IUC. Atmosfere nordiche con Isserlis e Mustonen

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Steven Isserlis foto Satoshi Aoyagi

Martedì scorso, 16 gennaio, la stagione della IUC - Istituzione Universitaria dei Concerti ha ospitato il concerto di Steven Isserlis, al violoncello, e Olli Mustonen, al pianoforte; il programma ha offerto l'ascolto di brani non consueti nella programmazione dei concerti nella eccellente esecuzione dei due musicisti.

Di Robert Schumann sono stati eseguiti i brani che hanno aperto e chiuso il concerto, in comune hanno l'anno di composizione il 1849, il carattere di Hausmusik ovverosia quella pratica, ancora esistente in Germania, di esecuzioni di dilettanti in casa tra amici, brevi composizioni musicali, non banali ma non di estremo virtuosismo tecnico. Nel 1849 Schumann lasciò Dresda in cui erano in corso i moti rivoluzionari verso la quiete campestre di Kreisha e lì furono composte le due composizioni. Come prima  è stata eseguita 3 Romanzen op. 94,un dono di Natale per Clara, quindi l'ultima ad essere composta mentre si chiudeva il 1849, originariamente lo strumento in dialogo con il pianoforte doveva essere l'oboe ma ad  libitum secondo l'indicazione del compositore lo strumento può essere sostituito dal violino o dal clarinetto o come in questo caso, dal violoncello. La composizione intrisa di sentimento romantico e fantastico è un intenso dialogo ricco di melodie e di variazioni timbriche tra i due strumenti in una forma affine al Lied  si divide in tre movimenti: Nicht schnell (Non veloce) per il primo e il terzo, Einfach, innig (Semplice, intimo) per il secondo. L' atmosfera è malinconica e meditativa nel primo e nel secondo, densa di un sentimento appassionato nel terzo.

I 5 Stücke im Volkston op. 102 furono composti nell'aprile 1849 destinati ad libitum al violoncello o al violino a seconda della disponibilità dei convenuti alla riunione,ma preferibilmente al primo come indica la dedica al violoncellista Grabau di Lipsia. La composizione come altre in Schumann è indicativa della predilezione dell'autore per brevi ma significative miniature e presenta una singolare anticipazione per l'uso, sottinteso nel titolo, di melodie dal carattere popolare, un aspetto che conoscerà grande sviluppo nel corso del XIX secolo nella musica della Mitteleuropa In questa composizione il protagonista è il violoncello, la sua cantabilità elegiaca e nostalgica domina e solo in alcuni momenti si instaura un vero dialogo tra i due strumenti. Il primo è in ritmo di danza un brano allegro ma  il fatto che l'autore abbia scritto "Vanitas vanitatum" ne contraddice lo spirito gaio, la seconda è una dolce ninna nanna, il terzo ha una atmosfera iniziale melanconica che poi si rasserena, il quarto è una ballata mentre l'ultimo si riallaccia al primo per tonalità e carattere espressivo chiudendo il ciclo.

È stato anche eseguito un brano giovanile di Prokof’ev la Ballata in do minore per violoncello e pianoforte op. 15, il musicista non dedicò molte composizioni a questo strumento fino all'incontro con un giovane e talentuoso violoncellista, Mstislav Rostropovič. In questa composizione del 1912 non c'è un dialogo ben equilibrato tra i due strumenti ma c'è una prevalenza del pianoforte, strumento d'elezione del compositore, non è divisa in diversi movimenti e nel discorso musicale si percepiscono gli echi della musica di  Debussy, ma anche i ritmi ossessivi e incalzanti di Igor Stravinskij.

Un altro russo in programma è stato Dmitrij  Kabalevskij (1904 -1987), la Sonata in si bemolle maggiore per violoncello e pianoforte op. 71, in tre movimenti, fu composta nel 1962, nel periodo successivo alla morte di Stalin il cosiddetto “disgelo”. Anche Kabaleskij come Prokof’ev e Šostakovič fu accusato di “formalismo” una accusa che nella Russia di Stalin poteva significare la deportazione in Siberia ma anche peggio. La sua sonata non accoglie gli sperimentalismi delle avanguardie ma si ispira a alla musica di Šostakovič, una grande tensione pervade il brano anche se appaiono anche inserti di dialogo elegiaco eriserva parti di arduo virtuosismo ai due strumenti all'interno del loro intenso dialogo.

Olli Mustonen è anche un compositore molto apprezzato e in programma c'era la sua Sonata per violoncello e pianoforte ( 2006), in prima esecuzione romana. In quattro movimenti fu dedicata a Heinrich Schiff con cui Mustonen ha collaborato per più di vent'anni. Il primo movimento, Misterioso, il più lungo, presenta brevi frammenti musicali con pause che immergono in un clima di inquietudine e di attesa. L'Andantino è più melodico, diversamente il Precipitato è basato sul ritmo ed è esaltato dal febbrile virtuosismo del violoncello mentre mentre l'ultimo Con visione ripropone intersecate tra loro le caratteristiche dei precedenti movimenti. Steven Isserlis riesce a trarre dal suo violoncello una varietà stupefacente di suoni da quelli dolci, vellutati a quelli più aspri, anche Olli Mustonen di cui è stata molto apprezzata la composizione, ha dato una valida prova di sé, l'armoniosa intesa fra i due musicisti è stata un altro elemento di successo della loro performance molto applaudita dal pubblico presente che ha ottenuto un brevissimo ma sognante bis, un Valzer di Sibelius.  

Pubblicato in: 
GN11 Anno X 23 gennaio 2018
Scheda
Titolo completo: 

IUC - Istituzione Universitaria dei Concerti
16/01/2018 ore 20:30
Steven Isserlis violoncello
Olli Mustonen pianoforte
 
Schumann 3 Romanzen op. 94
Kabalevskij Sonata in si bemolle maggiore per violoncello e pianoforte op. 71
Prokof’ev Ballata in do minore per violoncello e pianoforte op. 15
Mustonen Sonata per violoncello e pianoforte*
Schumann 5 Stücke im Volkston op. 102
 
* prima esecuzione romana