Gonfalone. Ester, la liberatrice di Stradella

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Oratorio del Gonfalone

Lo splendido ciclo di affreschi del cinquecentesco Oratorio del Gonfalone a Roma è stata la magnifica cornice che ha accolto venerdì 17 novembre, l'esecuzione dell'Ester, liberatrice del popolo Ebreo, oratorio in due parti a cinque voci, su testo di Lelio Orsini con musiche di Alessandro Stradella, una composizione che raramente viene eseguita.

Il musicista nacque a Nepi nel 1639 e la sua gaudente e intricata parabola terrena si concluse a Genova dove fu assassinato per mano di un sicario nel 1682. La sua vita avventurosa e romanzesca si prestò alla creazione di storie leggendarie, ma la documentata monografia (Alessandro Stradella (1639-1682): His Life and Music Clarendon Press, Oxford 1994) di Carolyn Gianturco ne ha ristabilito la realtà storica. Alessandro Stradella era di nobile famiglia, questo aspetto, unito alla stima universale per la sua arte, gli permisero di essere un libero professionista, fu un musicista eclettico, a lui sono state attribuite più di trecento composizioni tra cui opere, oratori, cantate, intermezzi, mottetti, madrigali commissionate da importanti istituzioni religiose e famiglie aristocratiche.

Stradella fu un rappresentante emblematico della sperimentazione musicale nel 1600, secolo in cui il Melodramma e l'Oratorio furono creati. A differenza del Melodramma barocco, in cui nei libretti prevalgono l'intreccio e i colpi di scena, i testi degli Oratori sono basati su vicende bibliche o allegorie morali che, generalmente scritti da religiosi, sono un veicolo della propaganda della Controriforma. La trama dell'oratorio, di cui non è certa né la data esatta di esecuzione a Roma, né se ne conosce il luogo preciso e l'occasione, è tratta dall'omonimo libro dell'Antico Testamento in cui si narra di come Ester scelta come sposa da Assuero, re di Persia, che ignora la sua origine ebraica, riesca a salvare il suo popolo dallo sterminio deciso da Aman potente ministro, che si vuole vendicare di Mardocheo, che aveva adottato Ester, figlia di suo zio, rimasta orfana, la gioia dello scampato pericolo darà origine alla festa di Purim.

Ester, il cui libretto scritto da Lelio Orsini ne sintetizza efficacemente la vicenda, è un oratorio in lingua italiana che, a differenza di quello in lingua latina non ha l'Historicus ma solo brevi interventi del Testo, a cui è affidato un breve recitativo che spiega l'antefatto nella prima parte e un altro nella seconda che anticipa l'esito positivo della vicenda. Il coro, il popolo Hebreo, ha un ruolo breve, ma di commento alla vicenda, potentemente  drammatico grazie al sapiente uso del contrappunto del compositore. Uno degli aspetti più sorprendenti di Stradella è la capacità di sintesi e la continua ricerca e scelta delle più diverse forme musicali adatte a rendere la situazione teatrale e a tratteggiare psicologicamente i personaggi.

I personaggi sono cinque: La Speranza Celeste è personaggio allegorico, a lei è affidato l'insegnamento che deve essere tratto dalla vicenda, e infatti viene contrapposta al malvagio Aman. Il personaggio di Aman deve aver affascinato Stradella che ne delinea magistralmente la superbia e l'orgoglio che lo condurranno alla morte. Nei due personaggi, gli abbellimenti, presenti nei recitativi e nelle arie, sottolineano il furore del “cattivo” ma anche gli ammonimenti della Speranza Celeste, il confronto ha il suo culmine nel duetto, un vero drammatico duello canoro che chiude la prima parte. I personaggi di Mardocheo e Assuero sono più convenzionali mentre Ester è un personaggio affascinante che sa come sedurre col suo fascino il re,  i vocalizzi evidenziano alcune parole significative e Stradella gli affida l'espressiva aria S'agli occhi tuoi.

Andrea De Carlo ha ben diretto l’Ensemble Stradella Y-Project, e una omogenea compagnia di giovani interpreti: Claudia Di Carlo (Ester), Maria Sardaryan (Speranza celeste), Stefano Guadagnini (Mardocheo), Valentino Mazzuca (Amano), Jean Baptiste Mouret (Assuero), tutti calorosamente applauditi dal folto pubblico presente. Lo Stradella Y-Project è nato per avvicinare giovani cantanti e strumentisti alla musica di Stradella, in quanto il suo linguaggio musicale, che parte dal contrappunto rinascimentale ma poi è proiettato nella sua ricerca verso il futuro, è un efficace strumento didattico. La sperimentazione musicale e vocale tipica dei musicisti del '600  come Stradella è oggetto di interesse anche di musicisti contemporanei come Salvatore Sciarrino che abbiamo notato in sala.

Gli Oratori venivano rappresentati, non solo nei luoghi da cui hanno preso il nome, ma anche nei palazzi dei nobili che li commissionavano, come avvenne per La resurrezione di Händel che fu eseguita a Palazzo Ruspoli. Da studi di documenti è emerso che in entrambe le collocazioni gli Oratori ebbero fastosi apparati scenici e ricchi costumi, spesso lodati dai commentatori dell'epoca; anche in questa occasione l'esecuzione è avvenuta in forma semiscenica con splendidi costumi. In questo caso all'origine c'è un progetto didattico dell'Accademia di Belle Arti di Roma a cura della Prof.ssa Isabella Chiappara Soria che insegna Storia della Moda 1 e del Prof.Francesco Zito insegnante di Scenografia e Costume per il teatro, i costumi sono stati realizzati dalle brave allieve del biennio di Specializzazione.

Fonte di ispirazione per i costumi è stato l'Oriente dove fin da Tintoretto fu ambientata la storia di Ester, che ricorre spesso nella pittura. Assuero ha una veste da sultano, Aman da Pascià, mentre Mardocheo ha costume tradizionale degli Ebrei. Il seducente costume di Ester, che mette in evidenza le forme femminili ha come modello un ritratto in veste alla turca di Mrs Thomas Palmer di J. Higmore, secondo la moda dell'epoca di indossare vesti di questo genere (fine XVII sec). Per la Speranza Celeste, personaggio allegorico, è stato scelto un costume eroico con tunica e lorica, ripreso dal ritratto di Madame Langley di P. Mignard (1600). Questo spettacolo è in coproduzione del Conservatorio A. Casella de L’Aquila, Centro di Musica Antica della Pietà dei Turchini di Napoli, Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, Accademia d’Arte Lirica di Osimo, Festival Internazionale Alessandro Stradella di Nepi, Festival Grandezze & Meraviglie di Modena, Società di Concerti Barattelli di L’Aquila, e l'Accademia di Belle Arti di Roma,dell'Oratorio del Gonfalone di Roma.

Pubblicato in: 
GN4 Anno IX 25 novembre 2016
Scheda
Titolo completo: 

Roma Venerdì 17 Novembre 2016
Oratorio del Gonfalone
ESTER, LIBERATRICE DEL POPOLO EBREO
Oratorio in due parti a cinque voci e basso continuo
su testo di Lelio Orsini, dal Libro di Ester (Antico Testamento)
Musica di Alessandro Stradella
Prima esecuzione: Roma tra il 1670 ed il 1673

personaggi e interpreti:

Ester Claudia Di Carlo, soprano
Speranza celeste Maria Sardaryan, soprano
Mardocheo Stefano Guadagnini, alto
Aman Valentino Mazzuca, baritono
Assuero Jean Baptiste Mouret, basso

direttore Andrea De Carlo

Ensemble Stradella Y-Project
Anna Maria Gentile viola da gamba
Francesco Sorrentino violoncello
Marco Contessi contrabbasso
Luca Di Berardino tiorba e chitarra barocca
Olena Kurkina tiorba
Lucia Adelaide Di Nicola organo e clavicembalo

Costumi:

Ricerca figurativa e progettazione - Isabella Chiappara Soria

Consulenza progettuale   Francesco -Zito
Ester – Federica Carone
Assuero – Ilaria Scullino
Speranza Celeste – isidora Spassitch
Aman – Maria Hurtado
Mardocheo – Valentina Di Pucchio
Acconciature, Turbanti – Laura Fantuzzo – Camilla Paolucci

Stradella Y-Project

coproduzione Conservatorio A. Casella de L’Aquila, Centro di Musica Antica della Pietà dei Turchini di Napoli, Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, Accademia d’Arte Lirica di Osimo, Festival Internazionale Alessandro Stradella di Nepi, Festival Grandezze & Meraviglie di Modena, Società di Concerti Barattelli di L’Aquila, Accademia di Belle Arti di Roma, Oratorio del Gonfalone di Roma