Opera di Roma. Fra Diavolo a fumetti

Articolo di: 
Livia Bidoli
Fra Diavolo in 3D

Dall'8 al 21 ottobre con l'anteprima giovani il 6, è tornata al Costanzi l'opéra comique Fra Diavolo (Fra Diavolo ou l'Hôtellerie de Terracine) di Daniel-François Auber, su libretto di Eugène Scribe. che ha visto la sua prima assoluta a Parigi nel 1830, e che all'Opera di Roma venne ripresa una sola volta nel 1884. Al Teatro dell'Opera di Roma un nuovo allestimento in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo con la regia di Giorgio Barberio Corsetti e le scene in collaborazione con Massimo Troncanetti: la grande novità è che le scene sono state prodotte da una stampante in 3D di dimensioni eccezionali. Sul podio del Costanzi è salito Rory Macdonald al debutto a Roma.

La leggenda del bandito galante è ispirata al librettista  Eugène Scribe da Michele Pezza, nato nel 1771 e che compare nella Storia del Reame di Napoli di Pietro Coletta: Pezza aiutò i Borbone a ristabilirsi nella capitale partenopea ma il gusto per i briganti è tipico dell'Ottocento, si pensi a I Masnadieri di Schiller, l'Hernani di Hugo e lo stesso, da noi conosciutissimo, Conte di Montecristo di Dumas. Il periodo burrascoso degli anni '30 dell'Ottocento favoriva ampiamente la nascita di uan figura che dai contadini veniva associata ai frati ed al “dimonio”, dotati entrambi di poteri esoterici, di cui testimone è il travestitismo tipico dei banditi. La trama è presto detta: i due banditi Giacomo e Beppo, guidati dall'acuto Fra Diavolo, svaligiano sulla via per Terracina due turisti inglesi pieni di soldi ma, non contenti, li seguono fino alla locanda di Matteo per derubarli del ricco gruzzolo che non sono riusciti ad estorcergli: lì troveranno Zerlina innamorata del brigadiere Lorenzo; Milady Pamela verrà sedotta dal finto Marchese che in realtà è Fra Diavolo; e alfine, inseguiti dai carabinieri guidati saldamente da Lorenzo, verranno scoperti ed arrestati. In questa versione c'è un coup de théâtre per cui il bandito sarà ucciso con la rivoltella.

Questa bella messinscena dell'opéra-comique di Auber è speciale: come abbiamo spiegato nell'articolo di presentazione, tutta la scenografia creata a due mani da Giorgio Barberio Corsetti e Massimo Troncanetti, è stata opera di una stampante 3D elaborata ad hoc dal partner tecnolgico WASP World's Adavanced Saving Project. Non solo, le proiezioni di stampo fumettistico che hanno frizzantemente descritto umori ed azioni immaginarie dei personaggi sono state curate da Igor Renzetti e la sua squadra formata da Alessandra Solimene e Lorenzo Bruno che, insieme alla locanda sghemba ed un po' surrealista in scena, hanno sollazzato gli spettatori in modo peinamente sincronico alla vivace partitura di Auber, una perfetta armonica con le luci di Marco Giusti. Squadra  che vince non si cambia: insieme a loro, Francesco Esposito ai costumi fluo dei personaggi, ed abbiamo ben ricomposto il team che ha dato vita al roboante e squillante allestimento di I Was Looking at the Ceiling and then a I saw the Sky su musiche di John Adams per la prima volta al Costanzi nel 2015.

L'allestimento, ambientato a Terracina, ha presentato tre luoghi clou: nel primo atto la locanda con la bella vista sul mar Tirreno con bei colori pastellati; il secondo, notturno e cesellato dalla luna che appare gigante dietro i briganti, con gli interni della locanda; il terzo sulla piazza antistante la locanda da una parte e dall'altra sulla radura dove Fra Diavolo nasconde il messaggio per i suoi complici, di nuovo di giorno. Un sentiero che rappresenta anche tre momenti lirici e sentimentali ben diversi: dall'ironia ed alla parodia del primo fino al doppio dramma del secondo (Zerlina litiga con Lorenzo che si sente tradito prima del matrimonio agognato; Milor geloso della moglie che scopre il medaglione mancante; i tre briganti che vogliono far fuori Zerlina, Milor e Milady). Un crescendo che ben amplifica sia il tono dei cantanti di concerto con la musica che si approfondisce in momenti più drammatici riprendendo il tono scherzoso ed i motivi principali presentati e ribattuti durante l'intera rappresentazione.

La compita scelta per l'originale francese ripreso avvalendosi della traduzione dei recitativi dall'italiano al francese a cura di René de Ceccatty usando la musica dei recitativi in italiano, finisce il quadro e sciorina un'opera perfettamente godibile in ogni sua parte, proiettandoci in un un universo intervallato dagli azzurri del cielo e del mare e dai rosati dell'amore – con tanti cuoricini che vibrano ed altrettanti alberi rosa che sbocciano -; gondole e mongolfiere su cui salgono i nostri personaggi per avviare il dialogo amoroso (finto Marchese e Lady Pamela) o lagnarsi della situazione (Milord); auto ridotte all'osso dai briganti e carabinieri che volano; e finiranno per cantare tutti “Diavolo Diavolo Diavolo” come Tito Gobbi che doppiava nel 1934 per la versione italiana il protagonista Dennis King (nella parte di Fra Diavolo) della versione americana dell'anno precedente con Stanlio e Ollio.

Fra Diavolo è quindi un'opera con molta personalità sia vocale sia attoriale, ovvero di una indiscutibile presenza scenica e con un protagonista forte, che in questo caso ha presentato un cantante con grande capacità di modulazione come John Osborn, che il pubblico del Costanzi ha già avuto modo di apprezzare nella messinscena di Benvenuto Cellini da parte di Terry Gilliam. Qui, presentando Fra Diavolo nel ruolo del Marchese insieme a Zerlina, fa “tremblez” dall'inizio  nella couplets Voyez sur cette roche (che racconta la storia di Fra Diavolo, ovvero di sé stesso), e quindi nel celebre “Diavolo Diavolo Diavolo”. Anche gli altri protagonisti sono di prim'ordine, come Sonia Ganassi nella parte di Lady Pamela e Roberto De Candia in quella di Lord Rocburg, particolarmente sciolto nelle couplets. Eccezionalmente brava ci è sembrata la giovane cubana Maria Aleida nell'aria Oui, c'est demain; Giorgio Misseri nella parte del brigadiere Lorenzo, in particolare, anche se non potentissima, era trascinante nella romanza Pour toujours, disait-elle. Merito ai due comprimari di Fra Diavolo, ovvero Jean-Luc Ballestra nella parte di Giacomo e Nicola Pamio in quella di Beppo.

Sicuro e attento il direttore al debutto Rory Macdonald, che ha lavorato come assistente di Ivàn Fischer con la Budapest Festival Orchestra e che poi ha preso il volo dirigendo le più importanti orchestre internazionali, dalla London Symphony alla Royal Concertgebouw Orchestra ed è stato a perfetto agio con l'Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, affiancato saldamente dal nostro Roberto Gabbiani alla guida del Coro.

Pubblicato in: 
GN50 Anno IX 27 ottobre 2017
Scheda
Titolo completo: 

Teatro dell'Opera di Roma
Stagione 2016/2017
Fra Diavolo
Musica di Daniel Auber
Opéra-comique in tre atti

dall'8 al 21 ottobre 2017
anteprima giovani 6 ottobre

Libretto di Eugène Scribe
Direttore Rory Macdonald
Regia Giorgio Barberio Corsetti
Maestro del Coro Roberto Gabbiani
Scene Giorgio Barberio Corsetti e Massimo Troncanetti
Costumi Francesco Esposito
Video Igor Renzetti, Alessandra Solimene, Lorenzo Bruno
Coreografia Roberto Zappalà
Luci Marco Giusti

Interpreti principali
Fra Diavolo John Osborn
Lord Rocburg Roberto De Candia
Lady Pamela Sonia Ganassi
Lorenzo Giorgio Misseri
Matteo Alessio Verna
Zerlina Maria Aleida /
Anna Maria Sarra
Giacomo Jean Luc Ballestra
Beppo Nicola Pamio

Orchestra, Coro e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma

Nuovo allestimento in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo
in lingua originale con sovratitoli in italiano e inglese

PARTNER TECNOLOGICO WASP World's Adavanced Saving Project

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