Spoleto. Successo per Anita di Gilberto Cappelli

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Anita. Chiara Guerra e Alberto Petricca. Foto Niccolò Perini

Il 23 agosto scorso è andata in scena la prima rappresentazione assoluta di un’opera commissionata dallo Sperimentale di Spoleto: Anita di Gilberto Cappelli, su libretto di Raffaella Sintoni e Andrea Cappelli. L’opera, dedicata ad Adriano Guarnieri, amico di una vita del compositore e presidente onorario dello Sperimentale, e diretta da Marco Angius, ha aperto la 78° Stagione Lirica dello Sperimentale di Spoleto e ha riscosso il caloroso consenso del folto pubblico presente al Teatro Caio Melisso.

Nella conferenza stampa di presentazione della sua prima opera lirica Cappelli ha ripercorso i vari passi che, dopo una lunga carriera compositiva, lo hanno portato a scrivere per la prima volta un’opera lirica. Da tempo, ha detto, voleva scrivere un'opera che avesse come soggetto un personaggio femminile contemporaneo, ma poi la scelta era caduta su Ana Maria Ribeiro (1821-1849) più nota come Anita Garibaldi

Nel 2019, infatti, spinto dalla moglie Raffaella, appassionata di storia del Risorgimento, era andato ad assistere alle celebrazioni che si svolgono ogni anno alla Fattoria Guiccioli a Mandriole di Ravenna. La celebrazione era più solenne e articolata in vari eventi in occasione dei 170 anni dalla morte di Anita Garibaldi. Ha spiegato come sia rimasto colpito dall’umanità di questa donna che dedicò con passione la sua vita agli ideali e all’amore. Un altro elemento che lo commosse profondamente fu la stanza dove Anita morì, conservata intatta come era all’epoca, per anni chiusa a chiave e mai più usata, fu anche colpito dalla partecipazione sentita della gente di Romagna legata al ricordo di questa grande donna che si rinnova ogni anno. 

Questa opera è un atto unico per soprano, baritono, coro ed ensemble di 18 strumentisti, articolato in otto scene si apre con un prologo che rievoca l’episodio accaduto dopo la morte di Anita, alcuni giorni dopo una bambina vide fuoriuscire dalla terra un braccio, evento causato dalla frettolosa sepoltura della donna. L’opera evoca in diversi episodi, alcuni ricordi e le emozioni della vita che si è conclusa a cominciare dall’amore a prima vista provato da Garibaldi per Anita. Il secondo episodio è imperniato su Anita, che dopo la battaglia di Curitabanos, in Brasile, credette Giuseppe morto, e la sua ricerca disperata del cadavere, per poi scoprire con gioia che era vivo. Poi la scena di vita familiare a Montevideo nel 1847, quando nacque il terzo figlio di seguito la caduta di Roma e della Repubblica Romana nel 1849, le scene successive sono imperniate sulla fuga, la morte con il coro che conclude l’opera.

Nelle Avvertenze premesse alla partitura Gilberto Cappelli fornisce indicazioni essenziali per l’esecuzione: «Il suono per tutto l’arco della composizione deve essere lacerante, ruvido, rauco, sporco, scuro e violento – precisando che- bisogna suonare e cantare in modo espressivo e poetico.». La  musica è di stampo espressionista, il Prologo cupo e tragico dà il colore a tutta la composizione e, in una tensione incessante e reiterata con forti contrasti dinamici, coinvolge l’ascoltatore nella drammatica atmosfera voluta dal compositore. Anche nella ninna-nanna al terzo figlio appena nato, che Anita e Garibaldi cantano insieme alle voci femminili del coro, l’atmosfera è plumbea perché il testo annuncia al bambino un futuro di lotta insieme al padre. È un’atmosfera tragica in cui le passioni pur nobili e travolgenti sono sconfitte.

Gilberto Cappelli è anche pittore e nel foyer del Teatro Caio Melisso sono state esposte sei sue opere, inoltre sua è anche l’immagine della Stagione Anita e Garibaldi e guardandole  è evidente che è un seguace dell’Espressionismo anche in campo figurativo.

L’acuta regia di Andrea Stanisci ha colto nel segno, non realistica ma evocativa dei ricordi con pochi elementi significativi e le proiezioni che contestualizzavano gli episodi ricordati. La posizione oratoriale del coro con pochi movimenti simbolici è stata un’altra delle felici soluzioni che hanno contribuito a concentrare l’attenzione dello spettatore. Prezioso è stato il contributo di Clelia De Angelis per i costumi, Stanisci le ha chiesto di vestire i coristi come fossero tante Anita e tanti Giuseppe, una idea che ha contribuito alla resa dei contenuti dell’opera. Non da meno è stato il lavoro alle luci di Eva Bruno per rendere con forza la tragicità degli eventi evocati.

L’attenta direzione di Marco Angius ha ben indicato all’Ensemble Calamani del Teatro Lirico Sperimentale come rendere efficacemente il colore plumbeo della vicenda e le precise indicazioni sulla dinamica descritte nelle Avvertenze dall’autore.
Il Coro del Teatro Lirico Sperimentale è stato un buon interprete delle intenzioni di Cappelli, che gli ha affidato una parte rilevante, per la maggior parte come un eco lontana dei ricordi ripete alcun frammenti delle frasi dei due protagonisti, .

La tessitura delle voci solistiche è ardua, soprattutto quella di Anita salta dagli acuti ai gravi superando lo spesso volume strumentale, Chiara Guerra si è ben disimpegnata in questo impegnativo compito vocale e ha ben seguito le indicazioni sceniche di Stanisci. Alberto Petricca si è calato efficacemente nel ruolo di Garibaldi sia vocalmente che scenicamente.

La composizione è stata molto coinvolgente soprattutto nella parte strumentale e corale, ma spesso soverchiava quella vocale dei protagonisti, è sicuramente un nostro limite, ma questa tessitura ci sembra anche un ostacolo all’espressione dei sentimenti.

Al termine della rappresentazione festosi applausi hanno accolto l’autore, gli interpreti e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dello spettacolo.

Pubblicato in: 
GN40 Anno XVI 29 agosto 2024
Scheda
Titolo completo: 

Spoleto, Teatro Caio Melisso
Agosto 2024 -  Ven 23 (20.30)

Anita
Opera in un atto
Musica di Gilberto Cappelli
Libretto di Raffaella Sintoni e Andrea Cappelli

Nuovo allestimento del Teatro Lirico Sperimentale
Prima rappresentazione assoluta

Personaggi e interpreti:

Anita Chiara Guerra
Garibaldi Alberto Petricca

Direttore Marco Angius
Regia e scene Andrea Stanisci
Costumi Clelia De Angelis
Luci Eva Bruno

Ensemble Calamani del Teatro Lirico Sperimentale
Coro e tecnici del Teatro Lirico Sperimentale
Maestro del coro Mauro Presazzi
Assistente alla direzione musicale Caterina Centofante