Opera di Roma. L'Annunciazione chez Preljocaj

Articolo di: 
Livia Bidoli
Trittico

Al Teatro dell'Opera di Roma un trittico di balletti tra Novecento e contemporaneità fino all'8 aprile 2017: dal primo, The Concert di Jerome Robbins del 1956, poi all'Annonciation di Angelin Preljocaj del 1995, fino al 2011 con Cactai di Alexander Ekman. Fino all'8 aprile una kermesse di danze tra il classico di Robbins fino all'ultima produzione di Ekman, presente sui palchi di tutto il mondo e per la prima volta a Roma con gli altri due balletti a formare un Trittico d'autore.

L'ironico, spassoso divertissement sulle reazioni plurime e divertenti di una serie di giovani snob ad un concerto passa prima di tutto per la pianista, nella fattispecie Enrica Ruggiero, che calca il palco in The Concert esattamente come le è richiesto: si avvicina al piano con passo attoriale, si sistema, toglie la polvere dai tasti ed intona Chopin, a voler mimare quei fantasiosi nomi che sono stati attribuiti variamente alle sue partiture per piano: dalla Farfalla alla Goccia, come abbiamo visto rappresentato dai ballerini sul palco.

Nella ripresa a cura di Jean-Pierre Frohlich, con le scene di Saul Steinberg e Edward Gorey, i costumi, fantasiosamente riferiti ad una matinée sulla spiaggia in una località di mare, sono disegnati da Irene Sharaff, mentre le luci sono di Jennifer Tipton. L'Orchestra dà la spalla alla pianista con David Garforth, sempre pieno e sicuro sul podio, mentre l'allegra sciarada con le farfalle di Alessio Rezza continua sul palco. Notevoli Susanna Salvi come Ballerina e Manuel Paruccini come First Man.

L'Annonciation di Angelin Preljocaj è un balletto basato sull'iconografia cristiana dell'Arcangelo Gabriele che porta l'annuncio a Maria del figlio di Dio che crescerà nel suo grembo, uno degli episodi biblici più apertamente rivolti alla donna ed alla nascita del figlio di Dio per "immacolata concezione", come afferma il dogma. Su un tappeto di grida che la svegliano dal suo sonno, Maria, interpretata dalla prima ballerina Rebecca Bianchi, si trova in una solitudine estrema sul palco finché dall'ombra procede a falcate silenziose un altissimo e poderoso Angelo nel cui ruolo androgino si trova a danzare Eleonora Abbagnato, étoile all'Opéra di Parigi e Direttrice del Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma. Un episodio che emoziona e fa percepire la forzatura del rapporto inaspettato di possessione da parte dell'Angelo di Maria. Un senso di estraniamento da sé stessa, evocato all'inizio dalle grida sconosciute femminili, si tramuta nella mimesi dell'Angelo: Maria danza come lui/lei (l'angelo non ha sesso o entrambi i sessi) finché non viene "concepito" il bimbo che lei deve far nascere come suo e subito dopo esserne espropriata. Una riflessione sulla spiritualità cristiana che fa sorgere domande sulla soglia limite della condizione della donna in seno ad essa ed sulla sua posizione. La musica del Magnificat di Vivaldi si "scontra" quasi con i suoni acidi e moderni di Stéphane Roy, esaltando questa doppia dimensione riflessiva e abbacinante. Mentre la posizione di Maria è quella di vittima acquiescente, quella dell'Arcangelo è di assoluto dominio e potenza, che neppure per un attimo potrebbe far dubitare sulla gerarchia di dominio. La fisicità dell'Angelo, pienamente rappresentativa dei quadri più celebri da Raffaello a Leonardo, è incredibilmente resa massivamente dal corpo e dai movimenti di Eleonora Abbagnato, quanto il corpo esile e sottomesso di Rebecca Bianchi, sinonimo di quello di Maria, per un balletto che si rivolge alle profonde radici della cristianità in senso speculativo per una nuova rilettura.

Cacti, di Alexander Ekman (classe 1984), è il balletto più recente di tutti e molto stupefacente per come si presenta fin dall'inizio: una voce in inglese di stampo americano spiega come i ballerini presenti sul palco – i sottotitoli avrebbero spiegato meglio al pubblico tutta l'ironia delle parole della voce – siano "membri dell'orchestra", esattamente come i componenti del Quartetto Sincronia che dà una lettura molto vivace e remixata da Andy Stein del Quartetto per archi in re minore D810 Der Tod una das Mädchen (La Morte e la fanciulla) di Franz Schubert.

Il titolo, dal plurale di cactus, si riferisce all'ironico dono finale per ogni ballerino: una pianta di cactus, con cui variamente intraprendono una danza come se si trattasse della biblica pianta di fico con cui ricoprire le parti intime. Il dialogo invece tra i due ballerini – con il divertente episodio della caduta del (finto) gatto dall'alto – vede protagonisti Claudio Cocino, da poco nominato primo ballerino, e Annalisa Cianci.

Strepitosi tutti i balletti che il pubblico ha applaudito con vigore, e ha gradito con grande divertimento per The Concert e Cacti, apprezzando con coinvolgente convincimento emotivo per L'Annonciation.

Pubblicato in: 
GN23 Anno IX 7 aprile 2017
Scheda
Titolo completo: 

TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
Stagione 2016/2017
Robbins Preljocaj Ekman
dal 31 marzo all'8 aprile 2017

The Concert
Musica Frédéric Chopin
Direttore David Garforth
Orchestrazione Clare Grundman
Coreografia Jerome Robbins
Ripresa da Jean-Pierre Frohlich
Scene Saul Steinberg e Edward Gorey
Costumi Irene Sharaff
Luci Jennifer Tipton

Interpreti principali
Ballerina Rebecca Bianchi 31 marzo (20.00), 5 aprile (20.00), 6 aprile (20.00), 7 aprile (20.00), 8 aprile (20.00) / Susanna Salvi 2 aprile (16.30), 8 aprile (15.00)
First Man Manuel Paruccini 31 marzo (20.00), 2 aprile (16.30), 7 aprile (20.00), 8 aprile (15.00 e 20.00) / Giuseppe Depalo 5 aprile (20.00), 6 aprile (20.00)

Annonciation

Musica Stéphane Roy (Crystal Music) Antonio Vivaldi (Magnificat) su base registrata
Coreografia Angelin Preljocaj
Ripresa da Claudia De Smet
Scene Angelin Preljocaj
Costumi Nathalie Sanson
Luci Jacques Chatelet

Interpreti 
L’Archange Eleonora Abbagnato 31 marzo (20.00), 2 aprile (16.30), 8 aprile (15.00 e 20.00)/ Federica Maine 5 aprile (20.00), 6 aprile (20.00)
Marie Rebecca Bianchi 31 marzo (20.00), 2 aprile (16.30), 8 aprile (15.00 e 20.00) / Giorgia Calenda 5 aprile (20.00), 6 aprile (20.00)
Il cast del 7 aprile (20.00) è in via di definizione

Cacti

Musica Joseph Haydn, Ludwig van Beethoven, Franz Schubert (arrangiata e orchestrata da Andy Stein), Gustav Mahler
Direttore David Garforth
Coreografia Alexander Ekman
Ripresa da Spenser Theberge e Nina Botkay
Scene e Costumi Alexander Ekman
Luci Tom Visser
Testi Spenser Theberge

Interpreti principali 
Claudio Cocino 31 marzo (20.00), 2 aprile (16.30), 5 aprile (20.00), 7 aprile (20.00), 8 aprile (20.00)
Annalisa Cianci 31 marzo (20.00), 2 aprile (16.30), 5 aprile (20.00), 7 aprile (20.00), 8 aprile (20.00)
Virginia Giovanetti 6 aprile (20.00), 8 aprile (15.00)
Giacomo Luci 6 aprile (20.00), 8 aprile (15.00)

Orchestra, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma

Teatro Costanzi
Prima rappresentazione venerdì 31 marzo ore 20.00; repliche domenica 2 aprile ore 16.30; mercoledì 5 aprile ore 20.00; giovedì 6 aprile ore 20.00; venerdì 7 aprile ore 20.00; sabato 8 aprile ore 15.00; sabato 8 aprile ore 20.00

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