Il “Magnifico Cratere” al Quirinale. Uno stupefacente restauro

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Magnifico Cratere

"L’Italia e il restauro del magnifico Cratere. Capolavori del Museo Nazionale di Belgrado" è la mostra ospitata al Quirinale nelle Sale delle Bandiere  dall'11 dicembre 2010 al 6 febbraio 2011 che  può essere visitata gratuitamente.

Durante l'anteprima stampa, Louis Godart - Consigliere per la Conservazione del Patrimonio Artistico della Presidenza della Repubblica Italiana e curatore della mostra – ha illustrato le circostanze che hanno consentito l'esposizione sottolineando principalmente due aspetti. Il primo derivante dalle positive relazioni culturali attive da tempo tra l’Italia e la Serbia che hanno permesso, nel 2007, l'organizzazione della mostra “Balkani. Antiche civiltà tra il Danubio e l’Adriatico”, allestita presso il Museo Archeologico Nazionale di Adria grazie alla direzione del Museo Nazionale di Belgrado e al supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

Il Magnifico Cratere, grande vaso bronzeo databile tra la fine del VI e l'inizio del V secolo a.C. e pezzo di grande importanza della collezione greca del Museo Nazionale di Belgrado, necessitava, dopo vari anni dal primo restauro, di una manutenzione urgente per l'esposizione e poi successivamente di un restauro. Godart ha sottolineato il secondo aspetto di importanza fondamentale in questo momento drammatico per i Beni Archeologici evidenziato dai recenti crolli a Pompei: l'eccellenza dei restauratori italiani chiamati sempre dall'UNESCO per la loro indiscutibile competenza.

La questione posta da Godart è di importanza cruciale, come si è potuto constatare quando è stata posta da Livia Bidoli la domanda su come fosse stato remunerato il lavoro delle restauratrici Marina Angelini, Olimpia Colacicchi e della coordinatrice Giovanna Bandini. La risposta di Pasquale Cascella - Consigliere Stampa e Comunicazione della Presidenza della. Repubblica Italiana – è stata che il restauro è stato svolto nell’ambito del lavoro della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma.

Il lavoro prestato dalle due restauratrici italiane e della coordinatrice Bandini per il restauro del Cratere non è stato pagato a parte bensì ha fatto parte del lavoro ordinario senza essere conteggiato negli straordinari, visto che spesso esulava dagli orari di lavoro ministeriali - altrimenti il tempo sarebbe stato insufficiente a completarlo come conferma la Bandini -. Sostanzialmente è stata la "passione" a convincerle a lavorare esulando dalla remunerazione propria che gli sarebbe dovuta invece spettare. Dovendolo conciliare con i compiti legati alla loro funzione, il restauro de  “Il Magnifico Cratere” dal 2007 è stato completato nel 2010. Giovanna Bandini ha precisato che la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma (Roma e Ostia antica) 1° Sezione, comprende oltre a lei che la dirige: 2 esperti per ceramica e vetro, 3 per metalli e armi antiche, 1 per glittica e oreficeria, 4 per i mosaici, 4 per i manufatti lapidei e 2 per unità mobile di pronto intervento in caso di accidentali rinvenimenti. La 2° Sezione invece ha un dirigente e 4 esperti per affreschi e stucchi. Una ventina di persone per l'intero patrimonio di Roma ed Ostia Antica.

E' chiaro che il numero delle persone che si occupano della più vasta area archeologica non solo italiana ma mondiale è veramente esiguoi; a questo si aggiunge che i concorsi sono bloccati dal 1987. Lo Stato italiano strapaga i manager pubblici – dopo che la legge Bassanini li ha equiparati ai privati – indipendentemente dai risultati ottenuti, tollera che i pubblici dipendenti – deputati e senatori compresi - cumulino incarichi e quindi stipendi e ci si chiede come possano svolgerli tutti ad un livello elevato di impegno ed adeguate capacità

Lo stesso Stato non remunera neanche gli straordinari, attualmente proibiti, e non riconosce a chi lavora con competenza e passione quella professionalità che invece è rispettata in tutto il mondo; come possiamo meravigliarci dunque dei disastri occorsi a Pompei? Meraviglia invece che alcuni giornalisti abbiano applaudito quando è stato detto che le restauratrici lo hanno fatto per passione; forse lavorano gratis per i loro giornali?

Torniamo ora al cratere, Godart ha evidenziato come l'accurato studio svolto - circa tre anni di lavori condotti - dalla Soprintendenza romana insieme ai tecnici del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma e di Pisa, dell’Università “La Sapienza”, Dipartimento di Scienze della Terra e Dipartimento di Chimica, dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro del MIBAC e la collaborazione dello Staff scientifico serbo - ai fini del restauro del manufatto, di sicura realizzazione greca, abbia evidenziato dall'analisi delle terre di fusione la provenienza dall'isola di Egina, un indizio molto importante per capire i rapporti tra il mondo greco arcaico e l'intera area balcanica.

Si pensa che questa zona dei Balcani sia stata percorsa dai Greci in quanto sulla strada verso il Baltico, luogo di provenienza dell'ambra, che è stata trovata anche nelle tombe. Un gigantesco cratere della capienza di 1100 litri di fattura simile a quello esposto  è stato rinvenuto a Vix (Borgogna) lungo la via che portava alla Cornovaglia dove i Greci trovavano lo stagno, elemento indispensabile insieme al rame per realizzare il bronzo. "Il Magnifico Cratere’ fu ritrovato a Trebenište, nei pressi di Ocrida - area balcanica centro-meridionale -, da una missione archeologica jugoslava nel 1932 e testimonia l'altissimo  livello dell'abilità greca arcaica nella lavorazione dei metalli.

Oltre al cratere il concomitante rinvenimento del suo treppiede - unico esemplare ritrovato - e la raffinata decorazione di entrambi con elementi geometrici, vegetali, animali e fantastici - gorgoni, cavalieri e cavalli in corsa, lepri e cani – ottenuta per fusione ed incisione sono una efficace testimonianza della migliore produzione artistica della Grecia arcaica. A questo si  aggiungono, in mostra, i reperti principali provenienti dalla Tomba 8 di Trebenište, da cui proviene “Il Magnifico Cratere” e anche quelli della Tomba 9 di Trebenište, splendida documentazione delle usanze locali nell'allestimento del corredo funebre.

Sono presenti anche i ritrovamenti del tumulo a carattere funerario e votivo di Novi Pazar che mostrano l’influenza greca sui gusti estetici degli abitanti del luogo e insieme la persistenza dei modelli artistici locali, significativamente rappresentato dai cosiddetti “Cinturoni di Mramorac” - denominati così dall’area geografica di maggior rinvenimento -:  alla mostra sono esposti i più rappresentativi e imponenti. Altri due splendidi crateri bronzei coevi, di manifattura magno-greca, conservati nel Museo Archeologico di Agrigento e nel Museo Archeologico di Santa Maria Capua Vetere  esemplari culturalmente e tecnicamente prossimi, sono affiancati al cratere.

ll catalogo, ben corredato di belle e significative fotografie, contiene saggi del curatore Louis Godart, nonchè di Staša Babic,  Angelo Bottini, Tatjana Cvjeticanin -direttrice del museo di Belgrado-, Giovanni Gentili, Vera Kristic, Aleksandar Palavestra e scritti tecnici, introdotti da Giovanna Bandini, di Marina Angelini, Olimpia Colacicchi, Alessandro Danesi, Marco Ferretti, Silvia Gambarella, Astrik Gorghinian, Giuseppe Guida, Stefano Legnaioli, Gianni Lombardi, Giulia Lorenzetti, Vincenzo Palleschi, Giuseppe Pulitani. 

L’evento è promosso dalla Presidenza della Repubblica Italiana, organizzato da Civita in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e realizzato con il contributo Intesa Sanpaolo, Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione.

Pubblicato in: 
GN32 Anno III 22 dicembre 2010
Scheda
Titolo completo: 

L’Italia e il restauro del Magnifico Cratere. Capolavori del Museo Nazionale di Belgrado
Mostra a  cura di Louis Godart
Roma, Palazzo del Quirinale, Sale delle Bandiere
11 Dicembre 2010 - 6 Febbraio 2011

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Indirizzo: Piazza del Quirinale - Roma
Orario: Dal martedì al sabato 10-13 e 15.30-18.30; domenica 8.30-12; Lunedì chiuso.
Chiuso: 12,19, 25 e 26 dicembre 2010; 1, 2 e 6 gennaio 2011

Promotori Presidenza della Repubblica Italiana
Organizzazione Civita
In collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo

Con il contributo di
Intesa Sanpaolo  
Roma Capitale
Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione
 
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Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica
Civita

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