Paolo Antonio Paschetto. Artista, grafico e decoratore fra Liberty e Déco

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Ragazza con lira

In occasione dell'anniversario dei cinquantanni della morte di Paolo Antonio Paschetto sono state organizzate diverse iniziative che hanno il loro apice in due esposizioni a Roma, città dove svolse intensamente la sua attività.

La mostra Paolo Antonio Paschetto Artista grafico è dedicata a questa attività, in cui si distinse per la qualità delle sue opere, è a cura di Fabio Fiorani e Maria Antonella Fusco all'Istituto nazionale per la Grafica, e si concluderà il 30 marzo 2014. L'altra Paolo Antonio Paschetto. Artista, grafico e decoratore fra Liberty e Déco è a cura di Alberta Campitelli e Daniela Fonti ed è al Casino dei Principi dei Musei di Villa Torlonia e terminerà il 28 settembre 2014.

Paolo Antonio Paschetto non è un nome noto al grande pubblico ma una sua creazione, l’Emblema identificativo ufficiale della Repubblica Italiana, da lui ideato nel 1946 è ampiamente conosciuto. Paschetto, figlio di un pastore della chiesa battista, nacque nel 1885 a Torre Pellice, luogo a cui fu sempre intensamente legato non solo affettivamente ma anche per le radici religiose, in quanto la sua profonda fede fu fonte di ispirazione e guida nella sua attività artistica. Un'arte  popolare e la bellezza un bene da condividere tra tutti, non riservata solo ai privilegiati, questa fu l'idea che guidò la sua attività artistica,  per questo si dedicò anche ideare  oggetti di uso quotidiano che fossero belli. La famiglia si trasferì a Roma quando Paschetto era ancora bambino, qui studiò e poi svolse la sua attività di artista e anche di insegnante all’Accademia di Belle Arti nella quale si era formato.

La parte della mostra all'Istituto nazionale per la Grafica dedica un'ampia sezione al concorso, che si svolse in due fasi, per scegliere l'Emblema identificativo ufficiale della Repubblica Italiana, un percorso lungo e complicato da una serie di dubbi e dissertazioni dei politici, anche illustri come De Gasperi, che allungarono i tempi della scelta, un anno e mezzo, come sottolineò un esasperato Umberto Terracini. Da questa storia si può evincere che certi problemi hanno radici antiche. In questa sezione realizzata in collaborazione con l'Archivio Centrale dello Stato, che ha fornito i documenti, è  esposta anche una serie di bozzetti messi a disposizione dalla famiglia (Eredi Paschetto di Torre Pellice); il visitatore può così ripercorrere le varie fasi della scelta.

La famiglia ha anche donato all'Istituto nazionale per la Grafica di una importante serie di matrici xilografiche e linoleografiche, tecnica in cui Paschetto si distinse, in particolare nel camaїeu. Il camaїeu,  così chiamato perché ricordava i cammei si ottiene con due sole tavole, una per i contorni e le ombre, l’altra per il colore; ha origine nell’imitazione dei disegni tracciati in nero su carta colorata con lumeggiature bianche. Le matrici sono esposte vicino ai frontespizi e alle pagine calligrafiche per le riviste Emporium, Bilychnis, Conscientia per la loro esposizione si è reso necessario l'intervento della Scuola di Alta Formazione dell'Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario.

La visione di queste opere mostra l'apertura dell'artista alle diverse correnti artistiche europee dell'epoca e la capacità di sintetizzare con l'immagine concetti come testimoniano i disegni per illustrare il Padre nostro, essenziali e graficamente moderni . Di grande fascino sono anche gli ex libris e le altre opere grafiche realizzate per le illustrazioni  dei libri realizzati con l'inchiostro di china. La preferenza di Paschetto pre l'uso dell'inchiostro di china è il motivo della scelta  per l'incisione su linoleum per una migliore resa della china. La copertina del volume Ostia colonia romana. Storia e monumenti, opera del fratello, l'archeologo Lodovico Paschetto è un 'altro esempio della sua perizia in questa arte.

L'artista si colloca così nella plurisecolare e grande tradizione del libro illustrato italiano, di cui fu capostipite, l’Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna, edito da Aldo Manuzio (1499) che fu fonte di ispirazione per gli illustratori inglesi dell’Ottocento, come Aubrey Beardsley ( 1872 – 1898), le cui opere influenzarono molto Paschetto. Alcune di queste opere sono visibili anche al Casino dei Principi, nella prima sala, tra queste ricordiamo Orfeo, Castalia e Sogno d'inverno, opere  in cui l'influenza di Beardsley è particolarmente evidente. Sempre nella stessa sala sono esposte degli oli su tela ispirati ai Preraffaelliti, come la seducente Ragazza con la lira e Due ragazze con l'anfora, in cui la tecnica usata ricorda il pointillisme di Seurat.

L'esposizione al Casino dei Principi è dedicata alla poliedrica attività artistica e alla decorazione, sono in mostra  oltre duecento opere, molte inedite rese disponibili soprattutto dagli Eredi Paschetto di Torre Pellice, che li custodiscono e anche pezzi provenienti dagli Archivi delle Arti Applicate, dal Museo Storico della Comunicazione (Roma) e da collezioni private. L'idea che la bellezza deve essere anche negli oggetti di uso quotidiano è testimonita da i quattro piatti e una brocca realizzati in collaborazione da Paolo Paschetto e sua moglie  Italia Angelucci, sono firmati alla base con il monogramma delle iniziali di Paolo e Italia. Sono anche esposti oggetti come: un cestino, sedie, un tavolino e disegni di progetti di mobili .

Una parte è dedicata alle decorazione sia degli edifici di culto che quelli pubblici, in quanto nel corso della sua carriera Paschetto vinse concorsi pubblici , aggiudicandosi assegnazioni importanti come le due Sale in Campidoglio, quella degli Stemmi e quella dei Cimeli Garibaldini, quelle al Ministero degli Interni al Viminale e al Ministero dell’Istruzione a Trastevere. Si dedicò anche alla decorazione degli edifici di culto evangelici, battisti e valdesi in Roma, come testimoniano i disegni per le splendide vetrate per il Tempio Valdese di piazza Cavour e per la Chiesa Metodista di via Firenze.

Consigliamo anche la visita al Museo della Casina delle Civette dove si possono ammirare in aggiunta a quelli esposti al Casino dei Principi, oltre ai bozzetti, la realizzazione dei suoi disegni nelle vetrate de Il balcone delle rose, con tralci fioriti,nastri e farfalle multicolori e nelle mattonelle dei bagni. La sua attività lo portò anche a partecipare ai concorsi per la realizzazione dei francobolli e a dedicarsi alla pubblicità come quella della Biirra Peroni. Non è solo una mostra sulla molteplice e affascinante attività artistica di Paolo Antonio Paschetto, ma anche la testimonianza di un'epoca, che contiene un invito per percorrere un itinerario alla scoperta di quei luoghi, che ancora conservano opere del Liberty e del Déco a Roma e che sono poco conosciute. 

Pubblicato in: 
GN18 Anno VI 13 marzo 2014
Scheda
Titolo completo: 

Paolo Antonio Paschetto artista grafico
Periodo espositivo: dal 25 febbraio al 30 marzo 2014
Sede: Museo didattico, via della Stamperia 6, 00186 Roma
Orari di visita: dalle 10,00 alle 19,00 tutti i giorni escluso il lunedì.
Ingresso libero
Catalogo: Gangemi Editore

Paolo Antonio Paschetto.
Artista, grafico e decoratore fra Liberty e Déco
a cura di Alberta Campitelli e Daniela Fonti
dal 26 febbraio al 28 settembre 2014
Musei di Villa Torlonia
Casino dei Principi di Villa Torlonia, via Nomentana 70, Roma
dal 26 febbraio al 28 settembre 2014
Orari da martedì a domenica ore 9.00-19.00 (ingresso fino alle 18.15)
Biglietti Intero € 11,00; Ridotto € 9,00
Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale
(su esibizione di valido documento che attesti la residenza)
Intero € 10,00; Ridotto € 8,00
Info 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00), www.museivillatorlonia.it,
www.museiincomune.it, www.zetema.it
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione
Artistica - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione
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Con il contributo di Acea; Banche Tesoriere di Roma Capitale (BNL Gruppo BNP Paribas,
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