Opera di Roma. L'imbelle seduzione di Carmen

Articolo di: 
Livia Bidoli
Carmen

La Carmen in balletto del coreografo ceco Jiří  Bubeníček ha debuttato al Teatro dell’Opera di Roma lo scorso 2 febbraio restando in scena fino al 10 febbraio: la nuova creazione, con un originale allestimento della Fondazione del Teatro dell’Opera di Roma per la Stagione di Balletto 2018/19 è in scena in prima mondiale con l’étoile, i primi ballerini, i solisti e il corpo di ballo diretti da Eleonora Abbagnato, e l’artista ospite Amar Ramasar già principal dancer del New York City Ballet.

Il balletto Carmen si ispira direttamente alla novella di Prosper Mérimée del 1845 che ha acquistato fama mondiale grazie all'opera omonima di Georges Bizet: il coreografo Bubeníček ha però apportato parecchie modifiche, prima di tutto escludendo personaggi come quello del torero Escamillo, qui sostituito da Lucas e quello di Micaela, la fidanzata di Don José, la donna-angelo e contraltare di Carmen donna-diavolo, è invece presente la figura di Garcia, il marito di Carmen.

Il balletto si presenta in due atti, e la musica, oltre alle celeberrime note di Georges Bizet, si avvale di quelle di Manuel de Falla, Isaac Albéniz, Mario Castelnuovo-Tedesco e del maestro compositore Gabriele Bonolis, che ha scelto gli arrangiamenti, le versioni ed ha coadiuvato il coreografo nell'ordine delle sequenze. Le scene e le luci sono state curate dal Maestro Gianni Carluccio,mentre i costumi sono a firma di un'esperta di lunga carriera al Costanzi, ovvero Anna Biagiotti.

Per la parte di Don José è stato chiamato il ballerino Amar Ramasar, mentre per Carmen torna l'étoile di stanza all'Opera di Roma Rebecca Bianchi, che si era già misurata con questo ruolo, interpretando la Carmen nella coreografia di Roland Petit. Il secondo cast invece è composto da Claudio Cocino e Susanna Salvi, quest'ultima, per una serie di fortuiti eventi ha sostituito la sera del 9 febbraio Rebecca Bianchi nel ruolo del titolo ed ha danzato con Amar Ramasar.

Le scene di Gianni Carluccio sono suggestive: colori caldi e digradanti l'uno nel'altro a rendere realistici i fondali dell'antica città di Siviglia dove si incontrano Carmen e Don José. L'allestimento ci conduce prima in una piazza di Siviglia, poi nella fabbrica di sigaraie, ed ancora in prigione: nella coreografia della scena con le sigaraie sembra di odorare quel tabacco che avvolgono le fanciulle per fare i sigari, respirando quel clima afoso ed erotico tipico della Spagna di un Ottocento dove gli uomini governano il mondo e l'unica a dichiarare la propria libertà è appunto la zingara Carmen.

Attaccabrighe, Carmen richiama l'attenzione delle guardie e viene tradotta in prigione per aver aggredito una compagna ma Don José, irretito dalle sue promesse di seduzione, la libera, finendo in galera al posto suo ed evadendo grazie ad una lima che lei stessa gli ha fatto recapitare dentro una forma di pane. E' perduto fin dall'inizio Don José: la segue ovunque e, nonostante anche lui abbia un acsendente su di lei, non c'è assolutamente dubbio su chi vincerà, sebbene nel pallore rosso del sangue.

Il personaggio di Garcia, che è interpretato dal ballerino Gaetan Vermeulen, compare sulla scena quando ormai Don José è avviluppato nel tessuto criminoso gitano e lo conduce verso quella strada senza uscita intrapresa al seguito della gitana. Imbelle e volitivo, si presenta come una figura ambigua - eccellente nell'agilità e nell'attorialità - che darà un'ulteriore svolta alla caduta dell'ufficiale.

Susanna Salvi a Amar Ramasar riescono a conferire al balletto, fin dall'inizio ed in particolar modo al primo atto, una passionalità raffinatamente proiettata nei movimenti ben cadenzati, lascivi, di cadute sempre fermate nel momento estremo. Riescono così ad effondere il palcoscenico di un calore rutilante come l'oltraggiosa vampa che li avvolge e li trascina fin nell'arena di Lucas, dove le ultime carte di Carmen saranno svelate: un incrollabile desiderio di libertà da qualsiasi giogo, anche quello appassionato che aveva denominato lei stessa con forza desueta e carica sensuale. Non c'è requie per Carmen come per José, e la caduta fitta nel marasma di delitti è senza via d'uscita. Un balletto che evidenzia la caratura atletica di Ramasar quanto la sensuale scioglievolezza di Susanna Salvi, sia con lui sia con il seduttivo Alessio Rizza, perfettamente calato nelle movenze di un seducente matador con il gusto per la sfida, a tutti i costi, come nell'arena.

Il balletto ha una sua caratura artistica e narrativa di livello, con la presenza anche del personaggio - scrittore, Prosper Merimée sula scena che segue l'intreccio degli eventi piu' che guidarlo, trascinato dai due amanti, ed ogni tanto, proprio come lui, si fatica a trovare corresponsione tra i balli di gruppi e la narrativa interna al balletto, special modo nel secondo atto. Così, mentre la prima parte del balletto è molto coesa e danzata raffinatamente da tutti i danzatori, nel secondo atto, soprattutto dal momento dell'incontro con il torero Lucas, il ritmo delle danze è cresciuto forse un pochino troppo a dismisura, sia da parte di Carmen, sia di Lucas e Don José, con poca coerenza con il resto del balletto. Inoltre il costume di Carmen, tutto trapuntato di rose, dava non pochi problemi di movimento alla danzatrice Susanna Salvi, che era molto meno fluida nei moviemnti, che prima aveva esaltato.

Nel complesso uno spettacolo riuscito con notevole successo di pubblico, che ha applaudito anche l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma diretta con presa sicura dal Maestro Louis Lohraseb, che si è mosso tra Bizet, la parte piu' cospicua dei brani musicali tratti dalla Carmen; El amor brujo e El sombrero de tres picos di De Falla, Albéniz, Mario Castelnuovo-Tedesco in versioni anche per chitarra con i musicisti sul palcoscenico per un effetto ancora più coinvolgente.

Pubblicato in: 
GN14 Anno XI 11 febbraio 2019
Scheda
Titolo completo: 

Teatro dell'Opera di Roma
Carmen

Balletto in due atti
da Prosper Mérimée

Musiche di
Georges Bizet
Manuel de Falla
Isaac Albéniz
Mario Castelnuovo-Tedesco
Gabriele Bonolis

Elaborazioni e orchestrazioni Gabriele Bonolis

Direttore Louis Lohraseb
Coreografia Jiří Bubeniček
Scene e Luci Gianni Carluccio
Costumi Anna Biagiotti

Interpreti principali

Carmen Rebecca Bianchi (2, 3, 6, 7 febbraio ore 20.00 e 9 febbraio ore 20.00) / Susanna Salvi (5, 7 febbraio ore 11.00, 8, 9 febbraio ore 15.00 e 10 febbraio)
Don José Amar Ramasar (2, 3, 6, 7 febbraio ore 20.00, 8 e 9 febbraio ore 20.00) / Claudio Cocino (5, 7 febbraio ore 11.00, 9 febbraio ore 15 e 10 febbraio)
Lucas Alessio Rezza (2, 3, 6, 7 febbraio ore 20.00, 8 e 9 febbraio ore 20.00) / Michele Satriano (5, 7 febbraio ore 11, 9 febbraio ore 15.00 e 10 febbraio)
Garcia Claudio Cocino (2, 3, 6, 7 febbraio ore 20.00, 8 e 9 febbraio ore 20.00) / Gaetan Vermeulen (5, 7 febbraio ore 11, 9 febbraio ore 15.00 e 10 febbraio)

Cambio di cast del 9 febbraio: Susanna Salvi in Carmen; Gaetan Vermeulen in Garcia

Orchestra, Étoile, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma
Nuovo Allestimento del Teatro dell’Opera di Roma - Teatro Costanzi

Prima rappresentazione sabato 2 febbraio ore 20.00;
Repliche domenica 3 febbraio ore 16.30; martedì 5 febbraio ore 20.00; mercoledì 6 febbraio ore 20.00; giovedì 7 febbraio ore 11.00* - ore 20.00; venerdì 8 febbraio ore 20.00; sabato 9 febbraio ore 15.00 - ore 20.00; domenica 10 febbraio ore 16.30.

*Recita riservata alle scuole

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