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Dopo aver raccontato il mondo fuori dal tempo delle Terre Emerse, Licia Troisi torna in libreria con una nuova storia, ambientata in una Roma di borgata realistica e poco idealizzata, dove il fantastico irrompe nella vita di tutti i giorni di Pandora detta Pam, ragazza un po’ alternativa, appassionata tra le altre cose di heavy metal e per questo discriminata dai suoi coetanei, che in seguito ad uno stupido scherzo ad una festa a cui è andata, libera da uno scrigno alcuni demoni, diventando lei stessa invisibile.

Durante le peripezie in questa Roma inedita e molto interessante, Pam incontrerà Samaele detto Sam, una delle altre persone possedute dai demoni, che uccide con il tocco della mano, anche lui un outsider, e insieme a lui andrà alla ricerca di una soluzione, scontrandosi con altre forze, incontrando alleati e scoprendo che gli avversari possono avere vari volti.
Pandora, primo di una serie progettata di sei volumi, immerge in un intreccio tra l’urban fantasy (senza vampirotti luccicanti e altre amenità) e l’horror, con richiami ai miti greci e egizi, a cominciare dal nome di Pandora, donna che scatenò il male nel mondo suo malgrado, proprio come fa la giovane Pam.

Nei precedenti romanzi di Licia Troisi, le sue protagoniste erano giovani guerriere a volte loro malgrado, altre volte per unica scelta e aspirazione: anche Pam ha qualche caratteristica in comune con le sue sorelle di penna, ma soprattutto rappresenta in pieno una ragazza con interessi insoliti in un mondo omologato, tema molto attuale, senz’altro sentito dalla stessa Troisi sulla sua pelle nell’adolescenza e presente nella vita di tante sue lettrici. Stesso discorso per Sam, anche lui outsider e diverso dalle aspettative comuni, e comunque nelle pagine del libro si parla anche di vite perdute per strada, di degrado delle periferie, di cervelli in fuga o in difficoltà nel nostro Paese.

Tutti argomenti attuali e molto realistici, per testimoniare che il genere fantastico in tutte le sue accezioni non è una mera evasione dalla realtà come dicono i suoi detrattori, ma un modo per parlare di problemi in tutte le loro sfaccettature usando la metafora dell’irreale e del fantasioso.

Tra richiami all’attualità e alla vita di oggi, reminescenze di miti e anche dei manga che tanto piacciono all’autrice e a molti suoi lettori e lettrici, Pandora si dimostra una lettura agile e avvincente, sia per un pubblico adolescenziale, che si è scoperto forte lettore proprio grazie al fantasy e dintorni, sia anche per chi ha qualche anno in più e magari coglie riferimenti e tematiche su argomenti che ha provato sulla sua pelle o ha visto intorno a sé. In attesa dei prossimi capitoli e di nuove evoluzioni per questi portatori loro malgrado di poteri sovrumani con qualche super problema.