Indiana di Mariella Gramaglia. Come essere donne nel sud del mondo

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Indiana

Mariella  Gramaglia è una giornalista, ha diretto il mensile Noi Donne, ha studiato il movimento delle donne e dopo una lunga esperienza politica, sia come parlamentare che come assessore al comune di Roma, ha dato le dimissioni ed è andata in India, per svolgere un lavoro legato ad un progetto cooperazione internazionale, sostenuto dalla CGIL, per la difesa dei diritti delle donne.

In questo libro, piccolo ma denso di informazioni e di agile lettura, la scrittrice illustra vari aspetti della società indiana: dai problemi politici a quelli del fondamentalismo religioso, fino alla realtà quotidiana. Partendo dalla sua esperienza, legata al progetto di alfabetizzazione e formazione delle donne con SEWA e dalla sua esperienza diretta, la Gramaglia non dà un quadro totalizzante anche se fornisce opportune informazioni generali  sui vari aspetti dell’India.

L’aspetto più coinvolgente si trova nella guida ai vari aspetti della realtà, soprattutto femminile, che ha incontrato nella sua esperienza e che, essendo considerata spesso una realtà marginale, viene trascurata dai media. Inizia opportunamente col raccontarci la storia della formazione e organizzazione di SEWA (Self Employed Women’s Association), unico sindacato totalmente al femminile nel mondo  e della sua mitica fondatrice Ela Bhatt.

Fin dall’inizio incontriamo la realtà del lavoro marginale, come quello delle sigaraie o delle raccoglitrici di stracci, che usano per fare coperte e tappeti, e altre attività, che raccontano efficacemente la realtà rurale e degli slum delle città. Descrive la formazione delle donne realizzata da SEWA, il loro diverso modo  di confrontarsi  tra loro e i problemi che devono affrontare. Particolarmente illuminante il ruolo pedagogico svolto per aiutare le donne nella richiesta del microcredito alle banche, o quello svolto dalle levatrici per insegnare e diffondere le necessarie pratiche igieniche alle madri, in modo che le apprendano anche i familiari.

La scrittrice non trascura poi la parte più aperta della società indiana, che è di grande interesse: incontrare Dolly Thakore, l'attrice che ha portato in teatro I monologhi della vagina in hindi, e che parla della sua esperienza personale, insieme alle reazioni di un pubblico molto diverso da noi e con grandi tabù sessuali. 

Particolarmente coinvolgente è la parte dedicata al massacro degli islamici e a Rakesh Sharma, che lo ha documentato fin dall'inizio nel film Final Solution. Un esempio di impegno civile è anche Rahul Dholakia, che  nella pellicola Parzania descrive il dramma dei dispersi. La pellicola è ancora oggi al bando nel Gujarat, stato in cui è avvenuto l'eccidio, e le rare copie in DVD vengono passate di mano in mano come avveniva in URSS, altra forte contraddizione in seno alla democrazia indiana.

Il libro è quindi molto interessante per riflettere sia sui vari aspetti sociali e sugli aspri conflitti del paese, senza la pretesa di fornire verità assolute, cosa che l'autrice sottolinea fin dall'inizio e che rende la lettura del libro scorrevole e godibile.

Pubblicato in: 
GN4 Anno II 18 dicembre 2009
Scheda
Autore: 
Mariella Gramaglia
Titolo completo: 

Indiana
Nel cuore della democrazia più complicata del mondo
Donzelli Editore 2008
Pagine VI - 216, € 16

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