Opera di Firenze. Le perle radiose di Bizet

Articolo di: 
Livia Bidoli
Les Pêcheurs de perles

All'Opera di Firenze un'opera di Georges Bizet dalla storia alquanto dinamica: dalla prima il 30 settembre 1863 al Théâtre Lyrique di Parigi, Les Pêcheurs de perles ha avuto alterna fortuna, rimanendo nondimeno uno spartito ricco di radiose perle musicali e liriche, che in questa versione presentata dal 24 al 28 febbraio 2016 nel fortunato allestimento del Teatro Verdi di Trieste del 2007,  con la regia di Fabio Sparvoli e sul podio il giovane e dotato Ryan McAdams (1982), dipinge un ritratto esotico del meraviglioso in note lussureggianti che depongono perle cangianti sulle spiagge dell'Isola di Ceylon.

Con la morbida voce della soprano russa Ekaterina Sadovnikova nella parte di Léila – già ascoltata nella parte di Sophie nel Werther messo in scena a gennaio 2015 all'Opera di Roma – e lo straordinario tenore texano Jesús Garcia nella parte di Nadir, Zurga invece interpretato dal baritono Luca Grassi, raffinato conoscitore della parte, abbiamo un primo cast che si rivela da subito all'altezza della richiesta: notiamo nondimeno Nicola Testé, il basso che interpreta con veemenza Nourabad, il sacerdote.

Quest'opera si apre con le voci del coro, dopo il breve preludio, ed il Coro del Maggio Musicale Fiorentino diretto da Lorenzo Fratini regge il confronto da subito con l'incisione storica di Pierre Dervaux con il Coro e l'Orchestra de l'Opéra-Comique: in questo doppio CD Warner Classics inciso nel 1960 vi sono le splendide voci di Janine Micheau, Nicolai Gedda, Ernest Blanc e Jacques Mars.

Fin dalla prima aria del Coro, Sur la grève en feu, si stabilisce la portata del libretto a cura di Eugène Cormon e Michel Carré che, nonostante criticato da loro stessi, contiene delle preziose arie e duetti, la cui portata poetica è indiscutibile per il testo stesso, leggiamone qualche verso:

Sur la grève en feu
où dort le flot bleu,
nous dressons nos tentes;
Dansez jusqu’au soir,
filles à l’œil noir,
aux tresses flottantes!

(Trad. in it. Di A. Zanardini: Sulle arene d’ôr,/ Dove l’onda muor,/La tribù si pianti!/E vi danzi al sol/Il virgineo stuol,/ Dalle trecce erranti!)

Le scene che ci accolgono, a cura di Giorgio Ricchelli, ci traducono una riva di sabbia perlacea e iridescente che è evidenziata dalle luci di Vinicio Cheli: su questo azzurrato paesaggio osserviamo i costumi orientali delle sacerdotesse a cura di Alessandra Torella che, oltre a damascati bordeaux e ricchi pendagli, si contraddistinguono per l'eburnea carnagione a contrasto, quasi a sottolineare quella verginità che hanno sposato e cui Léila dovrà sottoporsi per diventare sacerdotessa e pregare e proteggere i pescatori di perle dalle insidie del mare.

L'aria che introduce la dimensione mistico-religiosa dei  Pêcheurs è di una caratura che rivela tutte le sfaccettature di un'opera che Bizet ha circonfuso del fascino fiabesco di credi ai confini col meraviglioso: il duetto Nadir-Zurga Au fond du temple saint” apre alla storia dei giorni trascorsi a sognare - “rêves des jours passés” - la donna bellissima che entrambi hanno incontrato e di cui si sono perdutamente innamorati, leggiamone i versi che intona Nadir al principio:

Au fond du temple saint
Paré de fleurs et d’or,
Une femme apparaît!
Je crois la voir encor!

(Trad. in it. Di A. Zanardini: Del tempio al limitar,/Parato a fiori e ad òr, /Una vergine appar.../Mi par vederla ancor!)

Nadir, il prescelto, riconoscerà da lì a poco la “déesse” incontrata in un passato recente nella nuova sacerdotessa, che gli si muove incontro velata ed introdotta dal gran sacerdote Nourabad. L'aria che Nadir canterà “Je crois entendre encore” fa venire i brividi nell'interpretazione di Jesús Garcia, interrotta da scroscianti applausi del pubblico intero, ancor più trasportato che nel precedente duetto.

Il mistero avvolge romanticamente il languore di cui sussultano Nadir e Lèila nella notte fonda del secondo atto e, riconoscendosi reciprocamente, lo approfondiscono conquistati nella lunare percezione sentimentale di essere destinati l'uno all'altra, accanto alla distesa testa di Brahma che quasi li salvaguarda nonostante Nourabad li scopra alla fine. La canzone di Nadir da solo "De mon amie, fleur endormie" di nuovo raccoglie il favore del pubblico, addirittura più del duetto con Ekaterina Sadovnikova "Ton cœur n'a pas compris le mien", che è ben affiatato. Zurga, interpretato da Luca Grassi – che ha registrato una versione per Brilliant al Teatro Verdi di Salerno nel 2012 con Desirée Rancatore e Celso Abelo; Daniel Oren sul podio -, si espone bene da solo con l'aria "O Nadir, tendre ami de mon jeune âge".

Per quanto riguarda la portata della musica del primo successo operistico del ventiquattrenne Georges Bizet, insignito qualche anno prima del Prix de Rome (1857), chiedo di stabilirla attraverso le parole di uno dei pochi che l'ha profondamente apprezzata nell'immediatezza del'ascolto, un compositore come Hector Berlioz, i cui rilievi sono del tutto condivisibili: “La partitura di quest’opera ha ottenuto un autentico successo, contiene un numero considerevole di bei pezzi espressivi, pieni di fuoco e di ricco colorito. Non c’è ouverture, ma un’introduzione cantata e danzata pervasa di verve e brio”. La recensione di  Hector Berlioz ai Pêcheurs de perles è apparsa sul «Journal des Débats» l'8 ottobre 1863, circa una settimana dopo la premiere assoluta dell'opera.

La versione che abbiamo ascoltato all'Opera di Firenze con la rara professionalità dell''Orchestra  del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Ryan McAdams che ha debuttato con loro nel 2010, ci è apparsa sicura e curata nella direzione, particolarmente rispettosa della cangiabilità dei timbri e dei colori della musica che Bizet ha orchestrato per questo variopinto spartito che trae le sue perlacee iridescenze da un tessuto aureo come lo sguardo mistico verso l'Oriente.

Pubblicato in: 
GN17 Anno VIII 3 marzo 2016
Scheda
Titolo completo: 

Opera di Firenze – Maggio Musicale Fiorentino
Stagione 2015-2016
Da mercoledì 24 al 28 febbraio 2016

Recensione riferita al primo cast

Les Pêcheurs de perles
Opera lirica in tre atti
Libretto di Michel Carré e Eugène Cormon
Musica di Georges Bizet
Allestimento del Teatro Verdi di Trieste

Direttore Ryan McAdams
Regia Fabio Sparvoli
Scene Giorgio Ricchelli
Costumi Alessandra Torella
Luci Vinicio Cheli
Maestro del Coro Lorenzo Fratini
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino

Leila Ekaterina Sadovnikova / Laura Giordano (25, 27)
Nadir Jesús Garcia / Jesús León (25, 27)
Zurga Luca Grassi / Stefano Antonucci  (25, 27)
Nourabad Nicolas Testé

Opera di Firenze
Piazzale Vittorio Gui, 1
50144 Firenze