Opera a Caracalla. La trascinante Carmen di "confine" di Valentina Carrasco

Articolo di: 
Livia Bidoli
Carmen a Caracalla

L'Opera di Roma alle Terme di Caracalla prende un profilo inedito con la Carmen di Bizet con la regia di Valentina Carrasco, che fa parte del leggendario gruppo teatrale catalano de La Fura dels Baus: siamo in Messico, al confine con gli Stati Uniti, caldo ambiente di migrazioni dalla povertà all'American Dream (ipotetico). Al baton Jordi Bernàcer mentre le voci ed i corpi, con la tanta attorialità che è presente in questa Carmen, saranno quelli di Veronica Simeoni che era stata protagonista al debutto dello spettacolo nel 2017; Saimir Pirgu darà voce a Don José, Luca Micheletti sarà Escamillo e Mariangela Sicilia Micaëla. Le serate sono state la prima del 15 luglio, la seconda del 23, la terza il 28 e si chiude il 4 agosto.

Una breve sinossi per le origini di Carmen è lecita e dovuta anche, e ci narra di una torrida Andalusia narrata da Georges Bizet nell'opera in quattro atti, dove i caratteri forti degli abitanti si riflettono nella luce accecante dei paesaggi; l'opera è tratta dal racconto omonimo Carmen di Prosper Merimée, del 1845, il cui successivo libretto per il compositore fu opera di Henri Meilhac e Ludovic Halévy. Bizet la compose su commissione dell'Opéra Comique di Parigi dove avvenne la sua prima rappresentazione il 3 marzo del 1875.

La regista catalana Valentina Carrasco, che ha curato questo allestimento - ripreso in questa occasione da Lorenzo Nencini - ha ideato uno spettacolo che ben si snoda tra i due confini di due stati così lontani per cultura e così vicini per territorio. Il primo quadro esplora il confine, dove i messicani sono quasi tutti criminali e prostitute o venditori di cinafrusaglie, Carmen è una di loro e commercia in sigarette di contrabbando e fiori. Sarà un fiore galeotto che le permetterà di conquistare Don José, fidanzato a Micaela (bionda però anche se messicana!), e lo turberà in una discesa verso l'abisso e la morte. Sul palcoscenico due gigantesche corna di toro presagiscono la tragedia e sono simboliche del deserto del Messico, una grande distesa di povertà, di contro al capitalismo in ascesa statunitense, rappresentato dagli agenti di polizia americani che "fermano" il travaso dei migranti.

Nella silhouette di Carmen vediamo rappresentata una donna che si "arrangia" con lavoretti piu' o meno leciti e pratica la danza del ventre la sera nel locale di Lilas Pastia, che in questo caso è un hotel dove si prostituiscono "chicas" (ragazze) come vediamo in alto sui titoli proiettati sui due "faraglioni" di Caracalla. Ed è proprio in questo secondo quadro che vediamo interagire il miglior cantante della serata: Luca Micheletti nella parte del torero Escamillo. Altra voce notevole è la Micaela di Mariangela Sicilia: in particolare nel duetto del terzo atto con Don José, quando comprende che fra lei e Carmen ha vinto quest'ultima il cuore di José, fuggito financo ai suoi impegni lavorativi di guardia di confine. Il mezzosoprano Veronica Simeoni è una Carmen altamente contrubante e dal fisico mozzafiato, perfetta per il ruolo, e che ben si congegna all'agente Saimir Pirgu come Don José, con cui subito intreccia una dialettica seduttiva fortissima. A latere la presenza di una bambina, allegoria dell'infanzia, ma anche memento mori, ci ricorda tanto la bambina horror di Toby Dammit per la regia di Fellini nel film "Tre passi nel delirio" (1968) tratto dai racconti di Poe, in questo caso si riferisce a Never bet the devil your head (Non scommettere mai la testa col diavolo, 1841, il racconto originale). Carmen ha difatti sopravanzato qualsiasi limite, anche di sofferenza: figura divorante e autodistruttiva, un Don Giovanni sadico e bohémien, una "lupa divoratrice" in termini freudiani, che fa coincidere la libertà con il tradimento (la doppia relazione con Don José ed Escamillo) che attraverso la sua ribellione, chiede la morte. Il cast è stato completato, annotiamo le piu' brave, da Anna Pennisi (Mercedes) e Giulia Mazzola (Frasquita); gli altri, Michele Patti (Dancairo), Marcello Nardis (Remendado) e, dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program dell’Opera di Roma, Alessandro Della Morte (Zuniga) e Arturo Espinosa (Morales).erano nella media.

Due episodi li abbiamo trovati particolarmente riusciti: il balletto del Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma con i ballerini in costume da scheletro nelle coreografie di Erika Rombaldoni e Massimiliano Volpini, che hanno ricalcato quello diretto da John Landis nel 1984 per Thriller di Michael Jackson, ed i ballerini, anche se scompaginati, volutamente, erano altamente efficaci. L'ultimo quadro con la festa dei morti messicana è stato straordinario, e qui ci complimentiamo per la scenografia con Samal Blak: trascinante quanto la musica di Carmen, che è scorsa come un fiume in questo allestimento. Quest'ultimo quadro nel quarto ed ultimo atto ha presentato delle bambole enormi con una madonna horror, ed un grande ed alto carro con un toro, Escamillo e Carmen; sulle due colonne di Caracalla erano proiettate altre sagome da festa dei morti, merito va a Peter Van Praiet per video proiezioni, e silhouette di chiese sfilavano insieme agli altri carri e attori e cantanti in costume. estremamente suggestivo quanto kitsch, come qualsiasi vigilia dei morti messicana, ha presentato la morte di Carmen insieme alla decapitazione del toro, simbolicamente coevi.

Grandisssimo spettacolo, Caracalla sold out, ed eccellente prova dell'Orchestra dell’Opera di Roma diretta da Jordi Bernàcer, ben sincronica con il Coro e la Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera, diretti dal Maestro del Coro Roberto Gabbiani.

Pubblicato in: 
GN39 Anno XIV 3 agosto 2022
Scheda
Titolo completo: 

Teatro dell'Opera a Caracalla
Stagione 2021/2022
Carmen
Musica Georges Bizet
Opera in quattro atti
dal romanzo di Prosper Mérimée
Libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy

Prima rappresentazione assoluta
Parigi, Opéra-Comique, 3 marzo 1875

direttore Jordi Bernàcer
regia Valentina Carrasco

MAESTRO DEL CORO ROBERTO GABBIANI
SCENE SAMAL BLAK
COSTUMI LUIS F . CARVALHO
COREOGRAFIA ERIKA ROMBALDONI e MASSIMILIANO VOLPINI
LUCI PETER VAN PRAET

CAST
CARMEN VERONICA SIMEONI
DON JOSÉ SAIMIR PIRGU
ESCAMILLO LUCA MICHELETTI
MICAËLA MARIANGELA SICILIA
FRASQUITA GIULIA MAZZOLA / DANIELA CAPPIELLO 19, 23 luglio
MERCEDES ANNA PENNISI
DANCAIRO MICHELE PATTI
REMENDADO MARCELLO NARDIS
ZUNIGA ALESSANDRO DELLA MORTE*
MORALES ARTURO ESPINOSA*

*dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma

ORCHESTRA, CORO E CORPO DI BALLO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
con la partecipazione della Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera di Roma

Allestimento Teatro dell’Opera di Roma
in lingua originale con sovratitoli in italiano e inglese