di un ritorno per qualche ora dalle barbarie alla civiltà...".

Ci furono anche le pievi,le abbazie di Camaldoli e Vallombrosa e, su suggerimento di Benedetto Croce, nella gita a Larderello fu fatta una deviazione a Pomarance, dove nella pieve di San Giovanni Battista c'è un epitaffio che ricorda Michele Marullo, poeta greco fuggito da Costantinopoli presa dai Turchi e morto affogato nel fiume Cecina. Non fu una deviazione da erudito ma dettata da un'affinità spirituale, perché Marullo scrisse a all'amico Pico della Mirandola che era dilaniato dal senso di colpa per essere fuggito e non essere rimasto in patria a difenderla. C'è il ricordo straziante di Nello Rosselli, a cui fu troppo facilmente concesso il passaporto per raggiungere il fratello a Parigi, come ricorda Calamandrei nella lettera alla vedova; entrambi i Rosselli furono uccisi a  Bagnoles-de-l'Orne. In conclusione è la stessa voce di Calamandrei che si  rivolge a noi con la registrazione del discorso agli studenti, a Milano il 26 gennaio 1955, lamentando che la Costituzione che aveva contribuito a scrivere non fosse stata ancora applicata. La Corte Costituzionale inizierà a lavorare nel 1957 e l'articolo 3, articolo chiave di tutta la Costituzione, secondo Calamandrei, che lo indica come il più importante e impegnativo, non è ancora stato applicato ancora oggi laddove è indicato:
"È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
La voce di Piero Calamandrei è risuonata con tutta la sua passione civile nelle parole che si possono ancora ascoltare su internet "La libertà è come l'aria: ci si accorge quanto vale solo quando comincia a mancare"

 A Nino Criscenti e Tomaso Montanari siamo debitori di una idea e di un testo ricco di passione civile, attuale, di più esortativo in quanto ricorda che il pericolo di una democrazia incompiuta, solamente formale contenuta in quel memorabile discorso è un problema che ci appartiene e la partecipazione attiva alla politica è un dovere, a partire dalla difesa della Costituzione, che è stata appena salvata dal Referendum. Luca Cipriano al  clarinetto, Francesco Peverini al violino, Valeriano Taddeo al violoncello, Marco Scolastra al pianoforte sono stati i bravi interpreti delle musiche che hanno contribuito a ricreare l'atmosfera di quei tempi bui. Tutti sono stati applauditi dal numeroso pubblico presente in sala; uno spettacolo che speriamo giri a lungo per l'Italia, ce n'è bisogno...
 

Pubblicato in: 
GN28 Anno IX 12 maggio 2017
Scheda
Titolo completo: 

STAGIONE 2016-17 ACCADEMIA FILARMONICA ROMANA
ROMA, Teatro Olimpico lunedì 8 maggio 2017 ore 21

L’ARIA DELLA LIBERTÀ
L’Italia di Piero Calamandrei
concerto multimediale
di Nino Criscenti e Tomaso Montanari
con Tomaso Montanari voce narrante
Luca Cipriano clarinetto
Francesco Peverini violino
Valeriano Taddeo violoncello
Marco Scolastra pianoforte

musica di
Paul Hindemith I movimento dal Quartetto per clarinetto, violino violoncello e pianoforte (1938)
Igor Stravinskij Tre pezzi per clarinetto solo (1919)
Olivier Messiaen Lounge àl'Eternité de Jésus per violoncello e pianoforte
da Quatuor pour la fin du temps(1940-1941) scritta nel campo di concentramento di Görlitz
Alfredo Casella Ricercare op.52 n.2 sul nome di B-A-C-H per piano forte (19329
Dmitrij Šostakovič Allegro con brio dal Trio n.2 in mi minore op.67
per violino, violoncello e pianoforte (1944)
Allegro dalla Sonatain re minore op.40 per violoncello e pianoforte (1935)
Paul Hindemith I movimento dal quartetto per clarinetto, violino violoncello e pianoforte (1938)
Dmitrij Šostakovič Largo dal Trio n.2 in mi minore op.67
per violino, violoncello e pianoforte (1944)
Mario Castelnuovo-Tedesco Scherzo dalla Sonata op 128 per clarinetto epianoforte 1945

una coproduzione
Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano
Accademia Filarmonica Romana
Amici della Musica di Foligno
in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà, Biblioteca Archivio “Piero Calamandrei”

Coprodotto da Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte, Accademia Filarmonica Romana, Amici della Musica di Foligno, in collaborazione con l’Istituto Luce Cinecittà e la Biblioteca Archivio “Piero Calamandrei”, lo spettacolo ha avuto una anteprima nazionale l’8 aprile scorso al Teatro Poliziano di Montepulciano è andata in scena anche all’Auditorium San Domenico di Foligno il 7 maggio e andrà poi al Teatro Ariosto di Reggio Emilia il 15 maggio.

http://www.filarmonicaromana.org/